La cassetta degli attrezzi per il coinvolgimento dei cittadini: al via il Gruppo di lavoro ANCI su partecipazione civica e beni comuni
Le città italiane hanno sperimentato negli ultimi anni una serie di soluzioni innovative per favorire il coinvolgimento dei cittadini nell’elaborazione di politiche per la sostenibilità urbana e per la cura condivisa dei beni comuni. ANCI ha scelto di mettere a sistema questo patrimonio di idee, visioni ed esperienze creando un Gruppo di lavoro aperto alla partecipazione di assessori di comuni impegnati in processi di coinvolgimento civico su una pluralità di temi urbani.
19 Luglio 2018
Simone d'Antonio, National URBACT Point - Area Studi e Ricerche ANCI
Le città italiane hanno sperimentato negli ultimi anni una serie di soluzioni innovative per favorire il coinvolgimento dei cittadini nell’elaborazione di politiche per la sostenibilità urbana e per la cura condivisa dei beni comuni, dando così concretezza a pratiche di partecipazione civica capaci di avere un impatto reale sul miglioramento di interi quartieri e sull’evoluzione del rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione.
ANCI ha scelto di mettere a sistema questo patrimonio di idee, visioni ed esperienze creando un Gruppo di lavoro su Partecipazione civica e Beni comuni, aperto alla partecipazione di assessori di comuni impegnati in processi di coinvolgimento civico su una pluralità di temi urbani.
L’incontro di lancio, che avrà luogo il 24 luglio presso la sede di ANCI di Via dei Prefetti 46 a Roma a partire dalle 10.30, vedrà la presenza di rappresentanti di numerose città italiane che negli ultimi anni hanno avviato esperienze significative di coinvolgimento dei cittadini con programmi come URBACT e Urban Innovative Actions o con l’attuazione del Regolamento per la cura condivisa dei beni comuni.
Esperienze come gli URBACT Local Group, i Patti di collaborazione avviati a Bologna e Torino oppure gli usi civici di Napoli testimoniano la pluralità di regole e strumenti che hanno i Comuni per favorire il coinvolgimento di cittadini e stakeholder per la definizione di politiche e interventi capaci di migliorare la qualità della vita e rendere le città più sostenibili. Il Gruppo di lavoro ha come obiettivo quello di affrontare i punti più critici e controversi legati a tali processi, a partire da come innovare le formule esistenti anche in relazione a quanto sta avvenendo in Europa e nel mondo fino al miglioramento delle competenze di coloro che all’interno dei Comuni o nelle comunità locali organizzano la partecipazione dei cittadini.
La discussione sarà aperta dagli interventi di Sheila Foster, professoressa di diritto e politiche pubbliche alla Georgetown University di Washington e Christian Iaione, professore di diritto e politiche pubbliche alla Luiss di Roma mentre le esperienze di Torino, Bologna, Reggio Emilia e Napoli saranno il punto di partenza per la discussione tematica sulle regole, le buone pratiche e le capacità organizzative dei Comuni.
L’incontro del 24 luglio, a cui gli assessori e i sindaci possono partecipare inviando una mail a ufficiostudi@anci.it, intende aprire a rappresentanti di piccole e grandi città italiane i temi del confronto avviato negli ultimi mesi sulla scorta dell’esperienza di Co-City a Torino, il progetto cofinanziato dal programma Urban Innovative Actions che vede la partecipazione diretta dell’ANCI nelle azioni di coinvolgimento civico che stanno sviluppandosi nelle periferie torinesi.
Il dialogo, che ha coinvolto negli ultimi mesi accademici, esperti e amministratori delle città più attive sui temi della partecipazione civica, si unisce alla necessità condivisa da molte delle città italiane partecipanti a URBACT di istituzionalizzare formule partecipative, come gli URBACT Local Group, delineando così una ricetta italiana per il coinvolgimento civico che si alimenta delle tante esperienze che emergono dai territori grazie all’attivismo di amministratori, funzionari, esperti e cittadini impegnati.
Il Gruppo di lavoro dell’ANCI dedicato alla partecipazione civica e ai beni comuni rappresenta una prima risposta a quella necessità di razionalizzare saperi, pratiche e competenze utili per mettere in pratica temi decisivi per ridurre il divario tra amministrazioni pubbliche e cittadini ma anche per rendere strade e piazze delle nostre città dei laboratori permanenti di innovazione condivisa.