Commissione europea: “Le prossime tappe di eIDAS, per un vero mercato unico digitale”

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23 Dicembre 2015

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Roberto Viola, Direttore Generale della DG Connect e Andrea Servida, Capo task force eIDAS, DG Connect, Commissione Europea

Il mercato unico digitale europeo è una delle priorità della Commissione Europea con un potenziale di crescita economica equivalente a oltre 415 miliardi di euro e la creazione di centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro. Nella strategia per il mercato unico digitale, pubblicata lo scorso maggio, la Commissione ha evidenziato l’importanza della sicurezza e della fiducia come fattori critici affinché i cittadini, le imprese e le amministrazioni pubbliche possano convertirsi al digitale e quindi beneficiare a pieno dell’innovazione, la convenienza e le opportunità che il digitale offre.

Accrescere la fiducia nel digitale non è semplice e richiede una maggiore trasparenza e standard elevati per quanto riguarda la responsabilità, la sicurezza e l’uso di servizi di autenticazione e sicurezza che hanno sempre di più un ruolo trasformativo in settori chiave della nostra economia, quali il settore bancario e finanziario, la sanità, la sharing economy, i trasporti, la pubblica amministrazione, ecc.

È in questo contesto che si colloca il Regolamento eIDAS UE 910/2014, in materia di identificazione elettronica e servizi fiduciari, per i quali fornisce il quadro giuridico per il riconoscimento transfrontaliero, garantendone altresì l’interoperabilità e la certezza giuridica. Con eIDAS, l’Unione Europa ha gettato le basi per far sì che i cittadini, le imprese (in particolare le PMI) e le pubbliche amministrazioni possano accedere ed utilizzare servizi on-line in modo più sicuro, responsabile e conveniente.

Lo scorso settembre, un’altra tappa importante è stata raggiunta con la conclusione dell’iter legislativo di tutti gli atti esecutivi secondari, la cui adozione era richiesta entro il 18 settembre 2015. Per favorire il mercato e l’interoperabilità, questi atti esecutivi tengono conto e promuovono l’adozione di standard europei o internazionali esistenti. Per quanto riguarda l’infrastruttura tecnologica, il 27 novembre scorso la Commissione Europea ha pubblicato come open source, nell’ambito del programma Connecting European Facilities, le specifiche tecniche e le implementazioni di riferimento dei nodi d’interoperabilità per i meccanismi d’identificazione elettronica.

Con il regolamento eIDAS, gli atti esecutivi, gli standard e l’infrastruttura d’interoperabilità l’Europa si è dotata, prima ed unica macro regione nel mondo, di un quadro legale e tecnologico completo per l’identificazione elettronica e servizi fiduciari. Qui l’Europa è indubbiamente leader anche per quanto riguarda la tecnologia, l’innovazione e i servizi.

Ma quali sono le prossime tappe per fruire pienamente del quadro eIDAS? La prima importantissima sarà tra poco più di sei mesi, il prossimo 1 luglio 2016, quando il Regolamento abrogherà la Direttiva firma elettronica e le norme eIDAS in materia di servizi fiduciari si applicheranno nello stesso modo in tutta Europa. Infatti, essendo eIDAS un Regolamento si applicherà direttamente in tutti gli stati membri dando una certezza giuridica transfrontaliera senza precedenti. Un elemento aggiuntivo di trasparenza sarà inoltre fornito dal marchio di fiducia per i servizi qualificati che permetterà agli utenti di capire se fidarsi di un servizio on-line.

La seconda tappa sarà diffondere in tutti i settori eIDAS e i servizi ad esso collegati, per realizzare un mercato unico digitale che:

  • semplifichi l’accesso alle pubbliche amministrazioni
  • favorisca trasformazione digitale delle organizzazioni ed imprese
  • stimoli lo sviluppo di servizi innovativi e sicuri,
  • contribuisca a snellire e semplificare gli adempimenti amministrativi e burocratici per tutti
  • migliori la convivialità e l’esperienza digitale degli utilizzatori e stimoli la fornitura di nuovi servizi innovativi
  • renda il mercato dei servizi di autenticazione e fiduciari più trasparente e responsabile, e il mercato dei servizi in generale più rispettoso della privacy dei cittadini.

A tal riguardo, la Commissione ha nel passato organizzato una serie di eventi concentrandosi sui settori prioritari per la nostra economia e società, come la pubblica amministrazione, la banca, la sanità elettronica, la sharing economy, i trasporti, ecc.

Dalle discussioni è emerso ripetutamente il bisogno di garantire una consistenza tra legislazioni esistenti o in corso per evitare un disallineamento di requisiti regolamentari. La Commissione sta lavorando in questa direzione e alcuni esempi concreti ne sono testimonianza, come il richiamo diretto a tale principio – e il riferimento diretto a eIDAS – nel Better Regulation “Toolbox” o la creazione di un gruppo interno alla Commissione composto da servizi provenienti da diverse direzioni generali che lavorano su iniziative con un legame diretto o indiretto a eIDAS.

Ci sono grandi prospettive per l’utilizzo di eIDAS nel mondo delle transazioni finanziarie. L’ European Banking Authority (EBA) in un documento di consultazione in materia di autenticazione sicura per i pagamenti on-line analizza le soluzioni eIDAS alla luce dei requisiti di sicurezza della Direttiva sui servizi di pagamento (PSD2) recentemente adottata. Un altro esempio è il recente green paper sui servizi finanziari al dettaglio dove viene sottolineato il ruolo di eIDAS nell’agevolamento dei pagamenti a distanza e il soddisfacimento dei requisiti legati al “Know Your Customer” (KYC) o di autenticazione sicura.

Grazie alla sua natura intrinsecamente trasformativa, eIDAS è certamente un facilitatore nella realizzazione di un vero mercato unico digitale, ma rimane ancora molta strada da percorrere che richiede il coinvolgimento di tute le parti interessate per poter beneficiare di una reale digitalizzazione che vada oltre i settori e oltre i confini nazionali.

Questi sono solo i primi passi verso un utilizzo pieno e quotidiano dei servizi eIDAS. Il cammino è ancora molto lungo ma la meta finale non è soltanto raggiungibile, ma presenta le caratteristiche di una vera e propria opportunità unica per l’Europa.

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