Il Polo Tecnologico dell’Università Federico II a San Giovanni a Teduccio è ritenuto una best practice tra i progetti finanziati dalla politica di coesione, perché trascende la mera riqualificazione industriale per affermarsi come un propulsore vitale per lo sviluppo locale e un faro per la rigenerazione di Napoli Est. Il ReportagePA di FPA documenta la profonda trasformazione sociale ed economica innescata da questa iniziativa di rigenerazione urbana
17 Aprile 2025
Redazione FPA
La rinascita di San Giovanni a Teduccio, un quartiere nella periferia est di Napoli, rappresenta un caso di rigenerazione urbana e innovazione tecnologica sostenuto dalla politica di coesione europea. Un tempo noto per la sua identità operaia legata alla storica fabbrica Cirio, il quartiere ha subito un lungo periodo di declino economico e sociale. Oggi, però, grazie all’intervento della Regione Campania e dell’Università Federico II, e al supporto delle risorse finanziarie messe a disposizione dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) attraverso diversi cicli di programmazione (2000-2006, 2007-2013, 2014-2020, 2021-2017), la vecchia fabbrica è diventata un polo di eccellenza nell’innovazione tecnologica.
Il complesso a vocazione tech dell’Università Federico II è la nuova tappa speciale del nostro ReportagePA, dedicato al progetto ‘COINS – COhesion INnovation Stories: con l’Europa innoviamo l’Italia. Un viaggio nella transizione digitale e green’, co-finanziato dall’Unione Europea.
La rigenerazione urbana di quest’area ha portato qui imprenditori visionari che hanno trovato terreno fertile per la contaminazione tra ricerca, istituzioni e imprenditoria. Il Polo Universitario della Federico II a San Giovanni a Teduccio è stato, infatti, inserito nel Piano Sud 2030 e nel Piano nazionale di Ripresa e Resilienza come modello di riferimento per lo sviluppo di ecosistemi dell’innovazione, in cui aziende ed enti di ricerca si uniscono per sviluppare luoghi di contaminazione e anche favorire la nascita di startup.
Il modello di innovazione è stato replicato in altri contesti territoriali, nelle aree circostanti San Giovanni a Teduccio e in altre aree del territorio regionale, in base alle esigenze di aziende che puntano sui talenti digitali, e ha avuto un impatto significativo sia sul tessuto economico che su quello sociale della regione. L’hub di San Giovanni a Teduccio è sede degli innovativi laboratori del CeSMA, che fornisce supporto agli attori locali, nazionali e internazionali nelle attività di misurazione avanzata, e più in generale nello sviluppo e sperimentazione di nuove tecnologie. Ma il polo è anche sede dei distretti ad alta tecnologia come DATTILO e STRESS, che si occupano di edilizia sostenibile, trasporti e logistica.
L’impegno nel promuovere discipline STEM tra i giovani, specialmente nelle aree più svantaggiate, ha contribuito di fatto a ridurre il tasso di dispersione scolastica e a offrire nuove opportunità di crescita e sviluppo personale. Al centro del progetto vi sono le Academy, programmi di alta formazione sviluppati in collaborazione con aziende internazionali come Apple, Cisco e Deloitte, che offrono agli studenti un’esperienza educativa pratica e orientata al mercato.
Guardando al futuro, il Polo Tecnologico di San Giovanni a Teduccio continua ad evolversi come un ecosistema di innovazione dinamico, sostenuto dai fondi europei. Il successo di questo progetto dimostra come le politiche di coesione possano avere un impatto duraturo e trasformativo sul territorio, ponendo le basi per uno sviluppo sostenibile e inclusivo. Con l’aggiunta di nuovi cicli di finanziamento e l’espansione delle sue attività, il Polo è destinato a rimanere un punto di riferimento per il progresso tecnologico e la rigenerazione urbana in Europa.
#EUStories
L’articolo è realizzato nell’ambito della campagna di comunicazione ‘COINS – COhesion INnovation Stories: con l’Europa innoviamo l’Italia’, co-finanziata dall’Unione Europea. Il punto di vista e le opinioni espresse sono solo dell’autore e non riflettono necessariamente quelle dell’Unione Europea, che non ne può essere considerata responsabile.
Credits:
Autrice: Eleonora Bove
Riprese video: Rachele Maria Curti, Stefano Corso
Montaggio: Gianmarco Rizzo
Responsabile Logistica: Alessandra Maggini