PA ed economia locale, come attivare un nuovo marketing territoriale

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Il PNRR impegna le istituzioni, ma anche le imprese e la società civile ad agire con responsabilità per realizzare una transizione digitale e ambientale oggi indispensabile per uno sviluppo equo e inclusivo. Ciò comporta la necessità di individuare nuovi modelli che valorizzino i territori, le imprese locali e diano slancio all’occupazione e al commercio sfruttando il digitale: è la nascita di un nuovo marketing territoriale

21 Settembre 2022

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Eleonora Bove

Digital Content Strategist, FPA

credits Photo by Syed Ahmad on Unsplash https://unsplash.com/photos/kgjQ1AGDwE0

L’applicazione di tecnologie digitali nel mondo industriale è stata una vera e propria rivoluzione, ha cambiato per sempre il modello di produzione di valore: non più solo beni tangibili, ma soprattutto processi. Questo nuovo approccio valorizza una produzione socializzata di saperi e modelli, che fa leva sul modello cooperativo e si affianca al modello privatistico e competitivo che aveva caratterizzato il ‘900. Questo cambiamento nel modello di produzione e offerta, che assume la circolarità come flusso e meta struttura, trova la sua perfetta collocazione nell’azione pubblica.

Potremmo dire che la pubblica amministrazione ne è quasi investita ed è chiamata ad una governance dello sviluppo che preveda progetti, risorse, esecuzione, coinvolgimento degli asset territoriali, svolgendo un ruolo sempre più sinergico tra tutti gli attori coinvolti. La PA, dunque, come piattaforma in grado di “fare rete” con idee, persone, imprese e associazioni per creare partnership pubblico e privato che mobilitino il mercato e promuovano il territorio.

Il ruolo degli enti locali per lo sviluppo

Una sfida che tocca in primis gli enti locali che, prima nella definizione delle strategie e poi nelle azioni per la promozione del territorio, devono svolgere un ruolo attivo e di coesione tra i soggetti privati, le università, le associazioni di categoria del mondo imprenditoriale e la società civile in generale. Adottando una logica integrata dove la frammentata offerta locale, che sia di beni materiali o immateriali, sia messa a sistema per valorizzare le specificità culturali, produttive e ambientali del territorio. Perché oggi la “competitività” non riguarda più soltanto le imprese, ma anche le regioni e i sistemi territoriali in genere.

La crisi generata dalla pandemia, correlata alla cronica mancanza di sinergie economiche in alcune aree regionali, ha determinato una perdita di competitività delle attività imprenditoriali che si è riflessa negativamente sull’immagine e l’attrattività di alcuni territori. I Comuni e le Regioni si devono fare promotrici di un nuovo modello di marketing territoriale volto ad attivare collaborazioni e partnership con imprese locali, università, istituzioni culturali e altri enti pubblici.

Un nuovo modello di marketing territoriale

Oggi azioni e strategie devono essere volte a favorire uno sviluppo positivo e sostenibile che, sfruttando il digitale, alimenti un processo finalizzato alla creazione di valore per la comunità e di crescita per l’economia del territorio.

Il marketing territoriale è l’insieme delle azioni sia finalizzate alla promozione e sviluppo delle attività presenti sul territorio, sia di rappresentazione delle opportunità che il contesto istituzionale, imprenditoriale, sociale ed economico offre a potenziali investitori o fruitori. In sintesi, sono quindi tutte quelle policy che un’amministrazione attua per rendere più visibili le opportunità di investimento e di sviluppo possibili in una determinata area urbana.

L’innovazione si sta dimostrando uno strumento efficace di rilancio soprattutto per questi settori maggiormente colpiti dalle chiusure e dalla limitazione degli spostamenti per il contenimento della diffusione pandemica. L’esempio più evidente è nel settore del travel. Un ambito non ancora pienamente valorizzato dalle amministrazioni e che riserva grandi opportunità di crescita economica grazie al digitale.

I dati più recenti, raccolti dall’Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo della School of Management del Politecnico di Milano, ci dicono che nel 2021 in Italia l’eCommerce di Viaggi ha toccato i 11,1 miliardi di euro (+55% rispetto all’anno scorso). Ed anche nel settore Ricettivo è cresciuto in modo sostanziale il peso dell’eCommerce, diventato oggi primo canale con il 55% di incidenza (rispetto al 45% del 2019).

La PA come piattaforma per attrarre visitatori, talenti e investimenti

Di quali strumenti deve dotarsi la PA per divenire polo di attrazione? Un modo efficace per mettere in vetrina le opportunità offerte dal territorio è costruire, grazie al supporto di esperti come Adobe, un’offerta integrata su piattaforme in cui gestire più piani go-to-market per ciascun canale e ciascuna audience; una piattaforma che possa rispondere simultaneamente alle esigenze del pubblico G2B e G2C mantenendo una customer experience semplice e intuitiva.

La PA, per stare al passo nell’economia digitale, deve essere in grado di offrire e distribuire esperienze, attraverso piattaforme che permettano all’utente di creare percorsi personalizzati, includendo anche i processi di acquisto, e nel caso del travel, sopra citato, di attivare quel fenomeno che l’Osservatorio del Politecnico di Milano definisce di “neverending tourism”: ovvero estendere l’esperienza nel tempo e nello spazio, prima e dopo il viaggio, sfruttando il digitale per:

  • ispirare gli utenti e facilitare l’accesso ai servizi;
  • arricchire la loro esperienza sul luogo;
  • proporre online contenuti (corsi, spettacoli, visite guidate) e beni (servizi e prodotti legati al territorio, merchandising).

Creare delle vetrine digitali che possono rivoluzionare l’economia locale e non solo perché l’utente entra facilmente in contatto con le diverse esperienze offerte dal territorio, ma perché tutti i fornitori di servizi che aderiscono ad un progetto pubblico di questo tipo possono creare rapporti diretti con gli utenti stessi. In un nuovo modello di collaborazione pubblico-privato, dove l’offerta pubblica si integra e si arricchisce con l’offerta privata creando valore pubblico.

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