Gli strumenti per la governance delle organizzazioni sanitarie

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Ecco gli strumenti e le metodologie che permettono di attingere dai dati operativi, normalizzarli, arricchirli e trasformarli in informazioni qualitative e quantitative. Aggregate in cruscotti tematici navigabili in tempo reale ad uso del management

22 Gennaio 2016

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Emilio Meneschincheri, ICT manager dell'Università cattolica del Sacro Cuore-Policlinico A. Gemelli di Roma

In Italia le organizzazioni sanitarie hanno iniziato ad adottare i sistemi informatici in un momento successivo rispetto all’industria.

Le prime implementazioni risalgono alla fine degli anni ottanta e riguardavano esclusivamente i processi amministrativi; in ambito sanitario, invece, le tecnologie ICT erano strettamente connesse ai device clinici, in primis, nell’area della radiodiagnostica e dell’imaging medicale.

A partire dagli anni novanta, nei grandi ospedali, iniziò l’informatizzazione di alcuni dei processi di diagnosi e cura, principalmente nell’ambito dei servizi centralizzati che successivamente si estese generando una stratificazione di sistemi molto spesso non integrati tra loro.

Sono gli anni successivi all’aziendalizzazione della sanità (D.lgs 502/92 e successivi) che, facendo crescere la necessità di ottimizzare l’utilizzo delle risorse e, nel contempo, di rendicontare sempre più dettagliatamente ai finanziatori (fino al 2001 al Ministero e, successivamente, alle Regioni) le prestazioni erogate, imprimono un’ accelerazione ai processi di informatizzazione. Questo insieme di cause ha fatto sì che, in maniera più o meno accentuata, si venissero a creare degli scenari ove l’informazione fosse gestita in maniera efficace sulla linea dei processi operativi, ma in maniera poco rilevante sugli altri due livelli della “piramide di Anthony”, quello tattico e strategico, creando, conseguentemente, uno scollamento tra la pianificazione strategica e quella operativa.

Oggi, la disponibilità di strumenti e metodologie che permettono di attingere dai dati operativi (procedure di ETL, Extract Transform Load), normalizzarli, arricchirli e trasformali in informazioni qualitative e quantitative aggregate in cruscotti tematici navigabili in tempo reale ad uso del management, sono indispensabili per raggiungere quei livelli di efficienza, efficacia ed economicità che sono oramai requisito necessario a garantire la sopravvivenza di qualsiasi organizzazione.

Definite le dimensioni da esplorare, gli indicatori relativi e la frequenza di aggiornamento, si possono costruire rapidamente delle dashboard che permettono di studiare i fenomeni, prevederne le evoluzioni future e prendere le decisioni più appropriate.

Disponibilità di strumenti di analisi delle performance, come la Balanced Scorecard, sono oramai indispensabili strumento per il processo decisionale.

L’analisi ex-post dei dati operativi è inoltre necessaria a controllare dei fenomeni che si sono venuti a generare con l’introduzione del meccanismo di remunerazione basata sui DRG, ovvero sul valore della produzione, che spinge gli operatori sanitari a focalizzarsi più sulla quantità che sulla qualità delle prestazioni sanitarie erogate ( Hamster healthcare di Morrison e Smith) anziché sulle performance complessive, ovvero non sull’ output generato ma sull’outcome.

La scalabilità e l’ambito di applicazione di tali sistemi (tecnologia, metodi e capitale umano), se applicate con metodo e su larga scala, potrebbero veramente dare una visione d’insieme e poliedrica delle varie dimensioni che costituiscono il nostro sistema sanitario e potrebbero permettere di costruire una base di conoscenza tale da apportare significativi miglioramenti alle performance complessive del sistema, a vantaggio dei pazienti.

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