KARL-FILIP COENEGRACHTS: Ghent, verso una citizen driven Smart City

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Karl-Filip Coenegrachts, nel ruolo di capo del dipartimento di Strategia, Coordinamento e Relazioni Internazionali della città belga, è la mente di Ghent 2020, piano verso lo sviluppo sostenibile di cui fa parte anche il Ghent Living Lab, il progetto che, attraverso la metodologia del cittadino come co-creatore, rappresenta uno strumento cruciale del processo di innovazione verso la Smart City. Nella nostra intervista spiega come tale progetto rientri pienamente nello stesso piano Ghent 2020 e rappresenti una parte importante del modello di Smart City,che vede la partecipazione civica e l’empowerment del cittadino come elementi fondanti: una Smart City che sia non solo citizen-centered ma citizen driver. A Smart City Exhibition 2012, Coenegrachts, nella mattinata del 30 ottobre, ha partecipato al convegno “Meet the cities: i progetti delle più importanti città europee verso una human smart city” [qui la registrazione del video di Coenegrachts]

12 Novembre 2012

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Vanessa Postacchini

Karl-Filip Coenegrachts, nel ruolo di capo del dipartimento di Strategia, Coordinamento e Relazioni Internazionali della città belga, è la mente di Ghent 2020, piano verso lo sviluppo sostenibile di cui fa parte anche il Ghent Living Lab, il progetto che, attraverso la metodologia del cittadino come co-creatore, rappresenta uno strumento cruciale del processo di innovazione verso la Smart City. Nella nostra intervista spiega come tale progetto rientri pienamente nello stesso piano Ghent 2020 e rappresenti una parte importante del modello di Smart City,che vede la partecipazione civica e l’empowerment del cittadino come elementi fondanti: una Smart City che sia non solo citizen-centered ma citizen driver. A Smart City Exhibition 2012, Coenegrachts, nella mattinata del 30 ottobre, ha partecipato al convegno “Meet the cities: i progetti delle più importanti città europee verso una human smart city” [qui la registrazione del video di Coenegrachts]

 

Il belga Karl-Filip Coenegrachts, dopo la laurea in legge e un’esperienza nel governo federale, nel 2001 inizia la sua carriera a livello locale, all’interno della città di Ghent. In qualità di consigliere politico del vicesindaco, è co-fondatore di Digipolis, l’organizzazione ICT di Ghent and Antwerp, e di Gentinfo, il primo centro europeo a livello locale al servizio del cittadino. Nel 2004 assume infine il ruolo di capo del dipartimento di Strategia, Coordinamento e Relazioni Internazionali della città fiamminga, divenendo così il responsabile della sua strategia di lungo corso.
E’ dunque Coenegrachts  la mente del piano Ghent 2020, una strategia integrata che combina innovazione e creatività al servizio di uno sviluppo sostenibile, con la tecnologia a giocare un ruolo chiave. La sua squadra coordina anche tutti i progetti europei relativi alla città, che è inoltre parte delle reti EUROCITIES ed ENoLL, il network europeo dei Living Labs, attraverso il programma del Ghent Living Lab.

L’esperienza di Ghent Living Lab: quali sono gli scopi e la strategia? Qual è la sua interconnessione con il piano Ghent 2020?
La missione della Città di Ghent rappresenta un’ambizione condivisa tra l’amministrazione e il Consiglio Comunale da raggiungere entro il 2020: “Ghent, una citta creativa, pionera nello sviluppo di una società sostenibile, solidale e aperta attraverso l’unione di tutte le forze creative”. Sono cinque i percorsi, o obiettivi strategici, che sono stati stabiliti. E la realtà del Ghent Living Lab si adatta molto bene ad uno di essi: “Entro il 2020 Ghent sarà riconosciuta internazionalmente come centro per l’innovazione e la sperimentazione e agirà da pioniera nell’evoluzione verso una società creativa e votata all’apprendimento”.

Il GLL rappresenta uno strumento cruciale per evolvere verso una Smart City in modo dinamico e partecipativo, considerando gli Open Data come un prerequisito e la tecnologia come un mezzo e non un fine. Il GLL è focalizzato su tre temi: e-government ed e-participation; innovazione digitale; sviluppo digitale verde, mentre la E-Inclusion rappresenta il tema ultimo e trasversale a tutti gli altri. Il GLL, realizzato all’interno del progetto EU CIP ICT-PSP SMARTiP, attraverso numerosi partner fondatori, tra cui la Città di Ghent, rappresenta uno strumento per lavorare con i ricercatori, gli imprenditori, i cittadini, le forze creative digitali e la amministrazione stessa su traiettorie congiunte, in funzione dello sviluppo del prodotto, della ricerca, dell’offerta di servizi  e della strategia politica.

Sul piano generale, i Living labs hanno avuto origine come risposta alla crescente necessità di prodotti e servizi più vicini ai bisogni e all’ambiente degli utenti finali. Rappresentano un ecosistema che, nello sviluppo di un’innovazione, cerca di coinvolgere gli utenti e gli altri portatori di interesse nel maggior numero possibile di stadi. Questo va dal rilevare bisogni o problemi esistenti, passando per la  formulazione di possibili soluzioni, fino ad arrivare al concreto sviluppo e implementazione del progetto. Il Living Lab rappresenta dunque un terreno di gioco, una piattaforma di apprendimento e un network.

La metodologia del living lab fornisce anche un’idea del contesto in cui l’utente vive e dell’utilizzo che fa dell’innovazione. Il suo coinvolgimento crea valore aggiunto, in quanto egli diviene un co-creatore, con una potenziale significativa influenza sul prodotto finito. Un living lab è un ecosistema in cui si possono organizzare sessioni brainstorming, svolgere ricerche, creare workshop e così via. Tradizionalmente, nuovi servizi e prodotti sono sviluppati dai governi e dalle aziende, e di seguito presentati all’utente quando sono pienamente completati o quasi, secondo una logica top-down. Il feedback dell’utente esiste in questo caso più come una valutazione del prodotto finito. La filosofia del “prodotto incentrato sull’utente” usa invece un approccio bottom-up, che prima di tutto individua i bisogni dell’utente in tutti gli stadi del processo di sviluppo. Come risultato si ottengono prodotti e servizi che sono più vicini ai suoi bisogni, modi di fare e aspettative.

Quale ruolo gioca la partecipazione civica nello sviluppo di Ghent come una Smart City?
Un living lab è una parte importante di una Smart City. Il suo scopo è quello di catturare l’intelligenza collettiva presente in una città e condurla a disegnare il futuro come un ecosistema, offrendo una risposta effettiva alle numerose sfide che essa si trova a fronteggiare oggi. Una città deve costantemente ridefinire se stessa per continuare ad essere “autenticamente contemporanea”: esiste un’urgenza sempre crescente di evolvere verso una città smart e connessa, per cui devono essere formulate soluzioni innovative e adatte al futuro.

Una politica locale partecipativa è cruciale: una Smart City ha bisogno di cittadini smart per essere pienamente inclusiva, innovativa e sostenibile. Ecco di nuovo perché gli abitanti dovrebbero essere messi al centro. Allo stesso tempo, è necessario concentrarsi sulle promesse e sulle sfide della società della conoscenza e dell’informazione, in cui tutti noi viviamo. Una Smart City è una città altamente sviluppata, che garantisce uno sviluppo economico sostenibile e un’alta qualità di vita. E ciò si raggiunge combinando il capitale sociale e umano rappresentato dai cittadini con l’innovazione apportata dall’ICT. Per essere pienamente capaci di usare l’intelligenza collettiva e la capacità innovativa, cittadini, piccole e medie imprese, creativi digitali e altri attori rilevanti della città hanno bisogno di un sistema di co-creazione strutturato, che faciliti la partecipazione di tutti coloro che sono interessati allo sviluppo del progetto. All’interno di una città sono presenti in grande quantità conoscenza, intuizione e innovazione. E’ dunque essenziale appropriarsene e assicurare che l’amministrazione della città, gli sviluppatori, gli imprenditori e i realizzatori vadano oltre il muro della loro organizzazione, prendendo coscienza che sono tutti parte di un ecosistema. Questa è l’unica via per sviluppare soluzioni adatte al futuro di fronte alle sfide che affrontiamo oggi e domani.

Qual è dunque la vostra specifica via per costruire una citizen centered Smart City?
I cittadini di Ghent sono invitati ad essere parte del Ghent Living Lab e a diventare dei veri co-creatori. Sono chiamati ad alzarsi e a diventare membri attivi dell’ecosistema della Smart City. Sono persino invitati a non essere d’accordo con alcune possibili innovazioni digitali: dopo tutto, adatto al futuro non significa automaticamente legato alle nuove tecnologie. Rimarrà molto importante continuare a fornire un’offerta di servizi off line soddisfacente. Lo sviluppo di soluzioni digitali innovative potrebbe infatti rivelarsi di poco valore aggiunto, se determinati processi che vi sono dietro implicheranno il non-contatto A Ghent noi consideriamo la complementarietà e l’interazione tra soluzioni on e off della massima importanza. In un senso, si può dire che consideriamo la tecnologia importante, ma non necessariamente salvifica – sempre un mezzo e non un fine – . Perché, a Ghent, non vogliamo costruire una Smart City semplicemente citizen centered  bensì citizen driven.

Dunque la partecipazione civica e l’empowerment di potenziali cittadini smart sono fattori determinanti nel processo infinito di diventare una Città Intelligente. Ed esistono molti modi – on e offline – di stabilire e rafforzare tale partecipazione. Tanti quanti sono gli ecosistemi comunitari e locali realizzati dalle (Smart) City europee. Sarà questa la tematica centrale della conferenza annuale di EUROCITIES, che si svolgerà a Ghent dal 27 al 30 Novembre 2013.

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