L’impegno delle Pubbliche Amministrazioni italiane contro la corruzione: i numeri di CiVIT

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Al 28 maggio 2013: 7 Ministeri, 40 enti di ricerca ed enti nazionali, 47 università, 60 Camere di Commercio, 2 Regioni e 100 Enti locali hanno già nominato un Responsabile Anticorruzione. 254 invece è il numero complessivo di Piani Triennali Anticorruzione predisposti, così suddivisi: 1 Ministero, 7 enti di ricerca ed enti nazionali, 16 università, 25 camere di commercio, 8 aziende sanitarie, 164 enti locali e 33 altri enti.

30 Maggio 2013

M

Maria Savarese

Articolo FPA

Al 28 maggio 2013: 7 Ministeri, 40 enti di ricerca ed enti nazionali, 47 università, 60 Camere di Commercio, 2 Regioni e 100 Enti locali hanno già nominato un Responsabile Anticorruzione. 254 invece è il numero complessivo di Piani Triennali Anticorruzione predisposti, così suddivisi: 1 Ministero, 7 enti di ricerca ed enti nazionali, 16 università, 25 camere di commercio, 8 aziende sanitarie, 164 enti locali e 33 altri enti.

Questi i numeri, forniti oggi da CiVIT (Commissione Indipendente per la Valutazione, la Trasparenza e l’Integrità delle Amministrazioni Pubbliche) a Forum PA 2013, in occasione del convegno “Legalità e lotta alla corruzione: passare dagli atti ai fatti”. Dai numeri emerge la crescente domanda di trasparenza da parte delle Amministrazioni Pubbliche d’Italia, molte delle quali vogliono già “mettersi in regola” per adempiere a quanto richiesto dalla Legge 190/2012 “Anticorruzione”. Al tavolo dei relatori del convegno per discutere di come attuare il modello delineato dalla 190/2012: Francesco Merloni, Ordinario di Diritto Amministrativo Università di Perugia; Pietro Abate, Segretario Generale Camera di Commercio di Roma; Gaetano Scognamiglio, Presidente Promo P.A. Fondazione; Giovanni Tria, Presidente SSPA e Marco Barberi, Direttore Centrale Comunicazione INPS.

Nel modello di prevenzione definito dalla Legge 190/2012, produzione e distribuzione dell’informazione hanno un ruolo strategico per promuovere l’accountability. «Prevenire la corruzione – ha sottolineato la Dottoressa Romilda Rizzo, Presidente di CiVIT – significa innanzitutto puntare su un’amministrazione efficiente ed efficace ed essere sostenibile. La corruzione trova terreno fertile nell’eccesso di norme ed oneri burocratici, nella scarsa qualità della burocrazia e in sistemi sanzionatori percepiti come inefficaci. Oggi – continua Rizzo – ci pervengono numerosi quesiti finalizzati ad ottenere chiarimenti interpretativi e segnalazioni in materia di trasparenza, da parte di privati cittadini o di soggetti associativi».

Nonostante ci sia ancora da fare per applicare la legge – a cominciare dal superamento dei ritardi, causati dai complessi meccanismi di attuazione e dalle recenti circostanti politiche contingenti – laddove possibile molte amministrazioni hanno già intrapreso la strada degli interventi in materia di anticorruzione: nomina del responsabile della prevenzione della corruzione, valutazione del rischio di corruzione, previsione di procedure per selezionare e formare i dipendenti, introduzione di opportune forme di rotazione dei dirigenti.

Prossimo appuntamento: l’approvazione del Piano Nazionale Anticorruzione da parte dell’Autorità Nazionale.

 

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