Manovra finanziaria: un commento di Michele Bertola

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Ho ricevuto da Michele Bertola, Direttore generale del Comune di Imola e presidente di Andigel, un commento ai miei ultimi due editoriali, in cui mi sono occupato dei contenuti e degli effetti del decreto di manovra finanziaria per il 2011. Pubblico volentieri la riflessione di Bertola, che mette in luce in particolare gli effetti della manovra sui Comuni.

9 Giugno 2010

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Carlo Mochi Sismondi

Articolo FPA

Ho ricevuto da Michele Bertola, Direttore generale del Comune di Imola e presidente di Andigel, un commento ai miei ultimi due editoriali, in cui mi sono occupato dei contenuti e degli effetti del decreto di manovra finanziaria per il 2011. Pubblico volentieri la riflessione di Bertola, che mette in luce in particolare gli effetti della manovra sui Comuni.

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Caro Carlo, condivido i tuoi due ultimi editoriali. 
Nonostante il nostro esasperato ottimismo effettivamente il quadro è disarmante.

Ci aggiungo anche il tentativo di scaricare sugli enti locali il grosso dei sacrifici. Non solo per i tagli lineari a tutti i comuni, ma anche per i tagli a province e, soprattutto, regioni. Questi infatti incideranno ancora sui servizi di welfare (pensa ai fondi per la non autosufficienza, ai fondi per il sostegno ai servizi per l’infanzia, al fondo per l’affitto, tutti pesantemente alimentati da risorse regionali) che toccano i servizi finali (case di riposo, assistenza domiciliare, asili nido, interventi sul tema della casa) che, gestiti dai comuni, saranno percepiti dai cittadini come scelte dei comuni.
Tutto questo condito dalla demagogia dei costi della politica di nuovo ribaltata sui comuni!

Leggi gli editoriali di Carlo Mochi Sismondi: "Burocrazia zero? No grazie" e "A maggior ragione…una riflessione su manovra finanziaria e amministrazione pubblica"

Qualche cifra, riferita agli effetti della manovra per un comune come Imola, per darti l’idea: il taglio di 1,5 miliardi nel 2011 e di 2,5 miliardi nel 2012 nei trasferimenti dei comuni, per Imola (68.000 abitanti, circa un millesimo del totale dell’Italia) peserà sui bilancio del comune di Imola per 1,5 milioni e 2,5 milioni, pari al 3% e al 5% del bilancio del comune.

Sommando tutte le norme che hanno a che fare con i "costi della politica" l’effetto sul bilancio del comune è di circa 30.000 € pari allo 0.2 % del valore della manovra del 2010 e pari al 0,1 % della manovra 2012.
Ad esempio il compenso dei consiglieri comunali con i tagli della manovra dovrebbe ammontare ad 1/5 dell’indennità del sindaco. Per Imola vorrebbe dire circa 500 € al mese. Oggi, con i gettoni, i nostri consiglieri guadagnano mediamente 150 o 200 € al mese. Se applicassimo il criterio della manovra dovremmo aumentare il compenso dei consiglieri!
Il taglio del 7 % delle indennità di sindaco e assessori vale circa 23.000 €.
Oggi un assessore a Imola, occupato sostanzialmente a tempo pieno (sabato e domenica spesso compresi), prende circa 1500 euro al mese.
Il taglio del 10 % dell’indennità dei revisori dei conti varrebbe circa 5.000 €.
Il taglio dei gettoni o altre indennità di organismi o commissioni o simili equivarrebbe a 0 poichè i pochi organismi che ci sono (ad esempio i forum territoriali, una sorta di consigli di quartiere) sono oggi già gratuiti.

Veniamo al personale. Il taglio del 5% dei compensi oltre i 90.000 € dei dirigenti darebbe un risultato di circa 4.000 € (compreso l’effetto sul contratto del DG).

Il blocco del contratto dei dipendenti porterebbe ad un risparmio di 300.000 € nel 2011 e di 600.000 nel 2012.
A prescindere dal fatto che quest’ultimo elemento, come hai fatto notare, è effettivamente la morte della credibilità non solo della legge Brunetta, ma soprattutto il fallimento sicuro di tutti i tentativi di portare riconoscimento del merito e della misurazione di risultati nella PA locale, che come sai colpirebbe soprattutto coloro che come me e molti colleghi DG da anni ci stanno provando e spesso riuscendo!
Ridurre a metà la formazione porta per Imola ad un risparmio di soli 27.000 € (anche perchè utilizziamo al massimo i momenti di autoformazione, di valorizzazione reciproca delle esperienze e tutti i possibili scambi con altri enti/colleghi più bravi di me in molti ambiti) e un danno incommensurabilmente superiore nei processi di innovazione che abbiamo impostato e che faticosamente portiamo avanti.
In ogni caso anche sommando gli effetti del taglio alle voci di personale arriviamo a circa 360.000 € nel 2011 e 660.00 nel 2012 che coprono meno di un quarto dei tagli previsti nella manovra sia per il 2011 che per il 2012.

Tutto questo ovviamente va assommato agli effetti delle scelte degli scorsi anni: solo l’abolizione dell’ICI prima casa per ricchi e poveri indistintamente porta ad un taglio iniziale di 700.000 € che ancora lo Stato non ha riconosciuto sul rimborso dovuto e un taglio progressivo di 500.000 € all’anno per tutti gli anni futuri dovuti alla assenza di dinamicità dell’imposta (che, appunto, garantiva un aumento di circa mezzo milione all’anno per Imola).

Insomma dovremo pensare ad un taglio sui servizi di 1,2 milioni nel 2011 e di 1,9 nel 2012.

Considera, ad esempio, che un bimbo all’asilo nido costa al comune circa 6.000 € all’anno significa togliere 320 posti al nido sui 420 che gestiamo.
Per darti l’idea, a Imola copriamo il 44 % del fabbisogno potenziale di posti al nido, è un record credo nazionale. Guarda caso a Imola c’è anche uno dei valori più elevati (anche qui credo da record nazionale) del tasso di occupazione femminile oltre ad una presenza di stranieri perfettamente integrati nel tessuto occupazionale e un livello di sicurezza altrettanto elevato.
Se preferisci potremmo chiudere completamente il teatro, tutte le attività culturali, i musei e dimezzare le attività sportive.
Senza poi parlare degli effetti del patto di stabilità che, come ricorderai, incide più pesantemente per i comuni virtuosi come ti ho scritto nella nota di un paio di mesi fa.

Un’ultima e amarissima osservazione.
Nella stessa manovra si prevede un trasferimento a favore del comune di Roma di 300 milioni (che si assomma ai precedenti trasferimenti e a quanto previsto nei mesi scorsi per Catania e Palermo).
Tutti questi “regali” a comuni certamente NON “virtuosi” arrivano quasi al totale della manovra prevista a carico di tutti i comuni per il 2011!
Rimanendo comunque solo all’ultimo regalo per Roma previsto nella manovra è come se venisse tolto al comune di Imola il valore di 300.000 € per regalarlo a Roma: una cinquantina di famiglie senza asilo nido.

Inoltre Roma potrà alzare la propria addizionale IRPEF e istituire una tassa di soggiorno.

A Imola l’addizionale IRPEF è allo 0.2 (circa 30 € annui per abitante) nella maggior parte degli enti è allo 0,5 o oltre (a Bologna è allo 0,7).
Ogni 0.1 % per il nostro bilancio vale un milione di Euro, probabilmente i cittadini, piuttosto che diventare una città senza servizi e senza welfare, accetterebbero volentieri questo aggravio di contribuzione e aumentare il proprio BIL (Benessere interno lordo!).
Ma, come sai, non è possibile.

Ti ricordo, ma solo per la cronaca, che dallo scorso anno (è giusto un anno che faccio il DG a Imola), abbiamo avviato una manovra che prevede un miglioramento di 3 milioni all’anno (a regime in tre anni di attuazione) che si basa su: razionalizzazione delle risorse umane (1 milione), valorizzazione del patrimonio (1 milione) e manovra sulle tariffe dei servizi (con aumenti per i “ricchi” e agevolazione per i meno abbienti, nonché verifica e intervento su evasione e morosità). Tutte risorse che sarebbero state destinate al mantenimento del welfare e interventi straordinari di sostegno alle famiglie e sviluppo economico per contrastare la crisi e garantire la ripresa.

Nonostante questo continuiamo a credere che la società, le persone, i cittadini prima o poi reagiscano a tutto questo scempio!

Michele Bertola
Direttore generale del Comune di Imola e presidente Andigel

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