Il traffico non è uguale per tutti: ecco il CCISS su misura dell’utente

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Passare da un modello di informazione broadcast a un modello di informazione personalizzata, utilizzando anche nuovi strumenti (app, social) ma senza perdere mai di vista il focus centrale: la sicurezza stradale. Questo l’obiettivo del CCISS, che ha avviato insieme al suo partner tecnologico DXC una completa revisione architetturale dei suoi sistemi informativi. L’esito sarà una vera rivoluzione, non solo per il modo in cui gli utenti fruiscono dell’informazione ma anche per l’organizzazione interna della centrale operativa.

9 Novembre 2017

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Michela Stentella

Sono 320mila le chiamate che ogni anno arrivano al numero verde gratuito 1518, 720mila i bollettini sul traffico che passano su radio e tv, 67milioni i contatti sul portale: questi i numeri del CCISS – Centro di Coordinamento Informazioni sulla Sicurezza Stradale , che ha festeggiato 27 anni di vita (fu istituito in occasione dei mondiali di calcio del 1990 con un’apposita norma di legge) e che è in vista di un grande rinnovamento. Obiettivo: passare da un modello ancora basato sull’informazione broadcast (notiziari onda verde, bollettini del traffico che elencano situazioni di viabilità indistintamente da Nord a Sud senza tener conto del reale livello d’interesse dell’utenza che lo riceve) a un modello di informazione personalizzata.

“Oggi le tecnologie palmari mettono a disposizione dell’utente informazioni in tempo reale e sempre più personalizzate, per cui l’utente desidera essere aggiornato sullo stato della viabilità nella zona che gli interessa direttamente” sottolinea Massimiliano Zazza, Direttore della Divisione Infomobilità, CCISS, sistemi di trasporto intelligenti e progetti innovativi della Direzione Generale della Sicurezza Stradale del Ministero Infrastrutture e Trasporti.

Per questo i tecnici del CCISS hanno deciso di rimodulare il modello di riferimento e l’architettura dei sistemi allo scopo di consentire una fruizione dell’informazione nel modo più puntuale e personalizzato possibile. Naturalmente all’orizzonte il focus viene costantemente mantenuto sulla sicurezza stradale: nell’era dei dispositivi mobile la vera sfida è informare gli automobilisti senza distrarli dalla guida. Un progetto ampio e ambizioso, che vede DXC come partner tecnologico, e che cambierà completamente l’approccio informativo oggi utilizzato dal CCISS.

Dal broadcast all’informazione su misura, una rivoluzione anche interna

La revisione architetturale avviata dal CCISS e realizzata con DXC, oltre a modificare la modalità con cui l’utente fruirà dell’informazione, incide profondamente anche sull’ aspetto organizzativo della centrale operativa, all’interno della quale collaborano Carabinieri, Polizia, Anas, Aci, etc. Si passerà da un’architettura monolitica, con sistemi applicativi che acquisiscono le informazioni, le elaborano e le rendono disponibili per la diffusione, ad un’architettura multilayer, composta da livelli specializzati ed indipendenti per la raccolta delle informazioni (in grado di acquisire informazioni su canali diversi e nei modi più diversi) ed un livello centrale che si occuperà di analizzare le informazioni popolando una base di conoscenza ed utilizzando un motore inferenziale in grado di autoapprendere e valutare le diverse situazioni. “Abbiamo utilizzato concetti di intelligenza artificiale ormai consolidati – spiega Zazza – che consentiranno di valutare l’informazione acquisita anche sulla base di confronti con le altre informazioni di contorno, per garantire la coerenza necessaria tra le fonti alimentanti e, se necessario, chiedere l’intervento dell’operatore per le verifiche”.

Il ruolo dell’operatore evolve, quindi, ad un livello più alto, quello di analista di scenario. Sarà infatti l’insieme dei moduli applicativi cooperanti orchestrati dal core di IA che elaboreranno l’informazione, la correleranno, ne garantiranno la coerenza e coinvolgeranno l’operatore solo quando lo scenario evidenzierà delle incongruenze o livelli di congestione tali da richiedere la sua attenzione o il suo intervento. Un caso tipico è quello del ritorno alla normalità dopo un incidente o un rallentamento con code. Spesso gli utenti si lamentano del ritardo con cui viene comunicato il ritorno alla normalità, ma spesso dipende dal fatto che il CCISS, dovendo certificare ogni singolo evento, deve obbligatoriamente effettuare una serie di verifiche puntuali sul posto. Il nuovo sistema, avendo la possibilità di utilizzare anche dati dinamici di traffico in tempo reale, potrà valutare più velocemente il ritorno alla normalità, abbattendo considerevolmente i tempi di certificazione e diffusione.

Virtualizzazione, condivisione, integrazione: tre parole chiave per cambiare passo

Se oggi molti servizi applicativi del CCISS richiedono ancora architetture specializzate, a breve gli stessi saranno completamente virtualizzati e consolidati all’interno del CED del Dipartimento per i Trasporti. Ne conseguirà che tutti i servizi del Dipartimento, pur mantenendo specifiche caratteristiche, sfrutteranno infrastrutture di elaborazione comuni, privilegiando aspetti di condivisione ed integrazione. Questo consentirà di ottimizzare i processi di selezione ed analisi dell’informazione e, quindi, di creare servizi molto più reattivi e veloci. D’altronde, è questo quello che oggi chiede l’utente: informazione specializzata, puntuale, veloce e ritagliata su misura delle sue esigenze.

Sito web, app, social: il focus è sempre la sicurezza

Altro aspetto importante è quello relativo al modo in cui l’informazione verrà resa disponibile, a partire da come sarà rappresentata sul nuovo portale web. “Oggi www.cciss.it è un sito essenziale – precisa Zazza – in cui l’informazione sul traffico ricopre un ruolo preminente, ma il CCISS è anche e soprattutto sicurezza stradale.

Con la nuova veste del portale, che dovrebbe essere reso disponibile nel febbraio 2018, intendiamo colmare questo gap. Ci sarà sempre ampio spazio all’informazione sul traffico, caposaldo storico del CCISS, ma affronteremo anche i temi legati alla sicurezza, rivolgendoci alle diverse fasce di utenti, divise per età e tipologia (es utenza privata e utenza commerciale, pensando a bollettini specifici per gli autotrasportatori per esempio). Vogliamo poi rappresentare un punto di riferimento importante e rendere disponibili una serie di contenuti anche per le scuole”.

Altro elemento sul quale si concentra l’attenzione del CCISS è quello delle app. Il mercato attuale offre già numerosissime app che danno informazioni sul traffico, ma anche in questo campo la visione del CCISS si concentra su aspetti che per altri non risultano fondamentali: la sicurezza alla guida. La Polizia Stradale, in occasione della presentazione degli ultimi dati sull’incidentalità, ha rilevato un incremento di quasi il 30% di infrazioni per utilizzo non corretto dei telefoni cellulari alla guida e la percentuale di incidenti dovuti alla distrazione da utilizzo dello smartphone è in costante aumento. Oggi mentre si guida si chatta su Facebook, si scrivono messaggi su Whatsapp, dimenticando che l’attenzione alla guida è fondamentale per la nostra sicurezza e quella degli altri utenti della strada, soprattutto i più deboli.

Come garantire quindi la sicurezza senza inibire l’utilizzo di uno strumento ormai inseparabile dalla nostra quotidianità ?

“Stiamo pensando all’utilizzo massivo di interfacce vocali evitando interazioni grafiche – risponde Zazza – anche perché il CISS fornisce solo informazioni in tempo reale sul traffico, non è un navigatore e non propone scelte di itinerari migliorativi in un panorama come quello della situazione del traffico che può evolvere velocemente ed in modo imprevedibile ed il CCISS, essendo l’unica fonte pubblica certificata su traffico e viabilità a differenza degli altri servizi di informazione sul traffico, non può permettersi errori”.

Altro tema caldo sono i canali social. Anche su questo il CCISS sta lavorando per passare da un modello di informazione monodirezionale – ad esempio sul canale Twitter del CCISS si danno informazioni sul traffico ma non è prevista risposta in caso di domande o commenti – a un modello di interazione completa con l’utente. “Con la nuova modalità intendiamo garantire un colloquio continuo e avere anche la possibilità di analizzare i feedback, che risultano preziosi e consentiranno di aggiungere qualità all’informazione. Stiamo quindi progettando una struttura più complessa che potrebbe essere pronta per l’estate 2018”, conclude Zazza.

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