Piano Nazionale Scuola Digitale: ecco le prime esperienze operative

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La sfida e l’ambizione del Pnsd sono notevoli, perché si vogliono innovare tutte le aree, dalla didattica all’organizzazione dei tempi e degli spazi, dai contenuti alla digitalizzazione dei processi amministrativi. Il convegno organizzato nell’ambito di #forumpa2016 si propone di dar conto delle esperienze già realizzate e immaginare percorsi in grado di sostenere ed accelerare il processo di cambiamento in atto

12 Maggio 2016

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Nello iacono, Stati Generali dell'Innovazione

Il piano Nazionale per la Scuola Digitale è stato presentato dal Miur alla fine di ottobre 2015 e consta di trentacinque azioni connesse tra loro. Una ventina di queste azioni sono già partite, mentre le altre sono in preparazione e il loro avvio è previsto entro il 2016.

La sfida e l’ambizione del Pnsd sono notevoli, perché l’obiettivo dell’innovazione che si vuole realizzare pervade tutte le aree, dalla didattica all’organizzazione dei tempi e degli spazi, dai contenuti alla digitalizzazione dei processi amministrativi, con cambiamenti significativi sul fronte delle competenze del personale e anche sul loro modo di operare anche nelle relazioni con il territorio e con le altre scuole.


È, in altri termini, un piano che proietta la scuola nel pieno della trasformazione digitale della nostra società, ed è quindi, come naturale conseguenza, un piano che non può definire nel dettaglio e rigidamente le azioni che sono chiamati a realizzare i diversi operatori (dirigenti scolastici e docenti in primo luogo) di questo sistema complesso che è la scuola. È un piano che non può che porsi come ambito di intervento la definizione degli interventi (anche in termini di risorse e tempi), l’abilitazione degli attori in ogni singola scuola e il loro accompagnamento, il monitoraggio dei risultati. È un piano che si realizza con le azioni delle singole scuole, e quindi accompagnamento e ascolto diventano ingredienti essenziali del successo, anche in un’ottica di progettazione collettiva, dove le prassi si affinano e con il riuso e l’esperienza diventano patrimonio comune, conoscenza condivisa.


E questo non solo nell’area didattica e di innovazione degli ambienti di apprendimento, dove la condivisione ha un valore enorme per la possibilità di fare emergere prassi che possano diventare riferimento comune (e di cui qualche esempio viene dalla forma degli “Schoolkit” lanciata recentemente sul nuovo sito del Pnsd ) ma anche, ad esempio, nelle diverse iniziative dell’area formativa, dove è utile trovare rapidamente un bilanciamento tra coordinamento centrale e autonomia progettuale dei poli e degli snodi formativi, così da evitare frammentazioni, ridondanze ma anche contraddizioni tra le attività messe in campo.

In questo senso assume un’importanza fondamentale l’apertura di molteplici spazi di confronto e quindi di connessione tra le diverse esperienze (come si propone di essere ad esempio l’iniziativa del Cantiere Scuola Digitale, sia nella forma del canale editoriale sia in quella del tavolo ristretto di discussione), per favorire l’adozione sempre più naturale di un metodo di condivisione delle esperienze “in progress”.


Il convegno organizzato nell’ambito di #forumpa2016 ha proprio questo obiettivo: dar conto delle esperienze già realizzate e immaginare percorsi (tecnologici, metodologici, organizzativi) in grado di garantire, sostenere ed accelerare il processo di cambiamento in atto, così come il tavolo di lavoro del Cantiere Scuola Digitale a cui ci si può candidare a partecipare. Appuntamenti da non mancare, passi importanti di confronto all’interno di un processo in cui, innovando la scuola, costruiamo il futuro del nostro Paese.

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