“Messaggeri” di conoscenza dalle università straniere agli atenei del Mezzogiorno

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Promuovere la diffusione di competenze innovative negli atenei del Sud Italia, attraverso il coinvolgimento di ricercatori impegnati all’estero e interessati ad insegnare nel Mezzogiorno. È l’obiettivo di “Messaggeri”, il progetto rivolto alle Università meridionali che prevede la pubblicazione di bandi per la selezione di studiosi provenienti dai centri leader della ricerca e dello studio universitario all’estero. L’iniziativa è stata presentata oggi dal Ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca, e dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Francesco Profumo.

6 Settembre 2012

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Redazione FORUM PA

Articolo FPA

Promuovere la diffusione di competenze innovative negli atenei del Sud Italia, attraverso il coinvolgimento di ricercatori impegnati all’estero e interessati ad insegnare nel Mezzogiorno. È l’obiettivo di “Messaggeri”, il progetto rivolto alle Università meridionali che prevede la pubblicazione di bandi per la selezione di studiosi provenienti dai centri leader della ricerca e dello studio universitario all’estero. L’iniziativa è stata presentata oggi dal Ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca, e dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Francesco Profumo.

Nei prossimi tre anni verranno selezionati dalle migliori università e dai principali centri di ricerca nel mondo circa 100 ricercatori di tutte le discipline (ingegneria, fisica, matematica, medicina, sociologia, diritto, urbanistica, economia, etc.). Svolgeranno la funzione, appunto, di “Messaggeri”, approdando negli atenei del Sud Italia per condividere competenze, conoscenze e tecniche differenti e innovative. Allo stesso tempo, il progetto vuole offrire agli studenti di casa nostra la possibilità di usufruire di stage in altri Paesi.

La pubblicazione del primo bando, rivolto a ricercatori affiliati ad istituzioni estere e ai Dipartimenti universitari delle quattro regioni Convergenza (Campania, Puglia, Calabria e Sicilia), è prevista per metà settembre.

“Il Progetto Messaggeri – sostiene il Ministro per la Coesione territoriale – parte dalla constatazione che c’è una forte offerta da parte di studiosi europei e ricercatori italiani all’estero, interessati a portare le proprie idee e la propria esperienza negli atenei del Sud. Questa offerta deve incrociarsi con la domanda di sapere e di innovazione tecnologica dei giovani meridionali. Fino ad oggi, infatti, questi due mondi non si sono parlati”. “L’iniziativa, inoltre – aggiunge Barca – potrà rappresentare un prototipo di eccellenza per la promozione di una nuova classe dirigente, oltre che rappresentare per il Mezzogiorno un’ulteriore opportunità per stringere rapporti con il mondo accademico europeo.”

“L’obiettivo – sottolinea il Ministro Profumo – è di coniugare formazione e ricerca, con la possibilità di realizzare nuove infrastrutture immateriali innovative. Sono tre i punti ai quali presteremo maggiore attenzione: la massima trasparenza nella stesura e promozione dei bandi e nei criteri di selezione dei destinatari del progetto; l’impegno diretto dei due Ministeri affinché Messaggeri diventi un modello virtuoso da estendere anche in altri ambiti; il monitoraggio costante dell’iniziativa, attraverso un sistema di valutazione univoco che ci dia la certezza del risultato.”

Al progetto sono stati assegnati 5,3 milioni di euro nell’ambito del programma di intervento del Piano di azione coesione (PAC) approvato dal Consiglio dei Ministri il 15 dicembre 2011.

Tre le linee di attività:

  • la prima prevede che uno o due “Messaggeri” svolgano un programma di lezioni presso ognuna delle università interessate. I cicli di lezioni dureranno da 20 a 45 ore, comprensive di attività di laboratorio. A ogni ciclo parteciperanno piccoli gruppi di 25-30 studenti;

  • la seconda fase consiste nella partecipazione di alcuni studenti, selezionati nell’ambito dei corsi, a stage presso le Università o i centri di ricerca di provenienza dei docenti. La durata dello stage – da due a sei mesi – dipenderà dalla disponibilità e dalla materia di studio;

  • il progetto si concluderà con la terza fase, durante la quale gli studenti, al loro ritorno dall’estero, dovranno “contaminare” i propri colleghi, svolgendo una serie di attività per trasferire le conoscenze acquisite. Diventeranno così, a loro volta, catalizzatori di interesse e promotori di una più elevata domanda di qualità nell’insegnamento e nella ricerca.

Le tre fasi saranno precedute dalla selezione di circa 15-20 dipartimenti Universitari in cui effettuare l’intervento, e da quella dei ricercatori italiani all’estero ai quali affidare gli incarichi di docenza e tutoraggio.

L’avvio dei progetti didattici è previsto nel periodo compreso tra marzo 2013 e luglio 2014.

FONTE: Ministro per la Coesione territoriale

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