La Fondazione per la Sostenibilità Digitale rilascia il Digital Sustainability Index delle Regioni italiane

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La Fondazione per la Sostenibilità Digitale presenta i primi dati del suo Osservatorio, il primo osservatorio nazionale dedicato a studiare ed approfondire l’opinione degli italiani rispetto alla loro percezione tra i punti di contatto tra trasformazione digitale e sostenibilità e la loro aspettativa sulle dimensioni di sviluppo delle così dette twin transition

22 Aprile 2022

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Lorenzo Papale

responsabile editoriale di Tech Economy

Photo by Nathan Anderson on Unsplash

È ormai noto come il Digitale e la Sostenibilità rappresentino i due assi portanti per lo sviluppo del Paese: ce lo ricorda il  PNRR. Ce lo ricorda l’Europa, che sempre più spesso fa riferimento alle twin transition – le transizioni gemelle – per riferirsi proprio a queste due trasformazioni, quella digitale e quella energetica. Transizioni che, però, considerare gemelle potrebbe essere un errore. “Dobbiamo davvero comprendere che non esiste transizione energetica senza trasformazione digitale”, sostiene Stefano Epifani, Presidente della Fondazione per la Sostenibilità Digitale, “E non si può parlare della transizione dell’una senza riflettere sulla trasformazione indotta dall’altra, e viceversa. Se è vero che dobbiamo rendere il digitale sostenibile è altrettanto vero che dobbiamo usarlo come strumento di sostenibilità. Ma soprattutto dobbiamo stare attenti alle metafore che usiamo: i gemelli condividono l’origine, ma possono crescere indipendentemente l’uno dall’altro. Le transizioni ecologica e digitale sono esattamente l’opposto: partono distinte e separate, ed arrivano a sovrapporsi al punto che non dovremmo parlare di verde e di blu, come colori affiancati ma distinti, quanto piuttosto di ciano, come somma di questi due colori che ne genera un terzo nel quale il contributo dei due colori originari non sia più distinguibile. L’alternativa, fuor di metafora, è – ad esempio – che ci sia un ministero per la transizione ecologica ed uno per quella digitale, con politiche e strategie distinte, e risultati conseguenti”.

In ogni caso, per far sì che questi due elementi, tra loro inscindibilmente legati, possano assumere il loro fondamentale ruolo definito dal PNRR, sono almeno due le precondizioni necessarie:

  1. Un impegno reale da parte della Pubblica Amministrazione in questa direzione, che sia orientato a sviluppare strategie di fortissima sinergia tra i due elementi;
  2. Una consapevolezza diffusa, da parte dei cittadini, circa il ruolo della Sostenibilità e del Digitale, e delle relazioni che intercorrono tra di essi.

DiSI: il livello di consapevolezza dei cittadini italiani sulla Sostenibilità Digitale

È proprio per misurare il livello di consapevolezza e di aspettative da parte dei territori e degli utenti rispetto al tema della Sostenibilità Digitale che la Fondazione per la Sostenibilità Digitale ha sviluppato il Digital Sustainability Index (DiSI): un indice multidimensionale che, diversamente da altri indici, non misura la presenza di infrastrutture o la quantità di servizi digitali presenti in un dato contesto, ma guarda alla percezione delle persone rispetto al ruolo della digitalizzazione, a quello della sostenibilità e rispetto al primo fenomeno in relazione al secondo, con l’obiettivo di dare alle amministrazioni una lettura delle percezioni da parte dei cittadini.

In particolare, il DiSI misura le correlazioni tra tre elementi:

  • Il livello di digitalizzazione: il rapporto, cioè, tra la propria competenza percepita e quella desumibile da fattori oggettivi;
  • Il livello di sostenibilità: il rapporto tra consapevolezza sul tema nelle sue dimensioni ambientale, economica e sociale ed i conseguenti atteggiamenti e comportamenti;
  • Il livello di sostenibilità digitale: la propensione dell’individuo ad usare consapevolmente le tecnologie digitali come strumenti a supporto della sostenibilità.

L’indice viene costruito su un campione rappresentativo della popolazione italiana grazie ad interviste quantitative erogate per la Fondazione per la Sostenibilità Digitale dall’Istituto Piepoli.

Ne emergono quattro profili di popolazione, caratterizzati da specifiche attitudini verso il digitale e la sostenibilità:

  • Sostenibili digitali: coloro che hanno atteggiamenti e comportamenti sostenibili ed utilizzano gli strumenti digitali;
  • Sostenibili analogici: coloro che hanno atteggiamenti e comportamenti sostenibili, ma non utilizzano gli strumenti digitali;
  • Insostenibili digitali: coloro che hanno atteggiamenti e comportamenti non orientati alla sostenibilità, ma utilizzano gli strumenti digitali;
  • Insostenibili analogici: coloro che hanno atteggiamenti e comportamenti non orientati alla sostenibilità, e non utilizzano strumenti digitali.

Per ognuno di questi quattro profili il DiSI calcola un coefficiente, che deriva dalla loro propensione consapevole all’uso del digitale come strumento per la sostenibilità.

La classifica delle Regioni italiane

Oggi, nel corso del seminario organizzato dalla Fondazione per la Sostenibilità Digitale, quest’ultima ha rilasciato il DiSI delle Regioni italiane, misurando il livello di consapevolezza d’uso del digitale per la sostenibilità da parte dei cittadini italiani nelle diverse regioni.

Data la diversa impostazione del DiSI rispetto ad altri indici, dalla classifica esce un’Italia molto diversa da quella raccontata da altri indicatori: spesso sono i territori meno dotati dal punto di vista infrastrutturale ad occupare le prime posizioni. Infatti, subito dopo la “capolista” Trentino Alto Adige – forte sia di un buon indice di digitalizzazione che di un alto coefficiente di cittadini consapevoli del ruolo della tecnologia per la sostenibilità – al secondo posto si posiziona il Molise, una Regione con un basso indice di digitalizzazione. A posizionarla così in alto, dunque, andando a guardare ai singoli componenti dell’indice, è l’alta percentuale di cittadini molisani che, nonostante abbiano spesso condizioni infrastrutturali critiche, danno elevata importanza sia alla sostenibilità sia al digitale come strumento a supporto della sostenibilità. In questo caso l’indice è utile a capire quanto sia forte la predisposizione del territorio allo sviluppo di infrastrutture e quanto siano consapevoli i cittadini del loro ruolo potenziale per la sostenibilità. Uno strumento, quindi, a supporto della lettura del contesto funzionale allo sviluppo di politiche pubbliche orientate alla sostenibilità digitale.. A seguire, scorrendo la classifica, ci sono Lazio, Friuli Venezia Giulia e Sardegna. In chiusura di classifica, ci sono invece Marche, Piemonte e Toscana: queste ultime, nonostante – eccezion fatta per le Marche – un coefficiente di digitalizzazione che è al di sopra della media italiana, occupano posizioni basse in classifica proprio a causa dello sfavorevole rapporto tra utenti digitali e utenti digitali che sono consapevoli del possibile ruolo della tecnologia per la sostenibilità.

Ciò che emerge, quindi, è che mentre le Regioni più “sostenibili e digitali” – come il Trentino – occupano i vertici della classifica, ce ne sono altre che, nonostante siano più avanti sull’uno o sull’altro aspetto, si trovano in una più bassa posizione: è il caso della Lombardia, Regione avanzata dal punto di vista digitale ma che fatica a sfruttare questa condizione per migliorare le performance sostenibili dei propri cittadini; o, ancora, quello dell’Umbria, che nonostante sia una Regione per la quale la sostenibilità rappresenta un elemento centrale, possiede una scarsa cultura della sostenibilità digitale.

Perché il DiSI è importante?

Insomma, nei suoi risultati di sintesi e nell’analisi dei componenti di dettaglio, il DiSI è uno strumento attraverso il quale le Amministrazioni possono comprendere quali siano le azioni principali da realizzare per supportare i cittadini nella comprensione del ruolo, e dei vantaggi, della sostenibilità digitale. Fornisce, cioè, una mappa di lettura sulla base della quale si possono indirizzare le politiche pubbliche, dare sostegno a percorsi di formazione rivolti ai cittadini, o ancora sviluppare una consapevolezza diffusa attraverso iniziative di comunicazione.

Conoscere questi aspetti permette dunque alle Amministrazioni di disporre di una base dalla quale partire per far comprendere, a tutti i cittadini, quanto il ruolo della tecnologia sia imprescindibile per il raggiungimento dello sviluppo sostenibile. Ed è dallo sviluppo di questa consapevolezza, dell’importanza della Sostenibilità Digitale, che passa il destino delle sfide che ci attendono.

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