Bergamo Cashless city, cresce il commercio nella città che non usa i contanti

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Dopo sei mesi i
pagamenti elettronici sono cresciuti del 10%
(in città di simili
dimensioni, come Vicenza, si sono registrate variazioni positive, ma non
superiori all’1% ) e la città ha centrato tutti gli obiettivi mensili previsti. Un progetto unico in Italia, grazie anche alla
partnership con un importante operatore privato

8 Febbraio 2016

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Giacomo Angeloni, Assessore all’innovazione del Comune di Bergamo

Senza contanti Bergamo è avanti: questo è lo slogan di una delle operazioni più innovative per la nostra città, il progetto Cashless City, elaborato dal Comune di Bergamo insieme a Cartasì, Mastercard, Visa, Consorzio Bancomat, Banco Popolare, Ubi Banca per sensibilizzare i cittadini al pagamento elettronico.

L’Italia è il quarto mercato dell’Europa Occidentale per dimensioni, ma è tra gli ultimi per il peso percentuale dei pagamenti elettronici sul totale dei pagamenti effettuati. L’Italia è ferma a un’incidenza del 14,3% contro il 31,8% di Francia, Inghilterra, Spagna e Germania. Per non parlare della penisola scandiva, dove le transazioni cashless viaggiano con punte d’uso che sfiorano il 47%. In questo contesto, Bergamo risultava, all’inizio del progetto Cashless City, al di sotto della media nazionale per transazioni con carta di credito, intorno al 13%.

Da qui è scaturita l’idea di spingerne l’utilizzo, per ridurre i costi di gestione del contante, ma anche per migliorare la cultura dei pagamenti sicuri e tracciabili, riducendo nello stesso tempo il fenomeno del “nero”. Abbiamo attivato una forte collaborazione tra tutti gli attori del tessuto economico e sociale: cittadini, commercianti e istituzioni, con premi per la città ad ogni risultato mensile raggiunto e premi per esercenti e consumatori grazie a una sorta di “gioco” attraverso l’applicazione per smartphone Cashless City. [qui un approfondimento]

I risultati non si sono fatti attendere: dopo sei mesi a Bergamo i pagamenti elettronici sono cresciuti del 10% (in città di simili dimensioni, come Vicenza, si sono registrate variazioni positive, ma non superiori all’1%, a dimostrazione di quanto abbia influito realmente il progetto) e la città ha centrato tutti gli obiettivi mensili previsti. Credo che in questo senso Bergamo abbia fatto scuola nel panorama nazionale: avviare un progetto che ha delle ricadute virtuose sul territorio grazie alla partnership con un importante operatore privato mi sembra un modo innovativo di amministrare, una modalità nuova di seguire le proprie linee di mandato, mantenendo attenzione alle istanze del mondo economico e del commercio, che negli ultimi sei mesi ha registrato un +3,5% in città.

Cashless City ha portato alla città e ai suoi cittadini altri benefici, anche ben più tangibili: sono diversi i servizi che abbiamo potuto attivare nell’ambito dell’iniziativa, a partire dalla realizzazione di uno spazio co-working in uno spazio davvero suggestivo come il Lazzaretto di Bergamo; lo “sportello più vicino”, ovvero la possibilità di contattare gli sportelli dell’anagrafe e ottenere certificati in spazi decentrati come una biblioteca o un supermercato; un baby pit stop, spazio allattamento permanente per tutte le mamme; un’isola digitale in una piazza cittadina; infine, la cablatura in fibra ottica di 55 scuole comunali, primarie e secondarie di primo grado. Allo stato attuale sono già 19 gli istituti connessi ad internet veloce in città, un risultato davvero fondamentale, ma soprattutto punto di partenza irrinunciabile per attuare politiche di digitalizzazione della didattica all’interno delle scuole di Bergamo.

Ecco, Cashless City è stato per noi tutto questo finora. Un progetto partecipato, che ha consentito di attivare servizi nonostante i vincoli e le ristrettezze dei bilanci pubblici, un modo di innovare sia la mentalità degli amministratori che quella dei cittadini. Siamo molto soddisfatti di essere riusciti ad avviare questa iniziativa a Bergamo, storicamente città restìa al cambiamento e da sempre radicata all’abitudine: cashless city ha significato aprirsi, a nuove tecnologie, a nuove possibilità di amministrazione, portando Bergamo sui principali quotidiani nazionali e mettendola a confronto con le esperienze dei più innovativi comuni italiani. Tanta curiosità si è generata intorno all’iniziativa e aver ottenuto risultati ci conforta anche in ottica futura.

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