Piano scuola 4.0, un nuovo modello di scuola per le professioni del futuro

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Oltre 2 miliardi di euro per trasformare in tre anni le scuole italiane: classi, attività didattiche, nuove tecnologie e nuove metodologie di insegnamento. È la Scuola 4.0 firmata dal Ministro dell’Istruzione, lo scorso 14 giugno. Una grande opportunità di cambiamento in cui il digitale gioca un ruolo chiave al pari della formazione, l’organizzazione del tempo e le metodologie didattiche

19 Luglio 2022

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Redazione FPA

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L’innovazione e il miglioramento degli ambienti di apprendimento è sotto l’attenzione del legislatore e degli esperti da circa un decennio, grazie agli importanti investimenti nell’ambito del Piano nazionale per la scuola digitale e dei Programmi operativi nazionali relativi ai fondi strutturali europei. La pandemia e la limitazione degli spostamenti hanno dato sprint all’utilizzo degli ambienti digitali di apprendimento, integrando l’esperienza didattica fisica con quella virtuale.

Il Ministero dell’istruzione con il “Piano Scuola 4.0” investe ora 2,1 miliardi di euro del PNRR per la trasformazione delle classi tradizionali in ambienti innovativi di apprendimento e nella creazione di laboratori per le professioni digitali del futuro e, al tempo stesso, con un’altra specifica linea di investimento, promuove un ampio programma di formazione alla transizione digitale di tutto il personale scolastico. L’obiettivo è realizzare ambienti di apprendimento ibridi, che possano fondere le potenzialità educative e didattiche degli spazi fisici, concepiti in modo innovativo, e degli ambienti digitali.

Il decreto ministeriale 161 del 14 giugno 2022 firmato dal Ministro Bianchi, attua infatti la linea di investimento 3.2 “Scuola 4.0: scuole innovative, cablaggio, nuovi ambienti di apprendimento e laboratori” nell’ambito della Missione 4 – Componente 1 – del Piano nazionale di ripresa e resilienza, finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU.

Il Piano Scuola 4.0

Sono previsti una serie di investimenti che sommati arrivano a 2,1 miliardi di euro per la trasformazione di 100mila classi in ambienti di apprendimento innovativi e la creazione di laboratori per le professioni digitali del futuro, in sinergia con i 900 milioni di euro di fondi strutturali REACT EU, attualmente in corso di attuazione, per il cablaggio degli edifici scolastici e la digitalizzazione didattica e amministrativa delle scuole.

Il Piano “Scuola 4.0” prevede il finanziamento della realizzazione degli ambienti di apprendimento innovativi e dei laboratori per le professioni digitali sulla base di un riparto nazionale dei fondi fra le istituzioni scolastiche statali italiane, al fine di poter offrire a tutte le scuole e a tutti gli studenti l’accesso alle medesime opportunità educative offerte dall’educazione digitale.

#1 – Next Generation Classrooms

La prima azione prevede che le comunità scolastiche del primo e del secondo ciclo progettino e realizzino ambienti fisici e digitali di apprendimento (on-life), caratterizzati da innovazione degli spazi, degli arredi e delle attrezzature e da un nucleo portante di pedagogie innovative per il loro più efficace utilizzo, secondo i principi delineati dal quadro di riferimento nazionale ed europeo. La trasformazione fisica e virtuale deve essere accompagnata dal cambiamento delle metodologie e delle tecniche di apprendimento e insegnamento.

Questa azione toccherà, secondo le intenzioni del Ministero, almeno 100 mila aule e ha l’obiettivo più alto di rafforzare le competenze digitali di base e di cittadinanza integrate nell’apprendimento delle discipline.

#2 – Next Generation Labs

La seconda azione del “Piano Scuola 4.0” prevede la realizzazione di laboratori per le professioni digitali del futuro, capaci di fornire competenze digitali specifiche nei diversi ambiti tecnologici avanzati, trasversali ai settori economici, in un contesto di attività autentiche e di effettiva simulazione dei luoghi, degli strumenti e dei processi legati alle nuove professioni.

Saranno realizzati nelle scuole secondarie di secondo grado e avranno come ambito di studio le ultime tendenze tecnologiche: robotica e automazione; intelligenza artificiale; cloud computing; cybersicurezza; Internet delle cose; making e modellazione e stampa 3D/4D ecc

Tutto questo consente anche la gestione di curricoli flessibili, orientati alle nuove professionalità che necessitano di competenze digitali più avanzate.

La Roadmap

Con l’adozione del “Piano Scuola 4.0”, l’Italia raggiunge la prima milestone di questo percorso di trasformazione. Entro giugno 2023, dovranno invece essere individuati i soggetti affidatari delle forniture e dei servizi, e poi si avrà un altro anno di tempo per realizzare e collaudare le nuove classi e laboratori innovativi. Per l’anno scolastico 2024 – 2025 la nuova scuola 4.0 dovrà entrare a pieno regime.

Oltre il Piano Scuola 4.0

Se si parla di digitalizzazione della scuola, però non si può tralasciare un aspetto primario, ossia l’adeguamento infrastrutturale che permetta il superamento effettivo del digital divide. Per questo il Piano scuola 4.0 ha previsto interventi in 40mila edifici scolastici per il cablaggio della rete, consentendo nel concreto la digitalizzazione dell’insegnamento attraverso l’uso di tecnologie nell’ambito del coding, della robotica, dell’IoT e della realtà virtuale applicata alla didattica per la promozione della scrittura e della lettura con le tecnologie digitali, per lo studio delle materie STEM e per favorire la creatività digitale e l’apprendimento del pensiero computazionale e dell’intelligenza artificiale.

Questa aria di cambiamento toccherà, oltre alla didattica innovativa in classe e nei laboratori prevista dal Piano Scuola 4.0, anche altri aspetti importanti del processo formativo attraverso ulteriori azioni e riforme che si stanno attuando in questo periodo.

In primis si deve citare la riforma degli Istituti Tecnici Superiori (ITS) i quali, grazie a partnership con imprese, università, centri di ricerca ed Enti Locali, potranno offrire “corsi terziari job-oriented sempre più avanzati per la formazione di tecnici che gestiscono sistemi e processi ad alta complessità in sei aree: efficienza energetica; mobilità sostenibile; nuove tecnologie della vita; nuove tecnologie per il Made in Italy; tecnologie innovative per il patrimonio culturale e attività connesse; tecnologie dell’informazione e della comunicazione”, come si legge sul sito dedicato all’attuazione delle misure PNRR per l’istruzione del Ministero.

In atto vi è anche la riforma dell’orientamento che dovrà essere inteso come una fase centrale del diritto allo studio che deve accompagnare le studentesse e gli studenti lungo tutto il percorso di studi per costruire un futuro che sia il più possibile aderente alle loro passioni e alle loro inclinazioni.

Infine, tutte le azioni che andranno a modificare il reclutamento del personale docente e la scuola di alta formazione e formazione continua, funzionali a riorganizzare e migliorare anche da dentro il sistema scolastico e accompagnare il PNRR e tutti gli investimenti rivolti alla didattica innovativa in classe.

Samsung per la scuola di domani

Un ruolo importante nel processo di innovazione della scuola e della didattica è giocato anche dalla partnership con le imprese e tra queste troviamo l’impegno di Samsung nel proporre soluzioni in grado di trasformare le modalità di insegnamento e di apprendimento. Da dispositivi per rendere interattivo e partecipativo l’apprendimento a strumenti per introdurre in classe esperienze didattiche dinamiche, mettendo sempre al primo posto la sicurezza degli studenti.

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