La carica dei 101 può cambiare la sanità italiana

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Le 101 soluzioni che abbiamo selezionato con la call per il premio “Innovazione S@lute2016” ci rimandano una fotografia molto sfaccettata, ma molto ricca di piccole e grandi esperienze che aspettano solo di diffondersi e di divenire standard condivisi per tutta la Penisola. La giuria venerdì prossimo a S@lute 2016 proclamerà i vincitori

8 Novembre 2016

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Carlo Mochi Sismondi @Carlomochisis

Quando offriamo l’opportunità alle innovazioni di venire alla luce, quando alziamo gli occhi e usciamo dal nostro entourage limitato per esplorare la ricchezza dell’innovazione che nasce nei territori e dal basso è sempre stupefacente constatare quanto è già stato fatto, quanto è già possibile, quante risposte ci sono già a molte delle domande che assillano una sanità stretta sempre tra bisogni crescenti e risorse limitate.
Così le 101 soluzioni che abbiamo selezionato con la call per il premio “Innovazione S@lute2016” ci rimandano una fotografia molto sfaccettata, ma molto ricca di piccole e grandi esperienze che aspettano solo di diffondersi e di divenire standard condivisi per tutta la Penisola.

Al di là del giudizio della giuria, che venerdì prossimo a S@lute 2016 proclamerà i vincitori (il programma e l’iscrizione all’evento qui), alcuni esempi mi sembrano interessanti per poter immaginare una sanità diversa. Ve li racconto sulla base di alcuni deficit che oggi leggo nel sistema della tutela della salute.

  1. Uno dei maggiori deficit che sta vivendo in questo momento l’intera società italiana (e in parte tutte le società dei paesi sviluppati) è quello della fiducia. Ricostruire le condizioni della fiducia sembra essere un prerequisito per qualsiasi riforma. Molte delle innovazioni aiutano in questo senso. Il Centro Regionale Sangue dell’Emilia Romagna ad esempio ringrazia personalmente ogni donatore di sangue, ma soprattutto lo informa dell’utilizzo che si è fatto del suo sangue: se è servito a salvare la vita a qualcuno o a aiutare una ricerca e quale. Il progetto si chiama “Un sms fa buon sangue” ed è attivo già su circa 2.000 donazione al giorno.
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    L’azienda sanitaria provinciale di Ragusa mette invece su Internet la gestione delle agende di prenotazione dei ricoveri ospedalieri programmabili, le famose liste d’attesa, individuando con trasparenza i criteri che tengano conto dei principi di appropriatezza e di priorità clinica. Non è roba da poco in realtà spesso accusate di curare più le clientele che le necessità dei pazienti.
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  2. Un altro grave problema nella tutela della salute è una scarsa cultura scientifica che dà poi adito a credenze in rimedi miracolistici. Tutti qui devono fare la loro parte: dalle scuole ai professionisti, dalle Università ai media. L’empowerment dei cittadini, la loro capacità di assumersi la responsabilità del proprio benessere, è un fattore essenziale, forse il principale, nel determinare il livello di salute di una popolazione. Tra le tante proposte arrivate a tal fine, è forse l’area maggiormente popolata di buoni progetti, mi piace rammentare quella della Regione Lazio dal titolo chiaro “Sano chi sa” realizzato nel corso dell’anno scolastico 2015-2016 per promuovere l’adozione di una sana e corretta alimentazione, favorire l’attività motoria e la capacità critica verso i mass media. Interessante qui è stato l’uso del linguaggio adatto ai ragazzi preadolescenti attraverso piccoli video in stile “rap”.
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    Il Centro di Riferimento Oncologico di Aviano, eccellenza nazionale nella cura dei tumori presenta un percorso fortemente innovativo di educazione dei pazienti oncologici che si basa sulla convinzione, suffragata ormai dalle ricerche, che un coinvolgimento consapevole del paziente porta a cure più efficaci. Ecco allora molteplici strumenti: dai più classici come gli opuscoli informativi ai più nuovi come l’uso del canale youtube, a twitter, al sito “Myexeprience” a incontri informativi in presenza.
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  3. Ma per usare la sanità pubblica bisogna conoscerla: la conoscenza delle opportunità è l’obiettivo del progetto del Consorzio “Arsenal” e di tutte le Aziende della Regione Veneto dal titolo @Two!Salute! che si propone di spiegare ai ragazzi la sanità digitale perché la portino in famiglia con un ruolo di “mediatori digitali”.
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  4. La sanità pubblica, come tutta la pubblica amministrazione, è spesso percepita, e a ragione, come un complicato labirinto in cui è difficile orientarsi. La parola chiave in questo senso è semplificazione: molti progetti di innovazione sono tesi a rendere più semplice la vita dei pazienti e dei loro familiari. Ad esempio a Padova l’Azienda sanitaria propone con il progetto SaniTap un accesso a tutti i servizi unico, semplice e accessibile anche dal proprio smartphone e del tutto sicuro in termini di privacy.
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    A Taranto l’Azienda sanitaria propone un app molto particolare: Smartpay che si propone di semplificare i pagamenti alle Aziende sanitarie sotto due punti di vista: da un lato offre informazioni certe e validate sull’ammontare dell’importo dovuto, dall’altro permette di pagare via app. L’app vale per tutti i pagamenti: hai un cane e vuoi sapere a quanto ammonta la spesa per il microchip? Vuoi effettuare una vaccinazione non obbligatoria al tuo bambino ma non sai quanto e come pagare? Ti hanno ritirato la patente e devi pagare i test di controllo urine a cadenza regolare? Hai un vicino rumoroso e vuoi commissionare alla Asl un servizio di misurazione dei decibel? Hai prenotato una visita specialistica e vorresti conoscere l’importo da pagare in modo da evitare file in cassa? Qualsiasi sia il pagamento da fare alle aziende sanitarie, a prescindere dai soggetti coinvolti e dalla tipologia di servizio erogato, con Sm@rtPAY tutto diventa automatico, rapido e sicuro.
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  5. Le risorse per la sanità sono sempre troppo poche per coprire i bisogni emergenti e continuamente in crescita: i cittadini hanno il diritto di essere sicuri che non si sprechi neanche un euro. Per la maggiore efficienza delle aziende e di tutto il sistema alcuni tra i progetti arrivati sono fortemente innovativi. Uno dei più interessanti si propone di risolvere un problema che fa perdere ai professionisti sanitari, soprattutto agli infermieri, oltre il 15% del loro tempo (e quindi tanti soldi): localizzare persone e strutture. In molti ospedali veneti con l’iniziativa TapMyLife utenti e staff hanno a disposizione un utile navigatore su smartphone per individuare la posizione di oggetti e persone nella struttura sanitaria per raggiungere velocemente il reparto, gli ambulatori, le stanze ed ogni punto di interesse dell’ospedale. Con TapMyLife le persone vengono guidate; lo staff può visualizzare la posizione delle attrezzature; i pazienti possono essere monitorati in sicurezza; l’amministrazione può verificare l’utilizzo degli asset.
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    Un’importante parte degli ospedali della Regione Toscana stanno sperimentando un nuovo modello gestionale, detto Sistema di Governo (SDG), è un’innovativa soluzione utilizzata per la gestione dei nuovi ospedali (Pistoia, Prato, Lucca e Apuane) realizzati con un’operazione di Partenariato Pubblico Privato (PPP) secondo il modello ad alto contenuto tecnologico e assistenziale, delineato dalla Commissione Ministeriale coordinata dall’ Architetto Renzo Piano. Il SdG presidia i processi di coordinamento delle esigenze (della domanda, delle quantità servite) e monitora le performance e i prezzi/costi dei servizi, ed è in grado di assicurare cosi il funzionamento ottimale e fornire i valori economico-finanziari predittivi. Inoltre grazie alla presenza di Inoltre grazie alla presenza di algoritmi previsionali che sfruttano l’analisi dei “big data” (provenienti da telemetrie, eventi allarme/guasto dei BMS, dalla centrale operativa, dai fornitori di servizi, dagli utenti sanitari,…), individua in anticipo le criticità di gestione e attiva le necessarie azioni correttive. In questo modo controlla il funzionamento della struttura real time e calcola il livello di rischio operativo. Attualmente gestisce oltre 1.700 posti letto, 52 sale operatorie, 14 sale parto, 72 unità di terapia breve, 134 sedi di dialisi.
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    Gli ospedali sono strutture fortemente energivore e la gestione ottimale dei consumi è un’opportunità di efficienza e di risparmi e contribuisce a ridurre le emissione di gas serra.
    Innoware è un modello innovativo che permette di intervenire su tutte le diverse leve che compongono la bolletta energetica attraverso un presidio costante in sito: approvvigionamento intelligente dei vettori energetici sia elettrici che termici, gestione ottimizzata delle utenze, conduzione ottimale degli impianti, implementazione di Best Available Technology di settore. Un approccio multidisciplinare e flessibile che permette di anno in anno (ad oggi il contratto ha una durata di nove) di investigare nuove soluzioni e realizzare costantemente risparmi maggiori.
    E’ un meccanismo che non costa subito all’ospedale perché è basato sulla remunerazione creata dall’effettiva buona gestione della “bolletta energetica”, che elimina ogni conflitto di interessi e costituisce uno stimolo costante al raggiungimento di obiettivi sempre più stimolanti e incentivanti. Si basa sulla condivisione e compartecipazione di Innowatio e Humanitas a tutti gli investimenti e i risparmi correlati alle attività e agli interventi di efficienza energetica implementati.
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  6. Prendersi cura è lo slogan della nuova sanità: avvicinare le strutture e i professionisti alle case dei cittadini, non lasciar soli i più deboli, stabilire e mantenere contatti che permettano la presa in carico di chi ne ha bisogno. In questo senso si muovono molti progetti: ne cito solo alcuni che mi sono sembrati particolarmente innovativi.
    Badaplus è un app semplice che rappresenta un semplice e nuovo sistema di pianificazione e monitoraggio a distanza per rimanere costantemente aggiornato ed in contatto con il proprio familiare assistito a domicilio. BADAPLUS per smartphone e tablet android ed apple si articola in 5 aree di attività. Il familiare, attraverso la configurazione, individua i compiti che l’assistente familiare o il caregiver andrà a svolgere e il giorno e l’ora in cui devono essere svolte. Il sistema consente di scegliere le attività tra quelle preimpostate, aggiungerne altre, condividere un piano di lavoro, verificare e ottenere un report giornaliero con le attività svolte e parametri rilevati.
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    L’Azienda Pubblica di servizi alla persona di Trento ha sviluppato un progetto per la demenza senile chiamato MentorAge che monitora in tempo reale la posizione ed i movimenti degli anziani e notifica gli operatori o i familiari di eventuali condizioni di rischio come le cadute, il wandering notturno, la fuga, la permanenza prolungata in specifiche zone (ad esempio il bagno), unitamente ad altre condizioni che potrebbero essere indicative di un potenziale rischio. MentorAge è stato progettato per garantire massima sicurezza delle persone anziane durante lo svolgimento delle attività quotidiane, pur massimizzando la loro autonomia, sempre rispettando la loro privacy e preservando la loro dignità.
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  7. Una buona sanità cammina sulle gambe delle donne (sono la maggioranza) e degli uomini che per essa lavorano. L’empowerment del sistema vuol dire rendere più competenti, consapevoli e motivati i dipendenti del SSN e tutti gli operatori che concorrono nella tutela della salute. In questo senso vanno alcuni dei progetti presentati.
    Ad esempio MSD, la grande azienda farmaceutica mondiale, presenta MSD Salute che è un ecosistema di informazione digitale integrata che risponde all’esigenza formativa e informativa di medici e farmacisti. MSD Salute è il portale di informazione medico-scientifica rivolto a medici e farmacisti accessibile da PC e da tutti device mobili (mobile designed). E’ l’unico punto di accesso all’offerta dei servizi digitali MSD: app, portali di patologia e siti di prodotto riservati al professionista della salute. E’ il punto di riferimento per l’aggiornamento quotidiano in ambito medico-sanitario con contenuti costantemente aggiornati e servizi innovativi per i professionisti della salute.
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    Quiddis è uno strumento online che permette ai terapisti, in autonomia, di sviluppare esercizi per la riabilitazione di pazienti neurologici senza bisogno di specifiche competenze tecniche. Gli esercizi potranno essere eseguiti a casa tramite tablet, e finalizzati al miglioramento di funzioni cognitive specifiche (memoria, attenzione, abilita’ esecutive) tramite action observation e imagery. I terapisti avranno modo di tracciare le performance del paziente da remoto e di aggiornare, sempre da remoto, gli esercizi in base alle necessità specifiche di ogni paziente. Il servizio consente la creazione di contenuti multimediali, quali esercizi e test, in maniera semplice e veloce, trascinando nell’applicazione immagini, suoni e filmati e creando interazioni utilizzando gli elementi messi a disposizione dall’applicazione.
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  8. Infine esiste a mio parere un grave deficit culturale nel considerare l’innovazione tecnologica in genere e il processo di trasformazione digitale in particolare. Non si tratta infatti di applicare strumenti informatici ai processi esistenti, ma di ripensare l’intera organizzazione perché possa ripensarsi e reinventarsi “nativa digitale”. In questo senso si muovono alcuni dei progetti in gara, in primis quello dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige che prevede l’informatizzazione integrata di tutto l’ecosistema sanitario dell’Alto Adige: i cittadini, gli ospedali, il territorio, i professionisti, i Medici di medicina generale, le farmacie e le strutture convenzionate, attraverso tecnologie all’avanguardia. Il sistema prevede pannelli diagnostici per una medicina personalizzata, un sistema capace di analizzare grandi moli di dati, sistemi di Clinical Decision Support, una piattaforma di telemedicina. Il tutto confluisce verso un repository unico che espone per i diversi richiedenti le informazioni concentrate e strutturate rispettando le regole della Privacy. La soluzione si deduce da una visione olistica della salute e si pone come supporto essenziale per la diffusione di nuovi modelli assistenziali, con un’enfasi sui servizi innovativi al paziente.
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