Open data per scuole più sicure: il progetto degli studenti di Palermo

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La sicurezza degli edifici scolastici è l’argomento cardine del progetto Open School Data, ideato nell’ambito
del bando Miur sui Curricoli digitali, per sensibilizzare il più possibile la
realizzazione di attività di raccolta dati e informazione sulla sicurezza nelle
scuole

1 Dicembre 2016

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Ciro Spataro, Unità Organizzativa Innovazione, Pubblicazione e Open Data dell'Area Innovazione Tecnologica, Comune di Palermo

Mi piace narrare di storie vissute con persone e dati come protagonisti.

Questa è una storia che deve nascere, quindi vi racconto di come persone che utilizzano dati, comunicazione e tecnologia si pongono l’obiettivo di conoscere la sicurezza delle scuole in cui si formano.

Il MIUR pubblica il bando sui Curricoli Digitali per stimolare la crescita della cultura e competenze digitali nella scuola italiana.

25 progetti in partenariato interscuola da finanziare, con una sezione che focalizza l’attenzione sugli open data, una scommessa interessante considerata l’età dei destinatari del bando: studenti delle scuole inferiori e superiori. Il MIUR chiede, come primo step per la selezione, di presentare un video di pochi minuti in cui condensare le idee progettuali che le scuole associate intendono sviluppare. Una vera e propria prova di comunicazione con la tecnologia degli strumenti “digitali”.

Otto scuole si presentano insieme con un’idea estremamente interessante e utile che fa uso intenso dei dati.





Il video descrive bene l’obiettivo da raggiungere, e mette in moto competenze digitali in maniera creativa.

Una della scuole del partenariato, l’Istituto Professionale Einaudi di Palermo, non è affatto nuova agli open data , già quest’anno, oltre a posizionarsi nona a livello nazionale tra le scuole che hanno aderito all’iniziativa di monitoraggio civico “A Scuola di Open Coesione”, ha anche istituito un laboratorio permanente open data al suo interno per incubare progetti nei quali si lavora con i dati aperti.

I dati sono il primo ingrediente da cercare online per tracciare lo stato dell’arte sulla sicurezza degli edifici scolastici, si parte da ” opencoesionee “La scuola in chiaro e per tutte le informazioni che non si trovano online, si costruisce un’applicazione per dispositivi mobili in grado di raccogliere i dati per ogni scuola, in maniera volontaria, ma che stimola alla fame di conoscenza.

Percorsi di formazione su openstreetmap e mappatura civica permetteranno a chiunque di essere in grado di collezionare e inserire dati sull’applicazione, che contribuirà a creare un database condiviso e utile per docenti, studenti, genitori e istituzioni pubbliche (Scuola, MIUR).

Si avvieranno percorsi di storytelling per sensibilizzare il più possibile la realizzazione di attività di raccolta dati e informazione sull’argomento “sicurezza nelle scuole”, sfruttando le potenzialità dei social network ormai note per la viralità in grado di generare. Un’energia potenziale di cittadinanza attiva!

Saranno attivati Laboratori 3D per creare modellini di edifici scolastici che illustrano i requisiti essenziali di un edificio per potersi definire sicuro e lavorarci serenamente all’interno.

Il mix di elementi messi in campo da questa idea progettuale fa uso intenso di strumenti digitali (smartphone, tablet, pc, software, social network, piattaforme online, stampanti 3D), di open data e database (ricercati nel web ma anche generati con il popolamento dati delle app create), e contribuisce al rafforzamento delle competenze digitali informali, intrecciandosi con la creatività e la socialità tipiche delle fasce giovani di età. Elementi che se adeguatamente relazionati tra loro sono in grado di innovare i Curricoli scolastici, con una specializzazione nella componente digitale, ormai condizione essenziale per creare una scuola italiana più vicina alle competenze, appunto, digitali.

La sicurezza degli edifici scolastici è l’argomento cardine dell’idea progetto di queste scuole italiane in rete, ma ciò che assume maggiore importanza è il processo che si mette in campo, e che una volta testato può essere replicato a qualsiasi altro ambito della società. Un processo che alimentandosi di diversi strumenti e competenze digitali per la trattazione, esposizione e comunicazione di un progetto o attività, si rende utile come modello replicabile di Curricolo scolastico, in un contesto dove la Scuola arricchisce il proprio ruolo formativo anche con una abilità di generare nuovi modelli culturali di interpretazione o modellazione della società.

I dati sono un ingrediente fondamentale del nuovo modello di Curricolo scolastico proposto, e sui quali si costruisce la competenza specifica per gestire, in maniera creativa (ad es. uso di app per raccolta dati) l’uso degli strumenti già diffusi ampiamente (i social, lo storytelling, la mappatura), ma per le finalità più strettamente formative della scuola.

In sintesi…. gli studenti sono già nei social network con le storie della loro età, ma “sperimentando” contemporaneamente con i dati, la comunicazione e la tecnologia, imparano ad usare un mix di strumenti ideali per fare cittadinanza attiva, monitoraggio e costruire progetti e percorsi in grado di rafforzare la “cultura civica”.

Come accennavo all’inizio, è una storia che deve ancora nascere, quindi, per ora, non ci resta che … aspettare che sia vissuta.

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