Sicurezza sismica ospedali ed edifici pubblici, fonti di finanziamento e nuove tecnologie di veloce applicazione

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Gli investimenti in sicurezza sismica proteggono non solo le vite umane, ma contribuiscono anche a preservare il valore economico sia delle attività che delle strutture stesse, pubbliche e private, e il senso di sicurezza e resilienza delle comunità di fronte ai rischi da terremoti. Tra le strutture critiche che più devono “resistere” in caso di sisma gli ospedali, e le strutture di assistenza sanitaria in generale, sono in cima a una ipotetica piramide delle priorità. Oggi ci sono importanti opportunità di finanziamento, ma oltre ai fondi serve la tecnologia, oggi sempre più evoluta, di società specializzate in soluzioni antisismiche. Tra queste si è imposta all’attenzione ISAAC, società milanese che sta rivoluzionando il concetto di resilienza sismica degli edifici grazie ad Active Mass Damper, il sistema non invasivo che garantisce resilienza strutturale e non strutturale attraverso la riduzione meccanica delle oscillazioni da terremoto

20 Giugno 2025

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Manlio Serreti

Giornalista

Foto di Jens Aber su Unsplash - https://unsplash.com/it/foto/una-crepa-nel-mezzo-di-una-strada-in-mezzo-al-nulla-fClNK-MIz_E

In Italia le norme per costruire nuove strutture resilienti o per interventi di adeguamento su strutture preesistenti impongono come obiettivo il mantenimento in caso anche di terremoti forti dell’integrità della struttura portante e la continuità dei servizi primari di assistenza. Sono sempre maggiori, infatti, le fonti di finanziamento pubblico a disposizione per garantire questi standard di sicurezza sismica a un patrimonio edilizio in molti casi vetusto e insediato su territori a forte rischio sismico. Allo stato attuale i principali sono il Sisma Bonus 2025, che offre importanti detrazioni fiscali per interventi di miglioramento sismico, e i fondi specifici del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), come quello per la sicurezza sismica non solo degli ospedali, ma anche di altre strutture, come fabbriche e luoghi di culto.

L’Italia è un Paese a rischio sismico

Le caratteristiche geologiche dell’Italia, con la sua collocazione tra la placca africana e quella eurasiatica, le hanno assegnato una lunga storia di terremoti anche devastanti e il poco rassicurante primato del più alto rischio sismico del Mediterraneo. Nell’ultimo secolo il nostro Paese e la sua legislazione hanno fatto grandi passi in avanti nello stabilire requisiti per l’edilizia sempre più stringenti in chiave antisismica. In particolare, a partire dalla legge 64/1974 “Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zone sismiche” sono state dettate le norme tecniche per le costruzioni, sia pubbliche che private. L’obiettivo era garantire la sicurezza delle costruzioni nelle dichiarate zone sismiche, definendo criteri generali e specifici per la progettazione, esecuzione e collaudo di varie tipologie di costruzioni, inclusi edifici in muratura, strutture in cemento armato e opere speciali. Requisiti che hanno alzato notevolmente i costi dell’edilizia, da cui l’esigenza di incentivare gli interventi per innalzare gli standard di sicurezza antisismica con bandi e procedure di accesso ai finanziamenti. Dagli anni ’80, in particolare dopo il catastrofico terremoto dell’Irpinia, proprio sulla capacità di attivazione di questi fondi da parte sia di istituzioni che di privati si è giocata una complessa partita di maturazione sia politica che amministrativa delle istituzioni coinvolte. L’accesso ai fondi antisismici richiede infatti una conoscenza rigorosa delle normative, una corretta progettazione degli interventi, la scelta di professionisti qualificati e abilitati, oltre al rispetto delle scadenze di partecipazione ai bandi e dei cronoprogrammi di esecuzione.

Classificazione dei territori e interventi di sicurezza sismica

Per comprendere lo schema dei finanziamenti pubblici per l’adeguamento antisismico degli edifici, non si può non menzionare la classificazione del territorio italiano fatta sulla base di analisi probabilistiche del rischio di terremoti. A definirla sono state le Norme Tecniche per le Costruzioni emanate nel 2018 dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, di concerto con il Ministero dell’Interno e il Dipartimento della Protezione Civile. In particolare, il territorio italiano è suddiviso in quattro zone in funzione del rischio terremoti: dalla Zona 1 con la maggiore sismicità dei suoi territori, alla Zona 4 con rischio simico molto basso. Questa classificazione determina i requisiti specifici per la progettazione degli edifici e la conseguente necessità di adeguamenti nelle aree più a rischio. Tra gli aspetti più importanti disciplinati, le NTC impongono che gli edifici siano progettati per resistere alle sollecitazioni sismiche previste nella loro località, l’utilizzo di materiali certificati e conformi agli standard antisismici, come calcestruzzo armato e acciaio; l’obbligo di effettuare analisi dinamiche e statiche; che tutti gli edifici debbano essere progettati per garantire adeguati livelli di sicurezza nei confronti del collasso e dei danni. Le NTC prevedono due modalità: l’Adeguamento, con interventi mirati a rendere un edificio conforme agli standard attuali, obbligatori in caso di ampliamenti o cambi di destinazione d’uso; e il Miglioramento, con interventi per incrementare la sicurezza strutturale senza raggiungere necessariamente i requisiti delle nuove costruzioni. Per la progettazione e l’esecuzione di costruzioni a norma o degli interventi antisismici ingegneri e architetti strutturisti devono redigere progetti dettagliati secondo le normative vigenti, far eseguire gli interventi a imprese certificate, effettuare collaudi e verifiche di conformità.

Strumenti di finanziamento per la sicurezza sismica in Italia

È importante a questo punto fotografare come avviene l’accesso ai fondi per interventi antisismici dell’edilizia in Italia, sempre nel quadro delle NTC 2018 che definiscono i criteri per la classificazione sismica degli edifici e per la valutazione degli interventi. Attualmente il Sisma Bonus e i fondi del PNRR rappresentano le principali opportunità di finanziamento pubblico. Il primo è uno strumento per gli interventi di adeguamento e miglioramento di strutture esistenti che consente ai contribuenti di ottenere una detrazione Irpef in percentuale delle spese sostenute su abitazioni ed immobili per attività produttive ubicati non solo nelle zone 1, 2 e 3. Si tratta di agevolazioni fiscali che offrono detrazioni ripartite in 10 quote annuali, con aliquote che variano a seconda dell’immobile e dell’anno di sostenimento della spesa. Per le prime case, la detrazione può arrivare al 50% nel 2025, mentre per gli altri immobili scende al 36% nel 2026-2027. Il limite massimo di spesa è di 96.000 euro per unità immobiliare. 

Lo strumento però più consistente di finanziamento negli ultimi anni sono i fondi europei del PNRR. In particolare, la Missione 6.2 (“Innovazione, ricerca e digitalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale”) con il progetto “Verso un ospedale sicuro e sostenibile” prevede interventi per 900 milioni di euro. Altri 300 interventi antisismici da completare entro il 2026 sono cofinanziati dal Fondo Nazionale per gli Investimenti Complementari (PNC), che stanzia risorse per interventi nei territori colpiti da eventi sismici. PNRR e PNC si integrano e in parte vanno a ridare slancio agli interventi già previsti o in corso con questa normativa. Per la loro attuazione, il Ministero della Salute, in accordo con le Regioni e Province Autonome, ripartisce le risorse, definisce i piani di intervento, avviando le procedure di gara per i progetti di adeguamento sismico.

L’Investimento 2.4 del PNRR prevede invece uno stanziamento di 800 milioni di euro per la sicurezza sismica nei luoghi di culto, il restauro del patrimonio del Fondo Edifici di Culto (FEC) e altri interventi a tutela del patrimonio culturale. Una parte dei finanziamenti è destinata in particolare alla costruzione di nuovi edifici scolastici o per l’adeguamento di quelli esistenti. Anche in questo caso fondamentale è il rispetto dei cronoprogrammi e del target giugno 2026.

Il “Programma di mitigazione strutturale della vulnerabilità sismica degli edifici pubblici” (Legge di Bilancio 2024), con una dotazione di 285 milioni di euro per il periodo 2024-2028, è un altro canale di finanziamento che può essere utilizzato per l’adeguamento sismico degli ospedali, in quanto rientrano nella categoria degli edifici pubblici. Altre fonti di finanziamento per l’edilizia sanitaria sono il Fondo per la prevenzione del rischio sismico istituito con la Legge n.145/2018, fondo che viene rifinanziato periodicamente e destinato ad azioni di prevenzione e riduzione del rischio sismico. Da menzionare, oltre all’Articolo 20 della Legge 67/1988 (ex Legge finanziaria), anche il “Conto Termico” gestito dal GSE che prevede un incentivo a fondo perduto per interventi di riqualificazione energetica che includono anche interventi antisismici. A questi vanno aggiunti anche bandi e programmi specifici erogati da enti regionali o comunali per l’adeguamento sismico di strutture sanitarie nella loro competenza.

Caratteristiche e vantaggi delle soluzioni innovative ISAAC

Lo sviluppo di tecnologie innovative, la loro installazione grazie all’utilizzo degli incentivi economici disponibili, offrono l’opportunità all’Italia di diventare un paese più sicuro e meglio preparato agli eventi sismici del prossimo futuro. Tra le aziende che hanno saputo meglio interpretare questo mercato altamente specialistico e tecnologico, c’è l’italiana ISAAC. L’azienda milanese sviluppa nel suo quartier generale di Gaggiano (Mi) soluzioni smart per la protezione di edifici e infrastrutture da oscillazioni e vibrazioni causate da calamità naturali ed eventi atmosferici estremi, al fine di garantire stabilità e sicurezza. Nata nell’alveo del Politecnico di Milano, ISAAC ha come tecnologia di punta l’Active Mass Damper, una soluzione modulare basata su un sistema di sensori e macchine elettriche, che si adattano facilmente a diverse tipologie di strutture. L’AMD controlla attivamente le vibrazioni indotte dagli eventi sismici, utilizzando masse mobili controllate da attuatori per contrastare le oscillazioni stesse. Installato sui tetti degli edifici, l’AMD rileva le vibrazioni grazie a dei sensori applicati sulle facciate e, grazie alle masse oscillanti, genera in tempo reale una forza contraria che smorza i movimenti strutturali.

La soluzione di ISAAC rivoluziona la protezione sismica di edifici già esistenti grazie anche alla estrema flessibilità di applicazione e alla facilità di installazione non invasiva che velocizza l’operato di tecnici e ingegneri. La tecnologia AMD garantisce così la continuità operativa anche durante i lavori di installazione, rendendo di fatto accessibile a tutti la possibilità di promuovere interventi di protezione sismica, senza generare blocchi di business per manager e direttori sanitari o disagi eccessivi per i residenti. Dal lato strettamente economico, una simile prevenzione antisismica è importante per gli effetti che genera non solo sulle strutture portanti ma anche su quelle non strutturali, che costituiscono il danno maggiore. Per quantificare i diversi mix di costi diretti e indiretti post sisma, una ricerca commissionata da ISAAC li ha suddivisi per strutture commerciali, industriali o residenziali: nel primo caso, i costi direttamente strutturali rappresentano appena il 20%, contro il 30% di quelli non strutturali e il 50% di contenuto; per le strutture industriali, i primi rappresentano appena il 15% di costi complessivi, il 25% sono quelli non strutturali e ben il 60% è generato dai costi di contenuto; nel caso di edifici residenziali, invece, sono preponderanti i costi non strutturali con il 50%, rispetto al 30% di quelli strutturali e il 20% di contenuto.

In sintesi, sono diversi e importanti i vantaggi della tecnologia Active Mass Damper di ISAAC dal punto di vista della protezione strutturale, l’AMD riduce significativamente le sollecitazioni sulle strutture portanti, diminuendo il rischio di danni gravi o collasso. Diretta conseguenza del suo funzionamento, la soluzione di ISAAC consente continuità delle attività produttive, eliminando le perdite economiche dovute all’interruzione delle operazioni. Importante anche la salvaguardia non solo strutturale, ma anche dei contenuti: limitando le oscillazioni, l’AMD protegge macchinari, attrezzature e altri beni all’interno dell’edificio, riducendo i costi indiretti legati alla loro sostituzione o riparazione. Importante anche la valorizzazione dell’immobile: gli edifici dotati di sistemi avanzati di protezione sismica hanno un valore di mercato superiore, risultando più attrattivi per locatari e acquirenti.

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