Agenda digitale: i progressi compiuti sono in open data

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La Commissione europea ha pubblicato un quadro di valutazione che illustra i progressi compiuti dall’Unione e dagli Stati membri verso la realizzazione degli obiettivi convenuti nell’ambito Agenda digitale europea a un anno dal suo avvio. Tenendo fede all’impegno assunto per una strategia aperta sui dati, la Commissione europea ha reso pubbliche in linea le proprie raccolte di dati e le statistiche, permettendo a chiunque di analizzarle e di trarne conclusioni.

1 Giugno 2011

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Redazione FORUM PA

Articolo FPA

La Commissione europea ha pubblicato un quadro di valutazione che illustra i progressi compiuti dall’Unione e dagli Stati membri verso la realizzazione degli obiettivi convenuti nell’ambito Agenda digitale europea a un anno dal suo avvio. Tenendo fede all’impegno assunto per una strategia aperta sui dati, la Commissione europea ha reso pubbliche in linea le proprie raccolte di dati e le statistiche, permettendo a chiunque di analizzarle e di trarne conclusioni.

Il bilancio generale del primo anno di attuazione dell’Agenda digitale è positivo, in particolare per quanto riguarda l’uso di internet (65% della popolazione dell’UE). Ma in certi settori i progressi sono deludenti, soprattutto nella diffusione delle nuove reti superveloci a banda larga che costituisce uno dei principali obiettivi dell’Agenda digitale, mentre si registrano progressi nel potenziamento delle reti esistenti in rame e su cavo.

“A un anno dall’avvio dell’Agenda digitale – ha dichiaro Neelie Kroes vicepresidente della Commissione europea responsabile dell’Agenda digitale – constato con piacere i progressi compiuti. Ma gli Stati membri, l’intero settore, la società civile e la Commissione, noi tutti dobbiamo fare di più se vogliamo sfruttare appieno il potenziale dell’Agenda per conservare la competitività europea, stimolare l’innovazione e creare posti di lavoro e prosperità. Invito tutti a riflettere sugli enormi effetti benefici, a lungo termine, di un’azione decisa intrapresa oggi, in particolare nella banda larga ad alta velocità.”

Con l’Agenda digitale l’Unione si è assunta l’impegno di eseguire 101 azioni specifiche, 78 delle quali competono alla Commissione (di cui 31 proposte legislative) e 23 agli Stati membri; complessivamente queste azioni sosterranno gli investimenti nelle tecnologie digitali e nel loro uso. Nell’insieme sono state portate a termine 11 azioni, sei azioni del 2010 sono in ritardo e le altre azioni previste sono in corso come da programma.

Con riferimento ai 13 obiettivi di prestazione fondamentali si osservano:

  • progressi buoni nell’uso regolare di internet, acquisti in linea, servizi di amministrazione in linea e illuminazione a basso consumo energetico,
  • progressi medi nella disponibilità e nell’effettivo uso della banda larga;
  • progressi insufficienti nell’e-commerce transnazionale, nella presenza in linea delle piccole e medie imprese (PMI), nei prezzi del roaming e nella ricerca pubblica.

Le implicazioni del quadro di valutazione saranno discusse a Bruxelles il 16 e 17 giugno prossimi nell’Assemblea dell’Agenda digitale.

Secondo il quadro di valutazione i progressi compiuti sono positivi per:

  • Uso regolare di internet: si è assistito a un rapido incremento fino a toccare il 65% della popolazione dell’UE (l’obiettivo è raggiungere il 75% entro il 2015). L’uso di internet si sta diffondendo anche tra le fasce più svantaggiate, come le persone meno istruite e i più anziani (dal 42% al 48%), il che lascia ben sperare nel raggiungimento dell’obiettivo del 60% entro il 2015. La percentuale di coloro che non usano internet è scesa dal 30% al 26%.
  • Acquisti online: il 40% dei cittadini dell’UE fa acquisti online, compreso il 57% di tutti gli utenti di internet. Oltre la metà della popolazione di 8 Stati membri compra online.
  • Pubblica amministrazione in linea (eGovernment): il 41% dei cittadini si avvale di servizi della pubblica amministrazione in linea e la metà di loro ha completato e rinviato all’amministrazione moduli online. Il piano d’azione e‑Government contribuirà a realizzare l’obiettivo di arrivare, nel 2015, a una percentuale del 50% dei cittadini e dell’80% delle imprese che si avvalgono dei servizi dell’amministrazione pubblica in linea.
  • Promozione dell’illuminazione a basso consumo energetico: la tecnologia avanzata nota come Solid State Lighting (SSL) ha conquistato una quota di mercato del 6,2% nel 2010 (un notevole aumento rispetto all’1,7% del 2009) e ha permesso di progredire decisamente verso l’obiettivo di riduzione dei consumi energetici per l’illuminazione del 20% entro il 2020.

Si osservano progressi modesti per:

  • Disponibilità e uso effettivo della banda larga: la banda larga di base è sempre più accessibile anche nelle zone remote, ma l’effettiva diffusione e utilizzazione della banda larga superveloce si concentrano attualmente solo in poche zone, soprattutto urbane. La Commissione sta lavorando con gli Stati membri per realizzare concretamente l’obiettivo di dare accesso alla banda larga di base a ciascun cittadino dell’Unione entro il 2013 ed entro il 2020 alla banda larga veloce e ultraveloce (IP/10/1142).

Si osservano progressi insufficienti per:

  • Commercio elettronico transfrontaliero: nel 2010 è passato solo dall’8,1% all’8,8%. L’obiettivo dell’Agenda digitale è che entro il 2015 il 20% dei cittadini facciano acquisti online transnazionali. La Commissione intende analizzare questo ed altri ostacoli allo sviluppo del mercato unico digitale in una comunicazione che elaborerà prossimamente sulla direttiva eCommerce.
  • Presenza online delle piccole e medie imprese (PMI): il 26% delle PMI compra online (percentuale in aumento), ma solo il 13% vende online (aumento di due punti rispetto all’anno scorso).
  • Prezzi del roaming: sono scesi di 1,5 eurocent nel 2010, ma continuano ad essere tre volte più cari delle chiamate nazionali. L’obiettivo dell’Agenda digitale è raggiungere la parità dei prezzi tra chiamate nazionali e in roaming entro il 2015 nell’UE.
  • Investimenti pubblici nella R&S sulle TIC: la spesa pubblica non ha superato la soglia dei 5,7 miliardi di euro dello scorso anno; per raggiungere l’obiettivo del raddoppio a 11 miliardi entro il 2020 sarà necessario un incremento annuo di tale spesa del 6%.

Siamo in linea con l’obiettivo?

Nel complesso i progressi compiuti nella realizzazione delle 101 azioni dell’Agenda digitale sono buoni: è stato portato a termine quasi il 10% delle azioni, l’80% è in corso e si osservano ritardi per il 10%.

L’Italia

La scheda del rapporto dedicata al nostro Paese Italia rileva che il punto di forza del nostro paese è ancora la telefonia mobile in particolare la banda larga mobile presenta sviluppi incoraggianti,  mentre la percentuale delle connessioni “fisse” è decisamente inferiore a quella europea UE. Solo il 59% delle famiglie ha una connessione a Internet, e di queste l’83% possiede un collegamento a banda larga. Si tratta di un miglioramento significativo, ma ancora inferiore alla media UE del 87%.

La famigliarità degli italiani con internet non è certo il fiore all’occhiello del nostro paese. Se la percentuale di “utenti frequenti” è vicina alla media europea, quella di utenti regolati (che si collegano almeno una volta al giorno) è una tra le più basse d’Europa con appena il 48% mentre quella di chi non ha mai utilizzato il web è tra le più alte: il 41% la percentuale di coloro che non hanno mai utilizzato Internet (41%) è una delle più alte. Gli italiani usano la rete in maniera simile ai loro colleghi dell’Unione: per la ricerca di informazioni su istruzione, formazione o corsi. Ancora ridotta la pratica dell’e-commerce anche se l’acquisto di biglietti on line (per viaggi, eventi etc.) sta diventando abbastanza diffuso.

Notevoli i progressi registrati nell’ultimo anno nel campo dell’e-Government, ponendosi ai primi posti per quanto riguarda la disponibilità di servizi on line sia per i cittadini che per le imprese. tuttavia l’utilizzo di questi servizi è ancora decisamente al di sotto della media europea, probabilmente, fa rilevare la commissione – anche a causa dell’esistenza di società private che spesso forniscono questi servizi a pagamento.

Apprezzamenti arrivano per alcuni provvedimenti del Governo Italiano in materia di telecomunicazioni come la decisione sull’asta delle frequenza per LTE (l’internet mobile) presa nel 2010 anche se le regole sono state pubblicate dall’AGCOM solo qualche settimana fa; la volontà si stabilire i livelli di qualità del servizio universale; e ancora il software “misura internet” per certificazione della velocità della connessione ADSL.

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