PDND: pubblicato il bando per i Comuni, ecco cosa prevede
È appena uscito l’Avviso Misura 1.3.1 “Piattaforma Digitale Nazionale Dati” aperto ai Comuni. Una notizia importante e anche una sorpresa, dato che il bando per i Comuni non era atteso. Le attività finanziabili fanno riferimento alla creazione di API e loro registrazione in PDND. Ecco i dettagli
21 Ottobre 2022
Andrea Tironi
Project manager Digital Transformation, Consorzio.IT
Il Ministero dell’Innovazione e Transizione Digitale il 20 Ottobre 2022 ha pubblicato il bando: Avviso Misura 1.3.1 “Piattaforma Digitale Nazionale Dati” Comuni Ottobre 2022, che segue i bandi:
- 1.4.4 SPID Cie
- 1.4.3 pagoPA
- 1.4.3 app IO
- 1.2 Cloud
- 1.4.1 Servizi (Esperienza del Cittadino)
- 1.4.5 Piattaforma Notifiche
Il bando è corredato da una serie di documenti e artefatti associati. Di seguito li analizzeremo in ordine di apparizione con una breve descrizione che ne spiega il contenuto.
Come siamo arrivati fin qui
Il bando è una sorpresa. Se si guarda infatti il sito padigitale2026.gov.it e si va nelle misure si vede come non fosse prevista apertura per i Comuni.
I comuni, nel pensiero più diffuso, avrebbero dovuto potersi collegare a PDND come fruitori di servizi e dati e non come “fornitori” di servizi e dati. Del resto il bando è chiaro: gli enti saranno anche fornitori di API ed endpoint associati.
Il Bando nel dettaglio
I soggetti attuatori dell’avviso sono i Comuni (7904 municipalità in tutta Italia). Il bando ha una dotazione complessiva di 110 milioni di euro. Il bando non ha “bandi precedenti” con cui relazionarsi, come invece per gli avvisi ad esempio PagoPA, IO e SPID/CIE, che vanno valutati in relazione al Fondo Innovazione e Bando Piccoli comuni. Le attività finanziabili fanno riferimento alla creazione di API e loro registrazione in PDND.
Una API viene definita come oggetto che fornisce a un programmatore informatico un insieme di strumenti specifici per l’espletamento di un determinato compito.
In conformità alle Linee Guida sull’interoperabilità tecnica delle Pubbliche Amministrazioni le API potranno essere erogate in due modalità: – HTTP REST (preferibile per nuovi servizi) o SOAP.
Il processo di integrazione ed erogazione dei servizi si intende concluso con esito positivo nel momento in cui vengono pubblicate ed attivate dalla PA le API nel Catalogo API della PDND. L’evidenza del completamento di tali attività sarà riscontrabile interrogando appositi servizi della PDND che restituiranno, per ogni Comune, il nome ed il numero di API presenti nel Catalogo.
L’elenco delle attività da effettuare è esplicitato nell’allegato 2 in cui, a differenza di altri avvisi, non è indicato i servizi per cui esporre i dati, che sono a discrezione dell’ente. In particolare sarà necessario aderire alla piattaforma e poi verranno resi disponibili:
- Manuale Operativo di Piattaforma Digitale Nazionale Dati;
- Specifiche tecniche per documentare le API fornite da Piattaforma Digitale Nazionale Dati, con inclusi i Sequence Diagram che ne dimostrano l’utilizzo;
- Materiale esplicativo addizionale: Q&A e youtube video su PDND;
- Presentazioni e white papers per lo sviluppo di API secondo il modello di interoperabilità;
- Modello di tracciamento dell’esecuzione dei test e dei risultati ottenuti.
Le date di riferimento del bando sono:
- 20/10/2022: data apertura
- 17/02/2023: data chiusura del bando
- 15/10/2022: data inizio richiesta erogazione contributo
In particolare i lavori dovranno essere affidati al fornitore entro 6 mesi (per i comuni sotto i 50.000 abitanti) e 9 mesi (per i comuni sopra 50.000 abitanti) dalla data di notifica finanziamento e completati entro 6 mesi (per tutti gli enti) dalla data di stipula contratto con il fornitore. La notifica del finanziamento viene data dopo esame delle richieste di finanziamento presentate dagli enti e valutate in due finestre temporali:
- finestra n. 1 dal 20 ottobre 2022 alle ore 23:59 del 14 dicembre 2022
- finestra n. 2 dal 15 dicembre 2022 alle ore 23:59 del 17 febbraio 2023
I fondi disponibili per ogni ente e le API da realizzare
I fondi sono suddivisi tra gli enti secondo due criteri: le fasce di abitanti e il numero di servizi. Per le fasce di abitanti è reso disponibile nell’allegato una specifica che indica il numero di servizi:
- comuni sotto i 5000 abitanti: obbligatoria 1 api (consigliate 5)
- tra 5001 e 20000: obbligatorie 2 api (consigliate 5)
- tra 20001 e 50000: obbligatorie 3 api (consigliate 5)
- tra 50001 e 100000: obbligatorie 4 api (consigliate 10)
- tra 50001 e 250000: obbligatorie 5 api (consigliate 10)
- sopra 250000: obbligatorie 6 api (consigliate 12)
I fondi sono così suddivisi:
- per le Fascia 1 (Comuni fino a 2.500 abitanti): € 10,171.75;
- per le Fascia 2 (Comuni 2.501 – 5.000 abitanti): € 10,171.75;
- per la Fascia 3 (Comuni 5.001 – 20.000 abitanti): € 20,343.50
- per la Fascia 4 (Comuni 20.001 – 50.000 abitanti): € 30,515.25;
- per la Fascia 5 (Comuni 50.001 – 100.000 abitanti): €162,748.00;
- per la Fascia 6 (Comuni 100.001 – 250.000 abitanti): € 203,435.00;
- per la Fascia 7 (Comuni > 250.000 abitanti): € 474,775.20
I documenti
I documenti e artefatti associati al bando sono in ordine di apparizione:
- Testo dell’avviso
- allegato 1: vocabolario
- allegati 2: specifiche tecnico / economiche / procedurali dell’avviso per ogni categoria di enti
- allegato 3: fac simile domanda di partecipazione
- allegato 4: principi DNSH per la PDND: ATTENZIONE: non più necessario secondo linee guida: Linee guida Avvisi LUMP SUM
- allegato 5: fac simile domanda di erogazione
Il procedimento da seguire per potersi candidare
Per potersi candidare, è necessarie eseguire alcuni passaggi (di seguito semplificati):
- collegarsi al sito padigitale2026.gov.it
- autenticarsi con SPID del legale rappresentante
- si vede il nuovo avviso nella scrivania, cliccare su candida
- nel caso specifico del bando PDND la selezione è molto semplice e come di seguito (ad esempio per un comune di 6500 abitanti con 2 api):
Domande aperte
Numerose sono le domande aperte essendo appena uscito il bando, proviamo ad elencarne alcune per iniziare a dare degli spunti di ragionamento:
- Come mai è stato aperto ai comuni?
- Perché aperto ai comuni senza indicare i servizi da pubblicare o un elenco di servizi tra cui scegliere?
- Quali sono i servizi utili da pubblicare in modo che non diventi un “minestrone di API” in cui viene messa la fantasia tipica italiana (es. api che presenta il menù della sagra del paese?”)
- La parte di erogazione delle API delle PA Centrali utili agli enti Locali (ovvero il canale inverso), quando saranno disponibili?
Seguiremo gli sviluppi su queste pagine.