Palermo. Al via il progetto Partecip@ttivi: primo appuntamento a FORUMPA17
Parte il Progetto Integrato di Partecipazione e Comunicazione per la città di Palermo. Un anno di iniziative che coinvolgeranno cittadini e stakeholder locali. Il progetto è promosso dall’ Assessorato alla Partecipazione del Comune di Palermo e realizzato da FPA in collaborazione con Next, Clac, Lattanzio Communication e Centro Studi Opera Don Calabria. Il primo appuntamento di progetto si è tenuto oggi (24 maggio ndr) a FORUM PA 2017.
24 Maggio 2017
Giovanna Stagno e Marina Bassi
A che punto sono i processi partecipativi in Italia? La partecipazione è finalmente diventata un metodo nel policy making e nella gestione dei servizi? Nuove forme di governance collaborativa, design di servizi e politiche sono da sempre oggetto di approfondimento da parte di FPA, nel confronto quotidiano con la rete di innovatori sui nuovi modelli di amministrazione che vedono protagonisti i territori e loro attori. È proprio da questo approfondimento continuo che emergono nuove ed interessanti esperienze dei territori attivi, come per esempio quella del Comune di Palermo per cui FPA (in RTI con Next – Nuove Energie per il territorio,Clac,Lattanzio Communication e Centro Studi Opera Don Calabria) realizzerà per il 2017 il Progetto Integrato di Partecipazione e Comunicazione. Il RTI di cui FPA è capofila si è infatti aggiudicato la gara pubblica con cui il Comune di Palermo ha richiesto la progettazione e la realizzazione di un insieme di iniziative di partecipazione che coinvolgeranno i cittadini e stakeholder locali sugli obiettivi strategici delle aree di mandato individuate dall’Amministrazione (deliberazione di G.C. n. 197/2015).
Sul punto, si è tenuto oggi, nel contest di Forum PA 2017 il convegno PArtecipazione: modelli, politiche e interventi nelle città italiane, appuntamento di lancio del progetto Partecip@ttivi. Il confronto con Assessori ed esperti ha voluto analizzare lo stato delle politiche e degli strumenti di partecipazione dei cittadini attivati dalle Amministrazioni locali e ad individuare nuove prospettive dei processi partecipativi.
Giovanna Stagno (Gare e Advisory – FPA) ha introdotto il convegno in rappresentanza del progetto, sottolineando come la partecipazione stia diventando ormai prassi per le amministrazioni a tutti i livelli. Quello che resta da capire è «come rispondano le amministrazioni sul tema, e come i diversi contesti ne influenzino gli effetti». A mediare il convegno il Professor Christian Iaione (Direttore Scientifico del LABoratorio per la GOVernance dei beni comuni), che introduce la questione della complessità della partecipazione, che viene percepita in maniera differente a seconda dei livelli territoriali di cui si sta parlando.
Partendo da un’esperienza locale che è proprio quella di Partecip@ttivi, l’Assessore Giulio Catania (Assessore con Delega alla Partecipazione, Comune di Palermo) ha sottolineato la necessità di costruire processi di partecipazione che siano strutturati, costanti ed effettivamente rappresentativi della società. È importante per questo che il coinvolgimento delle comunità si innervi nella struttura amministrativa. La sfida è incardinare i processi nelle strutture globali. È per questo che Partecip@ttivi è un processo che tocca tutte le aree dell’amministrazione comunale.
Sempre sul filone delle esperienze territoriali, l’Assessora Eugenia Rossi Di Schio (Assessora all’Innovazione Digitale, Ricerca e Sviluppo, Servizi Civici, Comune di Rimini) che allarga l’analisi partendo dalla domanda tematica del convegno: «come possiamo sviluppare i modelli di partecipazione? La risposta sembra esser semplice, nonostante la complessità delle responsabilità che ne conseguono. È necessario e diventa ormai quasi naturale usufruire di laboratori aperti perché i processi decisionali possano creare effetti positivi per i fruitori stessi del bene». Passando dalla Romagna all’Emilia, Valeria Montanari (Assessora Agenda digitale, cura dei quartieri, Innovazione tecnologica, Semplificazione amministrativa, Trasparenza e comunicazione, Processi partecipativi, Decentramento, Territorio, Comune di Reggio Emilia) con una frase molto emblematica sui possibili effetti del coinvolgimento dei cittadini, «abbiamo iniziato con passeggiate di quartiere, oggi firmiamo accordi di cittadinanza», ha condiviso con il pubblico i progetti collaborativi attivi a Reggio Emilia. A fornire un punto di vista in linea con l’approccio tradizionale – ma ancora valido – è Lorenzo Lipparini (Assessore alla Partecipazione, cittadinanza attiva e Open Data, Comune di Milano) che portando l’esempio della rigenerazione della zona Darsena di Milano – per la quale è stato utilizzato lo strumento del referendum, sottolinea come a diversi contesti vadano applicati approcci differenti («il territorio pesa», come sottolinea Simone Lucido – NEXT, Nuove Tecnologie X il Territorio). Il Comune di Milano, in questo senso, è un ottimo esempio di come approccio collaborativo e strumenti di partecipazione tradizionale possano co-esistere. Di avviso simile risulta essere anche Angelo Sturni (Presidente Commissione Roma Capitale e Riforme Istituzionali), primo firmatario del DDL che introduce nuovi strumenti di democrazia partecipata per Roma Capitale.
Nel corso della seconda sessione dell’incontro, destinata all’intervento di esperti nazionali e pratictioners, Annalisa Gramigna (IFEL Fondazione Anci per la Finanza e l’Economia Locale) fa una riflessione sull’etimologia della parola partecipazione, portando l’attenzione del pubblico sulla possibilità che questa possa di fatto fare un passo oltre la rappresentanza, sulla scia della Carta Europea di Partecipazione dei Giovani alla Vita Locale e Regionale, che stabilisce che «[…] Partecipare ed essere un cittadino attivo, vuol dire avere il diritto, i mezzi, il luogo, la possibilità, e, se del caso, il necessario sostegno per intervenire nelle decisioni, influenzarle ed impegnarsi in attività ed iniziative che possano contribuire alla costruzione di una società migliore».
L’incontro si è concluso con alcuni esempi di processi virtuosi presenti in Italia e all’estero. Il valore aggiunto dell’internazionalità è dato dall’intervento di Marta Almela Salvador (Researcher IN3/ UOC – Internet Interdisciplinari Institute/ Open University of Catalonia) che ha presentato DECIDIM (www.decidim.github.io), una piattaforma di democrazia partecipativa promossa dal Comune di Barcellona. «La partecipazione digitale non è un extra della partecipazione, ma una dimensione nella quale intervengono dispositivi digitali che consentono di collaborare, discutere e evolvere i processi decisionali» sottolinea Almela Salvador. E a proposito di dispositivi digitali, la battuta finale spetta a Matteo Zulianello (Avanzi), che conclude bene il convegno, mettendo a sistema gli interventi precedenti con un «è chiaro che stiamo procedendo nella giusta direzione, ibridando strumenti che tendiamo a pensare come silos».
Da questo punto di vista, il progetto Partecip@attivi racchiude bene la visione di contesto presentata alla Manifestazione. Rappresenta un nuovo tassello nella promozione della democrazia partecipativa da parte dell’Assessorato alla Partecipazione dell’Amministrazione Comunale che intende valorizzare esperienze, percorsi e iniziative di una Palermo che si è dimostrata negli ultimi anni particolarmente sensibile e attiva. Esso muove di fatto dalla pubblicazione delle “Linee guida per la partecipazione dei cittadini alle scelte dell’Amministrazione” (deliberazione di G.C. n. 25 del 25/02/2015), nate con l’obiettivo di mettere a sistema le attività di partecipazione sperimentate nel corso di numerosi progetti promossi e realizzati dal Comune negli anni scorsi, ingegnerizzarle e renderle pratica nei processi di policy making.
Il progetto copre due principali aree di intervento:
1. PARTECIPAZIONE – Ideazione di format collaborativi in grado di garantire il maggior coinvolgimento dei target per ciascun obiettivo strategico e ambito di riferimento.
La partecipazione come dimensione trasversale di tutte le politiche dell’Amministrazione. L’intervento intende agire sugli obiettivi strategici valorizzando le pratiche di partecipazione come modus operandi nella definizione degli orientamenti di policy di ciascun Assessorato di riferimento. Cinque aree strategiche: dalla Palermo Efficiente e Trasparente alla Palermo Città educativa e culturale, dalla Palermo Solidale e Vivibile fino alla Palermo Produttiva. Ventuno obiettivi strategici che si concentrano sul funzionamento della macchina amministrativa nel rispetto dei principi di trasparenza, partecipazione ed efficienza, sulla diffusione della conoscenza del patrimonio culturale cittadino e sul potenziamento dell’offerta culturale e dei servizi sociali, sull’inclusione sociale, sulla sicurezza, sulla qualità della vita, sul rilancio delle attività produttive e sull’attrattiva della città dal punto di vista economico ed imprenditoriale.
2. COMUNICAZIONE – Definizione di un mix di strumenti e format innovativi per raggiungere i target e i beneficiari del progetto.
La comunicazione supporta la partecipazione, una comunicazione che informa, coinvolge, facilita l’ascolto, favorisce il fare rete tra i soggetti coinvolti e valorizza il complesso di iniziative di partecipazione realizzate. Da questo punto di vista, come sottolineato dallo stesso Comune di Palermo nel bando, partecipazione e comunicazione sono fortemente e reciprocamente collegati. Per abilitare la partecipazione è in primo luogo necessario attivare un canale di comunicazione biunivoco tra Amministrazione e cittadini.
Il Progetto si caratterizza infine per un ampio, variegato e articolato ventaglio di strumenti di partecipazione: un “dispositivo ibrido umano/tecnologico” per la promozione e il consolidamento di pratiche di cittadinanza attiva nei processi decisionali dell’amministrazione. Le attività e gli strumenti di partecipazione spaziano dai più tradizionali (brainstorming, focus group, laboratori tematici) a quelli più innovativi che sfruttano le nuove tecnologie (Eletronic Town Meeting) passando per le metodologie che coniugano apprendimento e partecipazione come le passeggiate di quartiere e i game partecipativi.