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Pier Carlo Padoan a #FPA2015: “La spending review strumento per una migliore allocazione delle risorse”

L’azione politica deve essere orientata a cambiare i comportamenti, semplificare e ridurre gli ostacoli, fornire informazioni e servizi alle imprese. Parola del Ministro Padoan, a cui sono affidate le conclusioni del convegno “Dal privato cittadino alle casse pubbliche, e ritorno – Come creare valore collettivo con la buona gestione delle risorse”, nell’ambito di FORUM PA 2015. La strategia economica del Governo – prosegue- si articola su tre pilastri: riforme strutturali, investimenti e una politica di bilancio orientata alla crescita, cercando inoltre i valorizzare il rapporto tra Stato e cittadini.

In questo quadro la spending review è uno strumento, un processo continuo a cui partecipano tutti i livelli di governo che permette di migliorare i meccanismi di allocazione delle risorse, andando incontro a principi quali trasparenza ed efficienza, che il MEF sta perseguendo con impegno.

Sono tanti i buoni esempi nel nostro Paese a cominciare dalla fatturazione elettronica fino a Open Civitas, passando per le esperienze territoriali, prosegue il Ministro, e il policy maker deve essere un facilitatore, deve metterle insieme e sfruttare le sinergie che ne escono fuori.

Dal privato cittadino alle casse pubbliche, e ritorno – Come creare valore collettivo con la buona gestione delle risorse

Il monitoraggio continuo e strategico della spesa pubblica è reso possibile oggi da strumenti quali la fatturazione elettronica e la piattaforma di gestione del ciclo passivo, e può diventare più capillare ed efficace grazie alle iniziative di apertura dei dati che promuovono l’automiglioramento e l’accountability. Migliaia di amministratori pubblici oltre ai funzionari del Governo hanno adesso gli strumenti per una più accurata analisi dell’impiego delle risorse da trasformare in prassi di migliore utilizzo delle stesse, così da evitare sprechi e diseconomie e al tempo stesso razionalizzazione tagli ciechi. Il convegno, a cui ha assicurato la sua presenza il Ministro Pier Carlo Padoan, darà conto delle iniziative in atto con una particolare attenzione alle piattaforme messe recentemente al servizio dell’efficienza, della trasparenza e dell’uso dei dati per orientare le politiche.

Intervento di Bianca Fontanella al convegno “Programmazione europea, programmazione Paese: costruiamo l’Italia del 2020”

Open data, accountability, valore pubblico

Le tecnologie al servizio del monitoraggio della spesa pubblica

Intervento di Vincenzo Donato al convegno “Programmazione europea, programmazione Paese: costruiamo l’Italia del 2020”

La Smart Specialization

Intervento di Leonardo Pagni al convegno “Programmazione europea, programmazione Paese: costruiamo l’Italia del 2020”

Intervento di Paolo Sommella al convegno “Programmazione europea, programmazione Paese: costruiamo l’Italia del 2020”

Programmazione europea Maria Ludovica Agrò: “Le prossime azioni dell’Agenzia per la Coesione Territoriale”

La politica di coesione è la principale politica di investimento dell’Unione europea. Sostiene la creazione di posti di lavoro, la competitività tra imprese, la crescita economica, lo sviluppo sostenibile e il miglioramento della qualità della vita dei cittadini in tutte le regioni e le città dell’Unione europea. In Italia attraverso il lavoro dell’Agenzia per la coesione territoriale si declina su diversi ambiti di competenza, richiedendo una sforzo di coordinamento e collaborazione tra le diverse amministrazioni, per un’azione di programmazione ma anche di esecuzione.

L’accordo di partenariato per le risorse europee vale 42 miliardi, più 20 di cofinanziamento e i 39 del Fondo sviluppo e coesione. Cifre importanti che nella programmazione 2014 – 2020 si devono inserire in una “visione Paese” proiettata verso i prossimi 7 anni. Una politica che è di investimento, forse l’unica tra quelle europee che oggi adotta una strategia diversa: vengono meno gli obiettivi territoriali e si individuano 11 obiettivi tematici su cui lavora tutta l’Europa. Il nostro Paese, sulla base delle indicazioni europee, individua nell’accordo di partenariato 73 risultati attesi per circa 400 azioni.

L’Agenzia è arrivata oggi al 71% di assorbimento della spesa per l’attuale programmazione (al 2012 eravamo al 15%) e intende dotarsi di task force dedicate per aiutare nella gestione più tecnica dei fondi i beneficiari (bandi –tipo, regimi di aiuto quadro ecc). L’Agenzia passa quindi all’attuazione, creano inoltre un’area dedicata agli strumenti e ai progetti e diventando autorità di gestione per il PON Metro e il PON Governance.

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