Censis – Forum ricerca biomedica: presentata la Ricerca “Italiani e farmaci”

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Sono stati presentati a Roma i risultati della Ricerca del Censis e del Forum per la ricerca biomedica sul Rapporto degli italiani con i farmaci.

17 Ottobre 2008

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Redazione FORUM PA

Articolo FPA

Sono stati presentati a Roma i risultati della Ricerca del Censis e del Forum per la ricerca biomedica sul Rapporto degli italiani con i farmaci.

Secondo il 27,6% degli italiani stare bene vuol dire «sentirsi in forma, essere in grado di svolgere le normali attività»  A crescere nell’ultimo decennio è stato il consenso alla definizione di stato di salute come «assenza di malattie», fatta propria da quasi il 22% degli intervistati.
Diminuisce la quota di italiani che individuano nelle abitudini e nello stile di vita del soggetto i fattori che promuovono la buona salute (-21,6% rispetto al 1998). Cresce in modo significativo il richiamo alle condizioni ambientali (indicate dal 22,2% degli intervistati, +10% rispetto al 1998) e ai fattori ereditari (8,9%, +6%).

Il 47,6% tenta di curarsi stando a casa, migliorando l’alimentazione e/o con il riposo, e questa percentuale aumenta al crescere dell’età e del titolo di studio. In caso di sintomi gravi, però, più del 73% degli italiani consulta subito il medico di base.

Il 67% degli intervistati si rivolge di solito alla stessa farmacia. Il farmacista (77%) segue il medico di medicina generale (97%) come soggetto che, secondo gli intervistati, deve dare informazioni sui farmaci. Oltre il 69% degli italiani è favorevole alla possibilità di vendere i farmaci in luoghi diversi dalle farmacie, anche se per il 56,6% deve avvenire sempre e comunque in presenza di un farmacista nel punto vendita.

Il ruolo riconosciuto ai farmaci nel passato è di aver contribuito in maniera decisiva alla sconfitta delle malattie mortali, lo pensa il 54% degli italiani, +14% rispetto al 2002. er il futuro il compito principale della ricerca sui farmaci dovrà essere: battere le patologie ancora incurabili (68%) e ridurre i rischi e gli effetti collaterali rispetto ai medicinali oggi disponibili (28,8%).

Gli italiani sono soddisfatti della copertura farmaceutica pubblica: quasi il 61% ritiene sufficiente la disponibilità di farmaci mutuabili rispetto alle proprie esigenze di salute. La percentualecambia a seconda del territorio: si passa da oltre il 60% dei cittadini nel Nord-ovest al 62,5% nel Nord-est, a più del 78% al Centro, per poi scendere sotto il 49% tra i residenti del Sud.

Il 65% degli italiani ritiene che debba essere sviluppata la ricerca biotecnologica, sia pure limitatamente al campo della salute. Il 66% condivide la necessità di potenziare l’ingegneria genetica, purché utilizzata per correggere geni che provocano malattie, mentre è solo il 10% a puntare sulla genetica come mezzo di potenziamento dei caratteri estetici o delle performance dei figli.
Fonte: Censis
 

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