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La fattura elettronica nei sistemi contabili delle amministrazioni

Sogei, la società di Information and Communication Technology del Ministero dell'Economia e delle Finanze, ha partecipato attivamente al tavolo inter-istituzionale per la definizione della norma ed ha poi realizzato e gestito il Sitema di Interscambio (SdI) per conto dell'Agenzia delle Entrate.

Ha adeguato i sistemi di supporto ai processi amministrativi e contabili per i Ministeri, adeguando al contempo i sitemi di monitoraggio della spesa.

Come funziona la fattura elettronica? Il modello di Fatturazione si basa su un formato elettronico strutturato XML, che consente integrazioni dirette dei contenuti del documento nei sistemi del ricevente. L’invio può essere fatto direttamente dal fornitore verso il Sistema di Interscambio (SdI) oppure tramite un intermediario, che la traduce nel tracciato richiesto, la firma digitalmente e la invia al SdI. Il Sistema di interscambio, effettuate le verifiche di correttezza formale sui contenuti, la inoltra alla PA. Quest’ultima viene identificata da un codice IPA. Affinché la ricezione avvenga correttamente deve essere indicato il codice identificativo dell’ufficio preposto. A questo punto se l’invio e la ricezione sono andate a buon fine il SdI rilascia una notifica di accettazione fattura. Importante ricordare che sia la PA che il fornitore sono tenuti a conservare la fattura

La fatturazione elettronica nel processo di attuazione dell’Agenda digitale

La fatturazione elettronica si presenta come uno strumento che permette di facilitare i pagamenti della PA verso i propri fornitori. Il fatto che si colleghi alla piattaforma di certificazione dei crediti, renderà più semplice per le imprese debitrici esigere i pagamenti, ma anche per la PA tenere sotto controllo il sistema e le sue scadenze, in un'ottica di efficientamento del processo. Lo Stato deve avvicinarsi al cittadino, cancellando il sentimento oggi molto diffuso di uno Stato "contro".

Maria Pia Giovannini dell'AgID illustra le opportunità derivanti dall'implementazione della fattura elettronica che, anticipando i tempi indicati dalla Direttiva EU sugli appalti pubblici, potrebbe far fare all'Italia un passo avanti rispetto ai Paesi europei da sempre più avanzati.

Intervento di Federica Meta a FORUM PA 2014

Soluzioni globali e servizi integrati per le imprese: il servizio di Intesa San Paolo

Intesa Sanpaolo ha messo a punto un sistema di fatturazione elettronica per venire incontro alle esigenze dei fornitori e degli uffici della Pubblica Amministrazione, in particolar modo per i soggetti che hanno necessità di emettere o riceve un numero limitato di fatture.

La soluzione prevede una versione semplificata di fatturazione elettronica a costi contenuti, si chiama Easy Fattura e permette di emettere, di inviare (ciclo attivo), di ricevere (ciclo passivo) e di conservare a norma fatture elettroniche. Al servizio – spiegano da Intesa Sanpaolo – si accede attraverso il portale di remote banking per le imprese Inbiz. La fattura su supporto elettronico si compila in pochi secondi, utilizzando un computer o un tablet, e si invia con un click al cliente, i cui dati saranno stati eventualmente preregistrati nella rubrica del servizio.

Easy Fattura è adattabile sia alle esigenze delle aziende sia a quelle della Pubblica Amministrazione, indipendentemente dal numero di fatture trattate. Il libero professionista, la ditta individuale, l’azienda e gli uffici pubblici possono nel concreto esternalizzare presso la banca l’intero processo di fatturazione e la conservazione a norma di legge – conclude la nota – La fatturazione elettronica, oltre a semplificare l’archiviazione e la ricerca dei documenti facilitando contabilità e obblighi fiscali, consente di ridurre fino al 90% i costi rispetto alla lavorazione in manuale.

Le tecnologie abilitanti dal punto di vista dell’offerta tecnologica

La soluzione Olivetti è una soluzione cloud (basata sulla
piattaforma HDO – Hub Documentale Olivetti) e non necessita quindi che vengano messe a disposizione risorse di piattaforma (hardware, software), come pure non necessita che siano acquisite e tenute costantemente aggiornate competenze tecniche molto specifiche. Chi prende in carico queste responsabilità per conto della PA ne risponde anche penalmente.

Questa soluzione prende in carico i documenti di fatturazione dallo SDI, gestendoli in modo conforme alla normativa, e minimizzando l’impatto con i processi esistenti: la PA può disporre di una visualizzazione della fattura xml (SDI) in formato chiaro e stampabile su carta, in modo da inserire i dati nei propri sistemi di contabilità in continuità con l’esistente, in attesa di disporre delle risorse per una piena integrazione automatica e soprattutto di una soluzione completa di e-procurement.

La PA volano di innovazione per tutto il sistema Paese

"Non siamo partiti con la fatturazione elettronica per ristrutturare la PA, ma per far fare al Paese un piccolo salto" così apre il suo intervento Anna Pia Sassano, capo settore processi e sistemi ICT dell'Agenzia delle Entrate.

La volonta di smuovere il sistema economico – produttivo del Paese ha infatti guidato verso questa innovazione del sistema di pagamenti della PA, con la speranza che siano poi le stesse imprese ad adottare la fatturazione elettronica per tutti i loro processi. La PA vuole essere volano di un'innovazione che tocchi tutto il sistema produttivo italiano.

 

L’esperienza della Regione Lazio nella fatturazione elettronica

Nel 2009 la Regione Lazio e LAit avviano il Sistema Accordo Pagamenti, integrato con i sistemi contabili delle Aziende Sanitarie.E' unapiattaforma che gestisce tutto il ciclo passivo dell'ordine. Solo nel 2009 ha gestito più di 1 milione e 800mila fatture per quasi 3 miliardi di euro di fatturato. Un sistema efficiente che ha attirato l'attenzione di altre regioni italiane, interessante a riutilizzare la piattaforma sviluppata da LAit.

Il sistema ha aperto la strada all'implementazione della fatturazione elettronica a tutti i settori da parte della Regione Lazio. Oggi Regione Lazio e LAit, in collaborazione con l’AgiD, hanno realizzato un’applicazione open source “Modulo Fatturazione attiva” destinata alle piccole e medie imprese che consente di comporre una fattura secondo lo standard richiesto.

Ad illustrare l'esperienza del Lazio, Francesco Loriga di Amministratore Unico di LAit.

Il processo di attuazione della fatturazione elettronica: norme, processi, infrastrutture

Il Decreto Ministeriale del 3 aprile 2013, n.55 racchiude le linee guida, le regole tecniche e i tracciati per la fatturazione elettronica. L'emanazione di questo atto ha richiesto un lungo lavoro di indagine da parte della Ragioneria Generale dello Stato, nonostante i tempi velocissimi (6 mesi) come ci illustra la Dott.ssa Maria Laura Prislei, a cominciare dall'impatto e dalle implicazioni sulle amministrazioni. Il passaggio alla fatturazione elettronica comporta infatti un processo di rinnovamento interno, una riorganizzazione per quanto riguarda la PA, ma anche una particolare attenzione nei confronti dei fornitori.

Al contrario i benefici per le amministrazioni e per i fornitori saranno diversi: standardizzazione delle operazioni contabili, monitoraggio della spesa pubblica, risparmio economico, razionalizzazione dei processi amministrativi, velocità dei pagamenti ecc..

Si può prendere visione dei documenti sul sito FatturaPA.

Fattura e pagamenti elettronici: velocità, efficienza, controllo della spesa

La fatturazione elettronica non è soltanto un’operazione di dematerializzazione in grado di fare risparmiare sui costi di produzione e gestione della carta (oltre un miliardo di euro l’anno): la fatturazione elettronica rappresenta anche un importante strumento di controllo di gestione ed efficientamento della spesa, fondamentale nell’epoca della spending review permanente.

Intervento di Stefano Mattevi a FORUM PA 2014

Intervento di Raffaele Resta a FORUM PA 2014

Intervento di Giorgio Mosca a FORUM PA 2014

L’Italia appare in ritardo sull’adozione di tecnologie  digitali secondo quanto è chiaramente mostrato dai dati macroeconomici, ma proprio per questo il digitale costituisce una rilevante opportunità e l’agenda digitale un meccanismo tramite cui rinnovare la PA, ma anche creare un rilancio del settore privato tramite l’effetto positivo dei nuovi servizi generati.

Il rinnovo dell’infrastruttura tecnologica è propedeutico ad una maggiore adozione dei servizi digitali della PA, che sono in Italia ancora limitati, come pure lo sono in altri paesi europei, anche digitalmente più evoluti, ma il trend, favorito dagli interventi del governo e dell’Agenzia per l’Italia Digitale e stimolato dall’Agenda Europea non può che essere positivo.

In quest’ottica assume particolare rilievo il tema della protezione delle infrastrutture, dei servizi e delle informazioni, poiché sicurezza e privacy possono costituire due punti di particolare rilevanza nell’adozione o inibizione di servizi digitali evoluti.
L’Italia ha attivato una serie di interventi ed altri ne prevede, ma è necessario che si generino consapevolezza a tutti i livelli (dalle istituzioni ai cittadini) e collaborazione trasversale (dal pubblico al privato): solo in questo modo si potrà cercare di creare una crescita significativa dei servizi digitali della PA in grado di creare risparmi, efficienza, produttività e, in ultima analisi, maggiore ricchezza per il Sistema Paese.