Insegnanti sotto il diluvio della formazione digitale: “finalmente”

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I docenti italiani di qualsiasi ordine e grado, in questo scorcio di anno scolastico, stanno assistendo (e molti anche partecipando) a qualcosa mai visto prima: un diluvio di formazione sui temi del digitale che deve arrivare davvero a tutti ed in modo efficace

14 Aprile 2016

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Giuseppe Corsaro, insegnante, fondatore community insegnanti 2.0

I docenti italiani di qualsiasi ordine e grado, in questo scorcio di anno scolastico, stanno assistendo (e molti anche partecipando) a qualcosa che non mi sembra si sia mai vista prima. Un diluvio di formazione sui temi del digitale che vede i docenti investiti da un vero e proprio fuoco incrociato a cui è veramente difficile sottrarsi.

Due anni fa la situazione era del tutto diversa, in occasione del convegno HiTech School a Bassano del Grappa (ineccepibilmente organizzato dalla DS Laura Biancato), ebbi modo di esprimere tutta la mia preoccupazione per i ritardi della scuola italiana appunto su queste questioni facendo anche delle richieste.

[…] Bisogna superare ogni indugio e preparare gli insegnanti bene all’uso del digitale nell’attività didattica.[…]. C’è tanto bisogno di formazione seria e sul digitale poi anche gli insegnanti ne avvertiamo una grande necessità. Lo stesso sondaggio che citavo prima rivela che è un’esigenza molto sentita fra i dirigenti, fra i docenti e fra gli studenti. In particolare dalle conclusioni emerge a sorpresa il bisogno diffuso tra gli insegnanti di avere un supporto (o una formazione) non solo tecnica ma anche pedagogica all’uso delle ICT nell’insegnamento. […]

Beh, sembra che abbia proprio ottenuto una certa attenzione. Da qualche mese a questa parte possiamo dire (senza timore di smentita) che l’aria è cambiata (e in un mondo tradizionalmente refrattario al cambiamento come quello della scuola italiana sarebbe già una notizia). Il nuovo PNSD prevede fra le sue 35 azioni tutta una “batteria” di strumenti che si prefiggono proprio di scuotere il mondo scolastico e di avviare una nuova fase. Una serie di azioni formative, infatti, hanno preso il via (o stanno per partire) e sono tutte “a tema”: innovazione didattica anche per mezzo del digitale. Lo spiegamento di mezzi e di risorse è davvero notevole, le strategie ben definite. Tutto sembrerebbe tendere a “stanare” quanti più docenti possibile da quella che, con una azzeccata etichetta, Damien Lanfrey all’indomani della presentazione del PNSD definì come la “comfort zone” della scuola italiana. Gli USR di tutta Italia hanno già individuato sul territorio le sedi dove tale formazione verrà effettuata e in alcune regioni si è già iniziato. La formazione all’innovazione didattica col digitale è iniziata e riguarda (o riguarderà) un po’ tutti.

Per i neoassunti (tantissimi) è stato giustamente previsto un laboratorio apposito (uno dei quattro che ogni neoassunto deve frequentare presso delle scuole-polo della provincia in cui sta facendo il suo anno di prova) ed inoltre tutta una serie di stimoli, informazioni ed indicazioni sull’apposita piattaforma predisposta da Indire di concerto col MIUR.

I docenti individuati come Animatori Digitali (uno per ogni scuola) e quelli facenti parte del Team Digitale (tre per ogni scuola) sono o saranno presto destinatari di specifiche attività formative su tutti gli aspetti del digitale a scuola (coding, didattica digitale, condivisione, strumenti per l’organizzazione e il lavoro collaborativo, ecc…). Sono già stati individuati su tutto il territorio nazionale gli Snodi Formativi, le scuole-polo regionali, i progetti e le sedi territoriali nelle quali avranno luogo gli incontri in presenza. Molte sono anche le integrazioni in modalità FAD di cui si ha notizia. Percorsi misti (ore in presenza e online) ricchi sia di contenuti che di attività laboratoriali.

Ma non è certo finita qui. Fin qui sembrerebbe che la formazione sul digitale a scuola sia stata pensata per pochi fortunati (4 docenti per scuola e poi i neoassunti). Non è affatto così. E’ già in fase avanzata di realizzazione un’altra serie di azioni formative, sempre sugli stessi temi, dove i destinatari saranno Dirigenti Scolastici, DSGA, Collaboratori amministrativi e ancora i docenti. I tempi previsti per la “materializzazione” di tutto ciò fanno intuire che non si tratta di un fuoco di paglia. Per alcune delle iniziative formative di cui sopra, infatti, pur partendo praticamente a fine anno scolastico 2015-2016, è già previsto che riprendano a Settembre prossimo con una ulteriore espansione ed una estensione a chi finora non è stato raggiunto.

Se a questo diluvio targato MIUR, aggiungiamo poi le tante proposte “a latere” (istituzionali e non, gratuite o a pagamento, in presenza e/o online), le lodevoli iniziative di alcune singole istituzioni scolastiche e universitarie e le opportunità offerte dalla Rete con i MOOC realizzati a livello europeo (ma anche altrove) spesso di alta qualità … beh, possiamo certamente asserire di nuovo che l’aria è cambiata.

E allora torno ai timori ed agli auspici di due anni fa che sono, a mio avviso, ancora attuali. Bisogna fare in modo che questo diluvio di formazione arrivi davvero a tutti ed in modo efficace. Che questa pioggia tanto necessaria fertilizzi davvero e che stimoli nuove energie e porti buoni frutti.

E’ un’occasione troppo preziosa. Non sprechiamola. Facciamo in modo che tutti comprendano che contro questo tipo di diluvio non è il caso di tirar fuori l’ombrello e neanche l’impermeabile.

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