Smart City Control Room a Firenze: un passo verso la responsive city

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Con la creazione della Smart City Control Room diviene possibile sedimentare un modello comune di analisi della mobilità (e della funzionalità urbana) in cui affluiranno dati e informazioni che potranno essere utilizzati anche per la definizione di scelte strategiche

27 Febbraio 2019

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Daniele Fichera

Senior Consulting Urban Innovation, FPA

Photo by Rajan Ayyappan on Unsplash - https://unsplash.com/photos/AsexIQ4nlBY

Secondo un’analisi effettuata dalla direzione mobilità del Comune di Firenze attualmente trascorrono 45 minuti dal momento in cui viene segnalato un evento imprevisto (per esempio la rottura di una tubazione idrica con impatto sulla superficie stradale o un incidente automobilistico con ripercussioni sul traffico) e il momento in cui tutti i soggetti che gestiscono servizi collegati alla mobilità urbana (la polizia municipale, il gestore della rete semaforica, l’azienda del trasporto pubblico, i gestori di reti eventualmente coinvolti) sono stati allertati, hanno assunto le decisioni conseguenti  e possono darne notizia agli utenti. In questo lasso di tempo si accumulano disagi per la mobilità urbana. Il comune di Firenze, peraltro, è una realtà molto efficiente, ha sperimentato sia nella gestione di grandi eventi che di grandi opere meccanismi di condivisione tra gli operatori dei servizi urbani; in altre realtà, probabilmente, la stima dei tempi di intervento porterebbe a risultati ancora più elevati.

L’amministrazione cittadina è anche molto impegnata sul fronte della trasformazione digitale. Ha definito un quadro programmatico molto preciso con il “Piano Firenze Digitale” che, oltre a individuare una prospettiva strategica, enuclea obiettivi precisi e perseguibili, individua le trasformazioni organizzative da affiancare a quelle tecnologiche, attiva unità amministrative specifiche e dedicate sia al reperimento dei finanziamenti sia alla realizzazione dei progetti, coinvolge e impegna i diversi soggetti interessati. Non è un caso che abbia conquistato la prima posizione nell’indice di ambito “Trasformazione Digitale” dell’ICity Rate 2018; grazie in particolare alle ottime performance negli indicatori relativi al WiFi pubblico, alla diffusione degli Open Data, all’utilizzo dei social media e all’attivazione dei servizi on line.

La combinazione della diffusione della cultura della trasformazione digitale e della attitudine al coinvolgimento e alla collaborazione tra i diversi soggetti ha condotto Firenze ad avviare il progetto per la realizzazione di una Smart City Control Room (SCCR). Con il supporto strategico di FPA, ed il ruolo di snodo nei rapporti con le utilities di Cispel Confservizi Toscana, sono stati organizzati una serie di incontri di approfondimento e confronto sull’iniziativa, l’ultimo dei quali si è svolto il 21 febbraio a Firenze con la partecipazione dell’assessore al bilancio e innovazione tecnologica Lorenzo Perra.

La Smart City Control Room è, innanzitutto, un sistema di elaborazione integrato dei dati di tempo reale, georeferenziati, che riguardano la città e la mobilità cittadina. In ambito mobilità, in particolare, Firenze ha realizzato negli ultimi anni un complesso lavoro preparatorio di integrazione dei sistemi che sarà possibile mettere subito a disposizione degli operatori della SCCR nello spazio fisico dedicato, appena sarà realizzato, per la gestione in tempo reale della mobilità cittadina.  Come primo asset di interesse, dovrebbero confluire in essa in tempo reale le informazioni acquisite dalla Polizia Municipale, dal gestore della rete semaforica, dalle aziende di esercizio dei servizi di trasporto pubblico e raccolta dei rifiuti, dai gestori delle reti idriche, elettriche, del gas e da altri operatori potenzialmente coinvolgibili.

Ciascuno di questi soggetti dispone oggi di un proprio sistema di raccolta e analisi dei dati a supporto delle decisioni (contingenti e strategiche) che è chiamato a compiere. E ciascuno di questi sistemi è fortemente coinvolto nella trasformazione digitale in corso: una trasformazione caratterizzata dalla moltiplicazione della numerosità e della capacità dei sensori diffusi nel territorio, dal rafforzamento delle reti di comunicazione dati e dalla crescita delle capacità di elaborazione. Internet of Things, Big Data, Cognitive Computing costituiscono i più impegnativi fronti di trasformazione digitale che investono i gestori di servizi e strumenti di regolazione della funzionalità urbana, creando le condizioni per notevoli incrementi di efficienza e di efficacia. Ciascuno dei soggetti interessati tende però, fisiologicamente, a procedere nel proprio settore di competenza, da solo, guardando al proprio singolo servizio, e a mantenere al proprio interno il patrimonio di informazioni e analisi che l’applicazione delle nuove tecnologie consente di ottenere. Tuttavia, come evidenziato negli esempi fatti all’inizio, proprio il fatto di non condividere in maniera tempestiva le informazioni e le conseguenti analisi porta a ritardi nei tempi di intervento e questo determina effetti disfunzionali sulla mobilità urbana e anche perdite di efficacia ed efficienza per ciascuno degli operatori.

La realizzazione della Smart City Control Room consente di connettere i diversi sistemi di raccolta delle informazioni (almeno nella misura in cui queste hanno un rilievo funzionale e diretto), di condividere un omogeneo modello di analisi e valutazione delle stesse, di individuare e implementare procedure rapide, contestuali e chiare per l’assunzione di decisioni che tengano conto delle possibilità e delle necessità di ciascuno. Per tornare ancora sugli esempi iniziali la sua attivazione farebbe scendere i tempi di intervento per eventi imprevisti dai 45 minuti attuali a 15 minuti, diminuendo notevolmente (soprattutto se affiancata da un omogeneo e tempestivo sistema di comunicazione ai cittadini) gli effetti di congestionamento della mobilità e rendendo più facile, perché coordinata a monte, l’azione di ogni operatore coinvolto. Anche rispetto agli eventi programmati (l’apertura di un cantiere o una temporanea modifica della circolazione dovuta a un evento) l’esistenza della SCCR consentirebbe di fluidificare e rendere più complete le valutazioni preventive e le conseguenti decisioni.

Nella visione dell’amministrazione fiorentina, corroborata dalle verifiche fatte nelle esperienze internazionali più avanzate, la SCCR non è solo un sistema ma anche un luogo fisico dove i diversi soggetti coinvolti si ritrovano e possono confrontarsi rapidamente sulle decisioni da prendere, ciascuno potendo accedere contemporaneamente al proprio sistema di informazione e analisi e a quello comune e condiviso. Il modello è completato dalla, fondamentale, condivisione della fase di comunicazione delle notizie acquisite e delle decisioni assunte che prevede l’utilizzo di una molteplicità di canali per far giungere ai cittadini e ai city user indicazioni e informazioni chiare e omogenee.

Secondo l’interpretazione che come FPA abbiamo proposto, la realizzazione della Smart City Control Room si colloca pienamente nella prospettiva della Smart, Sustainable and Responsive City cioè delle città che fanno “ricorso alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione per produrre, elaborare e condividere  informazioni cosi da prendere prontamente le migliori decisioni per portare avanti processi di innovazione istituzionale, culturale ed organizzativa per migliorare la qualità della vita, i livelli di occupazione, la competitività delle generazioni attuali e future e garantendone la sostenibilità economica, sociale e ambientale”. E questo non solo per il suo impatto sulla gestione di eventi contingenti. Con la creazione della SCCR diviene possibile, infatti, sedimentare un modello comune di analisi della mobilità (e della funzionalità urbana) in cui affluiranno dati e informazioni che potranno essere utilizzati anche per la definizione di scelte strategiche, consentendo una più completa, accurata e condivisa valutazione delle conseguenze e delle implicazioni. E non è poco.

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