La sfida del Ministero dell’Istruzione: disegnare una nuova scuola digitale, sostenibile e inclusiva
Digitalizzazione, formazione e sostenibilità per far diventare sempre più la scuola motore di crescita, formando una nuova generazione non solo più preparata a rispondere alle esigenze di un mercato del lavoro 4.0, ma anche capace di abitare il mondo in modo più sostenibile e aperto alle diversità culturali e ambientali. È questa la sfida che il mondo dell’istruzione sta affrontando con le numerose iniziative rivolte a docenti, studenti e intere comunità illustrate dal Ministero dell’Istruzione durante FORUM PA 2021 in una rubrica di tre incontri
1 Luglio 2021
La sfida digitale che oggi il mondo dell’istruzione sta affrontando “non riguarda soltanto la capacità di utilizzare nuovi strumenti, ma è l’occasione di rinnovare nel profondo la nostra scuola”. Con questa premessa del Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi si è aperta la rubrica “Scuola, motore della crescita” con cui il Ministero dell’Istruzione ha raccontato a FORUM PA 2021 la relazione inscindibile tra scuola e crescita del Paese, mettendo subito in chiaro come l’adozione di nuove tecnologie non rappresenti un obbligo imposto dal contesto e dai tempi. L’obiettivo delle tante iniziative, illustrate in tre distinti appuntamenti rispettivamente dedicati a Sviluppo Digitale, Formazione e Sostenibilità, è infatti “disegnare una nuova scuola in cui i giovani possono cogliere tutti gli strumenti del nostro tempo e rappresentare una nuova generazione attenta all’ambiente e, soprattutto, alla costruzione di una comunità pronta a muovere tutte le energie vitali del Paese e ad andare oltre i confini nazionali e oltre a questa fase pandemica”.
Obiettivo sviluppo digitale, per una scuola efficiente, trasparente e intraprendente
La digitalizzazione e l’automazione dei processi sono un asset fondamentale per migliorare le performance: sempre più rapidamente, nuove tappe si aggiungono a un percorso iniziato nel 2012 con le iscrizioni online. Le ultime novità riguardano la digitalizzazione delle graduatorie provinciali per le supplenze (GPS), con un flusso di 821mila domande e 1,9 milioni di candidature ricevute in 16 giorni, e il reclutamento e l’immissione in ruolo, per un totale di 40mila domande di docenti, 215mila preferenze da considerare e 19mila assegnazioni in ruolo da finalizzare. Come spiegato da Gianna Barberi, Direttore Generale per i contratti, gli acquisti e per i sistemi informativi e la statistica per il Ministero dell’Istruzione, il passaggio al digitale in entrambi i casi “ha consentito l’avvio puntuale dell’anno scolastico, migliorando la comunicazione tra i soggetti coinvolti e permettendo di monitorare l’andamento di questi fenomeni e di evitare sia assembramenti di docenti che sovraccarichi di lavoro amministrativo, oltre a garantire una scelta delle sedi più consapevole e una valorizzazione del patrimonio informativo”.
Questo progetto è stato strutturato in modo che fosse replicabile e, soprattutto, ponesse al centro i docenti, principali destinatari anche dell’App myIS, un nuovo punto di accesso telematico ai servizi semplice, rapido e trasparente, un cruscotto per consultare in tempo reale una serie di informazioni utili quali, ad esempio, le istanze presentate e inoltrate, la posizione in graduatoria e la situazione di contratti o avvisi.
Spingendosi oltre la digitalizzazione di iter già esistenti, si è scelto di sfruttare l’innovazione anche per creare nuove opportunità e, in particolare, per favorire l’accesso a modalità nuove di raccolta fondi per l’ampliamento dell’offerta formativa. Con IDEArium, infatti, la scuola ha il suo portale di crowdfunding, gratuito, intuitivo, semplice, senza intermediazioni, sicuro e conforme alla normativa. Francesca Busceti, Dirigente dell’Ufficio IX – Direzione Generale per le Risorse Umane e Finanziarie del Ministero dell’Istruzione, lo ha definito “un volano per la condivisione e la collaborazione di iniziative pensato per portare a galla idee, dare risalto a progetti innovativi e abilitare le relazioni tra diversi stakeholders sviluppando il senso di comunità”. Per incoraggiare i singoli istituti ad utilizzarlo il Ministro dell’Istruzioneha messo a disposizione bozze di progetti standard da personalizzare, soprattutto sul Piano Scuola Estate 2021 che spaziano tra attività di orientamento oppure sportive, cinema all’aperto e accoglienza dei nuovi iscritti. Tra i primi utenti anche l’Istituto Statale Comprensivo Nicola Ronchi di Cellamare (Bari) che, per ringraziare i propri finanziatori, ha creato portachiavi e maglietta personalizzati.
Obiettivo Formazione, per una scuola più aperta a scienze e tecnologie
Lo chiede il mercato del lavoro, ma non solo, lo chiede la società tutta: qualsiasi strada sceglieranno gli studenti di oggi, servono cittadini più consapevoli e preparati in ambito scientifico-tecnologico per abitare liberamente e in modo proattivo il futuro già in costruzione. Da qui nasce l’esigenza di innovazione ordinamentale nell’istruzione scientifica e tecnologica che il Ministro dell’Istruzionevuole soddisfare lanciando numerosi progetti come LS-OSA lab, attraverso cui sviluppare ambienti integrati teorici-sperimentali formativi, laboratori diffusi e attività seminariali di orientamento degli studenti verso carriere scientifiche.
Per “uscire dall’ottica della formazione scolastica trasmissiva” come ha spiegato Anna Brancaccio, Dirigente scolastico, Dir. Gen. per gli ordinamenti scolastici, la valutazione e l’internazionalizzazione del sistema italiano di istruzione del Ministero dell’Istruzione, si vuole introdurre un nuovo concetto di laboratorio in cui non si verificano le leggi già riportate e studiate sui libri di testo, ma si osserva la realtà quotidiana per poi tradurre le relazioni causali osservate in modo quantitativo. Non si chiede alle scuole di compiere tale rivoluzione in autonomia, tutte possono contare sulla piattaforma “Fare laboratorio” con i suoi 234 esperimenti illustrati in accurate schede che guidano i docenti a cui sono dedicati anche i laboratori itineranti, “per favorire la diffusione pratica laboratoriale in tutto il Paese”, e i corsi on line “su aspetti avanzati della scienza, a partire dalla fisica moderna”.
Per far accrescere l’interesse verso la matematica, con il Progetto Posing & Solving si è scelto di intrecciarla con l’informatica e affrontare problemi complessi in un ambiente di calcolo evoluto grazie ad una piattaforma di e-learning che unisce 25mila studenti e oltre 1.500 docenti creando una comunità di collaborazione e scambio di esperienze e supporto.
Con un tasso di occupazione dell’80% tra gli ex studenti ad un anno dal diploma e importanti investimenti in arrivo con il PNRR, gli ITS sono al centro dell’iniziativa “Design Thinking per ITS 4.0”. Sviluppato in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari Venezia questo progetto introduce elementi di “innovazione metodologicamente sperimentale in coerenza con le dinamiche della digital transformation – spiega Antonietta Zancan, Direttore Generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione e l’internazionalizzazione del sistema nazionale di istruzione del Ministero dell’Istruzione – permettendo agli studenti di sviluppare competenze distintive di design thinking e applicarle nella realizzazione di prototipi di servizi e prodotti, in partnership con le imprese”.
Nelle classi di tutta la penisola sono già nate diverse proposte legate alle tante tecnologie dell’Industry 4.0, le tre selezionate nella competition di quest’anno sono V.ear (un supporto ai chirurghi per la valutazione pre-operatoria di persone non udenti), Old but Gold (per la ricostruzione di pezzi di ricambio auto d’epoca quasi introvabili) e Blanket Refitting (per dare nuova vita alle coperte tradizione abruzzese realizzando abiti anche da cerimonia). Al di là della classifica, in tutto il Paese si vanno così formando profili pronti e competenti per affrontare le nuove sfide del mercato mentre i tools digitali acquistati potranno “essere capitalizzati per tutti gli allievi”.
Obiettivo Sostenibilità e Innovazione, per una scuola green e inclusiva
In un processo di evoluzione così radicale e attuale, è necessario e doveroso accendere i riflettori sui temi della transizione ecologica e culturale con il corposo Piano “RiGenerazione Scuola” in cui convergono obiettivi strategici sia sociali che ambientali ed economici, quali passare dalla cultura dello scarto a quella dell’inclusione, comprendere come affrontare in modo sistemico i problemi ecologici, far conoscere la bioeconomia e le nuove logiche che guideranno i mercati globali.
Barbara Floridia, Sottosegretaria di Stato per l’Istruzione con delega alla transizione ecologica e culturale per le scuole del Ministero dell’Istruzione, ha illustrato i 4 ambiti di “rigenerazione” che riguarderà saperi vissuti, comportamenti, edifici e opportunità di formazione e di lavoro con la nascita anche del liceo ambientale. Già partito, ma con un’accelerazione prevista per settembre, il piano può contare su un totale di oltre 1 miliardo di euro per la realizzazione di nuove scuole, laboratori verdi e aree green attorno alle scuole.
Per coniugare valori come sostenibilità e diversità si è poi scelto di puntare sul cibo e stendere delle linee guida molto chiare che le scuole dovranno seguire per ri-stipulare i contratti in essere con i fornitori per rendere le mense tutte biologiche, con cibo a Km zero. A questa scelta concreta e radicale si affiancano iniziative che, attraverso il cibo, educano i giovani al rispetto di altre culture e del proprio corpo, coltivando la curiosità di sperimentare nuovi sapori nel rispetto dell’ambiente.
Nel concludere la rubrica “Scuola, motore della crescita”, il Ministero dell’Istruzione ha illustrato l’accelerazione messa in atto nel processo di digitalizzazione attraverso percorsi evolutivi declinati in 35 azioni totali distribuite su 4 aree principali: connettività, ambienti e strumenti, contenuti e competenze, formazione e accompagnamento.
Andrea Bollini, Dirigente Ufficio Innovazione digitale del Ministero dell’Istruzione, ha invitato tutti a guardare alle priorità del futuro “rafforzando e mettendo a sistema le nostre istituzioni” e a sfruttare al meglio anche le risorse in arrivo grazie al PNRR “per trasformare la didattica sviluppando un approccio nuovo all’insegnamento e adottando ambienti e strumenti innovativi ma, allo stesso tempo, potenziando la formazione dei docenti, l’accesso a internet e la connettività per vincere le sfide che ci attendono”.