Better building in a smart city: non ripetiamo gli errori del passato

Home Città e Territori Better building in a smart city: non ripetiamo gli errori del passato

Non è più possibile pensare e progettare le reti, che siano esse materiali o immateriali, senza intenderle interconnesse l’une con le altre. Le città sono flusso di informazioni, relazioni, conversazioni che si incontrano in uno spazio virtuale, ma anche in uno spazio fisico come la piazza, ancora centro della vita urbana. Questa l’idea alla base di tutta la programmazione di questa seconda edizione di Smart City Exhibition presentata oggi durante il convegno inaugurale. 

16 Ottobre 2013

E

Eleonora Bove

Articolo FPA

Non è più possibile pensare e progettare le reti, che siano esse materiali o immateriali, senza intenderle interconnesse l’une con le altre. Le città sono flusso di informazioni, relazioni, conversazioni che si incontrano in uno spazio virtuale, ma anche in uno spazio fisico come la piazza, ancora centro della vita urbana. Questa l’idea alla base di tutta la programmazione di questa seconda edizione di Smart City Exhibition presentata oggi durante il convegno inaugurale. 

“Non vogliamo costruire città migliori, ma smart e questo vuol dire evitare gli errori del passato. Per fare ciò però è necessario un investimento culturale. Un impegno nella formazione e nella sensibilizzazione che vada di pari passo a quello nell’innovazione tecnologica”. Le parole del Ministro del lavoro e delle politiche sociali Enrico Giovannini sintetizzano bene il senso dell’evento inaugurale di Smart City Exhinition 2013. Quest’anno, infatti, segna la nascita di una piattaforma fieristica innovativa, unica nel panorama italiano. SAIE – il Salone Innovazione Edilizia e SCE hanno infatti creato il grande Forum “Better Building & Smart Cities”, con un claim preso in prestito dal programma di rilancio dell’industria edile USA, in cui i protagonisti della politica, delle istituzioni e delle associazioni di costruttori si confronteranno su nuove prospettive edili, lette attraverso la lente del paradigma smart city: sostenibilità ambientale, riqualificazione urbana, efficientamento energetico degli edifici e bioedilizia.

Evitare gli errori del passato, dunque, e puntare sulla formazione, sui giovani, e sulle scuole, che il ministro ha definito la “piazza, in cui le esperienze si incontrano e le nuove generazioni possono scambiarsi idee nuove”.

Ma perché in questo momento di crisi dovremmo occuparci degli ambienti urbani? La risposta l’ha data Carlo Mochi Sismondi: “Per far ripartire il Paese, bisogna partire prima di tutto dalle città: polo attrattivo di talenti, creatività, idee. Le città sono flusso di informazioni, in cui la partecipazione dei cittadini è fondamentale. È un grande progetto politico quello a cui diamo il via oggi”

Gli fa eco il Presidente di Bologna Fiere Duccio Campagnoli: “In questo particolare momento di ricostruzione, avvertiamo la necessità dell’innovazione. È necessaria una nuova cultura edilizia, un nuovo sforzo per un rinnovamento che porti maggior risparmio e maggior efficienza.”

Trovare la via italiana alle Smart City, come molti hanno cominciato a definirla, significa valorizzare il patrimonio edilizio esistente con un intervento di rigenerazione a fini energetici, ma anche realizzare nuove costruzioni con le tecniche più innovative nel pieno rispetto dell’ambiente. Significa applicare la normalità alla vita quotidiana delle persone che la abitano. Reti materiali e reti immateriali sono interconnesse, non è possibile progettare o pensare le une senza le altre.

I fondi, come abbiamo più volte ripetuto negli ultimi giorni, potrebbero arrivare dall’Europa, se saremo in grado di progettare interventi competitivi a livello europeo, come ha ricordato Virginio Merla, sindaco di Bologna, presentando la visione smart della propria città, incentratata prevalentemente sul lato “umanista” ed in grado di prendersi cura dei beni comuni “Dobbiamo guardare al nostro futuro – ha detto – per questo le città metropolitane, ma più in generale i centri urbani, dovrebbero partecipare attivamente all’organizzazione dei fondi strutturale europei”. Bologna si presenta ancora punta di innovazione quando, nel corso del convegno inaugurale, il Sindaco della città sigla un accordo con il CNR per l’implementazione di lampioni intelligenti.

A chiusura dell’evento Luigi Nicolais, il presidente del CNR, e Francesco Profumo, in rappresentanza del presidente ANCI, hanno premiato le tre città vincitrici del bando CNR per la sostenibilità energetica. I Comuni vincitori per ognuna delle categorie indicate: Agordo (Belluno), Riccione, Siracusa.
L’investimento in tecnologie e strumentazione da parte del CNR per ognuno dei tre comuni selezionati è di circa €1.000.000.

Conoscenza, formazione, innovazione e partneship sono le parole chiave che guideranno i tanti incontri laboratori e grandi eventi delle prossime giornate di #sce2013.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!