Dissesto e predissesto: la sfida dei comuni italiani per un rilancio economico sostenibile
Negli ultimi anni, comuni italiani di ogni dimensione, dalle piccole località alle grandi metropoli, stanno affrontando sfide economiche sempre più pressanti. La gestione efficace delle finanze pubbliche è essenziale per garantire la continuità dei servizi ai cittadini. Per far fronte a queste difficoltà, molti enti locali si sono affidati agli strumenti giuridici del dissesto e del predissesto finanziario. Il dissesto rappresenta una misura drastica, imponendo un bilancio rigoroso e un aumento delle tasse locali, mentre il predissesto offre una strategia preventiva con un piano di riequilibrio finanziario pluriennale. Questo approccio, sebbene richieda sforzi significativi, consente di mantenere una maggiore autonomia gestionale e di evitare soluzioni più radicali. Nonostante le complessità, molti comuni sono riusciti a evitare il collasso grazie a una gestione attenta e trasparente dei piani di riequilibrio. Esempi come quello del Comune di Piazza Armerina dimostrano che, con una strategia chiara e il supporto di partner affidabili, è possibile risanare le finanze e trasformare una crisi in un’opportunità di rilancio economico e amministrativo
2 Dicembre 2024
Vincenzo Di Gregorio
Team leader servizi finanziari, Deda Value
Negli ultimi anni, un numero sempre maggiore di comuni italiani, dai piccoli centri fino alle grandi città metropolitane, si stanno trovando a dover fronteggiare difficoltà economiche importanti. L’accorta gestione delle finanze pubbliche è diventata una sfida cruciale per sostenere il corretto funzionamento della macchina amministrativa e garantire l’erogazione dei servizi essenziali ai cittadini. Ma non è sempre facile farlo. Di fronte a problemi economici, sono molti, oggi, gli enti locali che ricorrono agli strumenti giuridici del dissesto o del predissesto finanziario introdotti proprio per far fronte alle situazioni di crisi (D.L. n. 267 del 2000-TUEL) e costruire una base solida di rilancio per il futuro.
Dissesto e predissesto: gli strumenti per risanare e ripartire
Affrontare una crisi finanziaria comporta un percorso di risanamento lungo e complesso. Quando un comune si trova in difficoltà economiche, il dissesto finanziario rappresenta la misura più drastica di medio lungo periodo applicabile in quanto può durare fino a cinque anni. In questo caso, l’articolo 248 del TUEL definisce che venga nominato un Organo Straordinario di Liquidazione (OSL) per gestire i debiti pregressi, adottando un bilancio rigoroso e imponendo il massimo aumento delle aliquote fiscali consentito dalla legge. Queste misure comportano una importante contrazione della spesa pubblica, con conseguenze per i cittadini, che subiscono un aumento delle tasse locali e una riduzione dei servizi, e per le imprese, che vedono ridursi gli investimenti pubblici.
Il predissesto, invece, introdotto nel 2012, attraverso il D.L. n. 267 del 2000-TUEL – normativa che è stata successivamente integrata attraverso il Decreto-legge n. 174 del 2012 e oggi regolato dall’art. 243-bis del TUEL – è uno strumento preventivo che permette di avviare un piano pluriennale di riequilibrio finanziario con l’obiettivo di evitare il vero e proprio dissesto. Questo processo, che può durare fino a vent’anni, offre ai Comuni la possibilità di mantenere una maggiore autonomia gestionale, accedendo a risorse utili per stabilizzare le finanze. Sebbene anche qui siano richiesti sforzi per aumentare le entrate e ridurre le spese, il predissesto consente di intervenire in modo tempestivo per evitare soluzioni più drastiche.
Dati e prospettive di risanamento
Stando ai dati pubblici disponibili e riassunti nella Banca dati sulle criticità finanziarie dei Comuni dell’Università Ca’ Foscari, negli ultimi decenni il ricorso al dissesto e al predissesto ha mostrato andamenti altalenanti, influenzati anche dalle evoluzioni normative. Dal 1989, anno di introduzione del dissesto finanziario, circa il 12% dei Comuni italiani ha fatto ricorso a questa procedura, con un totale di 1.300 attivazioni. Tuttavia, questo dato nasconde una realtà molto più complessa e geograficamente disomogenea: il 63% dei casi si concentra nel Mezzogiorno.
La Corte dei conti ha evidenziato inoltre come la crisi finanziaria tenda a colpire maggiormente i Comuni di medie e grandi dimensioni, in particolare quelli con oltre 20.000 abitanti, dove il dissesto o il predissesto coinvolgono il 21% degli enti, anche se in termini assoluti sono i piccoli Comuni a farvi ricorso più frequentemente. Nonostante la diffusione di questi due fenomeni, è fondamentale evidenziare che circa il 69% dei piani pluriennali di riequilibrio hanno evitato il dissesto, consentendo a molti Enti di ritrovare la stabilità economica e di salvaguardare i servizi essenziali per i cittadini garantendo al contempo continuità amministrativa, pur con una necessaria revisione delle spese. Il successo, però, dipende molto dalla capacità delle Amministrazioni di gestire questi processi in modo trasparente e con una visione di lungo periodo.
Comuni in risalita: storie di successo e risultati concreti nel superamento della crisi economica
Dissesto e predissesto non sono semplicemente delle misure di emergenza, ma possono trasformarsi in veri e propri piani di rilancio per gli Enti Locali. Se gestiti con metodo, offrono infatti l’occasione per ripensare la gestione finanziaria e amministrativa dell’Ente, rendendola di fatto più efficiente e orientata alla sostenibilità di lungo termine. Sono molti i Comuni che hanno affrontato queste sfide e sono molti quelli che hanno dimostrato che il risanamento è possibile attraverso la reingegnerizzazione dei processi e soprattutto l’ottimale coordinamento del personale dell’Ente e il suo progressivo aumento di competenze e know-how specifico, eventualmente con il supporto anche di esperti del mondo privato.
Un esempio virtuoso è il Comune di Piazza Armerina, che, dopo aver rilevato una carenza di personale, mezzi e strutture, ha deciso di rivolgersi ad un partner esterno per ricevere supporto operativo e strategico per la gestione del percorso di risanamento. Grazie alla riprogettazione dei flussi operativi interni e all’ottimizzazione delle procedure, il supporto esterno ha permesso di efficientare il lavoro e identificare azioni puntuali e coerenti volte al raggiungimento dell’obiettivo, che l’Amministrazione ha potuto così raggiungere in tempi molto rapidi. Con una strategia chiara, milestone puntuali, obiettivi condivisi e un trasferimento di know-how dal partner al personale interno, è stato infatti possibile produrre in pochi mesi la documentazione necessaria mancante e ottenere l’approvazione finale del bilancio stabilmente riequilibrato, trovando al contempo nuove risorse economiche grazie al coretto recupero d’imposta dell’IVA e dell’IRAP.
Guardare avanti: verso una gestione più sostenibile
Il dissesto e il predissesto, seppur siano conseguenze di una crisi finanziaria e abbiano un significativo impatto sociale negativo, possono rappresentare un’opportunità unica di rilancio: la predisposizione del bilancio stabilmente riequilibrato o del piano di riequilibrio finanziario pluriennale, anziché come meri adempimenti normativi possono essere colti come un’occasione imperdibile di autoanalisi, non solo per superare la crisi, ma anche per ottimizzare l’azione amministrativa, tecnica e contabile.
Nonostante la complessità della normativa, i serrati adempimenti, la scarsità di personale e di competenze specialistiche, gli Enti locali possono comunque invertire la rotta e ricostruire degli equilibri di bilancio solidi e sostenibili. Soltanto avvalendosi di metodo, coordinamento, coinvolgimento delle persone e reale volontà di approfondire le cause che hanno portato allo squilibrio sarà effettivamente possibile.
Certo l’Amministrazione può gestire il processo in autonomia ma affidarsi a società specializzate, con servizi a valore dedicati, come quelli di Deda Value può fare la differenza. L’obiettivo del nostro supporto completo, che va dalla gestione operativa alla formazione del personale, non è solo quello di accompagnare il Comune a produrre, riformulare o rimodulare il piano di riequilibrio finanziario pluriennale o a predisporre un bilancio stabilmente riequilibrato affinché venga approvato, ma quello di restituire alla comunità un Ente pienamente stabile, efficiente e dunque affidabile dal punto di vista economico-finanziario.
Partendo da uno studio approfondito delle cause dello squilibrio, proponiamo soluzioni concrete e ad hoc per ristabilirlo, che siano realmente adottabili ed in particolar modo sostenibili per l’Ente, ma anche e soprattutto per i cittadini.
È infatti nell’interesse della comunità che lavoriamo per ridurre al minimo l’impatto sociale negativo della crisi nell’Ente locale: così, una gestione competente e organizzata del dissesto e predissesto finanziario è un’opportunità non soltanto per il Comune stesso e per il suo personale, ma anche per le imprese e per i cittadini.