Troppo bassi gli investimenti, l’Italia arretra sull’innovazione

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Nel presentare oggi a Roma i risultati del Rapporto Assinform 2008, il Presidente dell’Associazione italiana dell’Information Technology Ennio Lucarelli non ha risparmiato i toni forti nell’analizzare la problematica dell’innovazione che interessa il nostro Paese.

2 Luglio 2008

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Letizia Pica

Articolo FPA

Nel presentare oggi a Roma i risultati del Rapporto Assinform 2008, il Presidente dell’Associazione italiana dell’Information Technology Ennio Lucarelli non ha risparmiato i toni forti nell’analizzare la problematica dell’innovazione che interessa il nostro Paese.

"Siamo in ritardo sulla media dell’Europa a 27 per l’utilizzo dei servizi on line: nella Pa è al 17% a fronte di una media europea del 30%, e con un gradimento dei cittadini in diminuzione. Non molto meglio il quadro dei servizi di mercato, ma con un gradimento ed un attenzione in aumento: l’Internet banking è utilizzato dal 12% della popolazione italiana rispetto al 25% della media europea, l’e-commerce sviluppa il 2% del totale delle vendite al dettaglio, mentre la media europea viaggia a quota 11%. Abbiamo la più alta percentuale di popolazione, pari al 56%, che non usa Internet, mentre la media europea è del 40%. In compenso siamo secondi in Europa quanto a quota di popolazione con elevate capacità di utilizzare Internet: il 9%, subito sotto la Francia (12%) e sopra la media europea (8%).
Questa fotografia dell’Italia di fronte alle applicazioni avanzate di Internet esprime il grave ritardo d’innovazione in cui ci troviamo rispetto ai nostri partner europei, ma anche le potenzialità inespresse che ci caratterizzano. Da una parte vi sono il progressivo invecchiamento demografico e un sistema formativo non all’altezza delle sfide tecnologiche, che mantengono oltre la metà della popolazione italiana lontana dalle facilitazioni e vantaggi dei servizi Internet. Dall’altra l’emergere di una consistente parte della popolazione fortemente attratta dalle nuove tecnologie, che si colloca addirittura al di sopra dello standard internazionale nel loro uso ed entra in netto contrasto con l’assenza di attenzione politica e di incentivi sull’innovazione. Sono, questi, i segnali di un processo di digitalizzazione del Paese che avanza in modo frammentario e discontinuo, privo di una politica economica capace di puntare sull’It in termini strategici come invece è avvenuto e avviene in altri paesi". 

FONTE: Assinform

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