Una città SMART è una città SLOW?

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Smart City Exhibition 2013 ospiterà una serie di appuntamenti a cura di Città Slow sul tema del ripensamento dei modelli di sviluppo urbano a partire dal rispetto dell’ambiente circostante e della cultura di un territorio.

17 Settembre 2013

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Francesca Battistoni

Smart City Exhibition 2013 ospiterà una serie di appuntamenti a cura di Città Slow sul tema del ripensamento dei modelli di sviluppo urbano a partire dal rispetto dell’ambiente circostante e della cultura di un territorio.

Cittaslow è una rete di Comuni, grandi o piccoli che siano, che si impegnano nel migliorare la qualità della vita degli abitanti e dei visitatori, trasferendo al governo cittadino esperienze maturate nel mondo enogastronomico attraverso la rete di Slow Food. A SCE 2013 Cittaslow porterà una serie di casi di città per dimostrare come una città Smart è soprattutto una città lenta basata su tutto il “saper fare” della città, l’artigianato e la cultura materiale, la socialità, la difesa dell’ambiente e del paesaggio storico, quello urbano e quello naturale.

La rete di Città Slow è stata fondata il 15 ottobre 1999 dall’intuizione di Paolo Saturnini, Sindaco di Greve di Chienti, presso il Teatro Mancinelli di Orvieto per iniziativa dei sindaci di Bra, Orvieto e Positano, nonché della stessa Slow Food.

L’obiettivo era ed è quello di allargare la filosofia di Slow Food alle comunità locali e al governo delle città, applicando i concetti dell’ecogastronomia alla pratica del vivere quotidiano.

Il vivere slow tende a ricreare un nuovo umanesimo dell’essere e dell’abitare nei luoghi: è un nuovo concetto del vivere, del produrre, del consumare, del raccontare all’esterno le esperienze, i valori, le sapienze, l’arte e la scienza dei piccoli centri, delle province e periferie del mondo.

Città Slow avrà uno spazio dedicato all’interno di SmartCityExhbition in cui saranno presentati diversi progetti a partire dall’idea che “essere Smart è essere Slow”- come afferma il direttore Pier Giorgio Oliveti – e che “un altro modello di sviluppo è possibile se si lega il passato di un territorio al futuro e se si applicano al governo locale i principi della resilienza”. Questo è possibile attraverso un sano uso della tecnologia ritenuta fondamentale per il miglioramento della qualità urbana e attraverso la realizzazione di un modello di città inclusivo che abbia però un suo limite nell’espansione.

Tanti sono i casi di città e progetti slow che incontrano questa filosofia e che saranno illustrati a SCE (nei prossimi giorni saranno pubblicati i dettagli nel programma della manifestazione):

  • Il 16 ottobre ci sarà il caso del Valldaura GreenFabLab, il restauro innovativo e conservativo di un convento cistercense del XII sec. sulle colline alle spalle di Barcellona che diventa l’occasione per un avanzatissimo progetto in pieno stile "cittaslow”. Si tratta di un FabLab, un laboratorio di fabbricazione digitale che utilizza le risorse naturali e la produzione autorealizzata di risorse energetiche ed è un partner della rete internazionale di FabLabs guidati dal MIT di Boston. Sarà Vicente Guallart, capo della città di Barcellona e direttore generale di habitat urbano dal 2011 a presentare il caso. 
    A seguire il Sindaco Raul Daoli presenterà  il caso di Novellara, una Cittaslow come esempio europeo di politiche di inclusione sociale e partecipazione democratica, che utilizza le nuove tecnologie per la sostenibilità, i servizi, la formazione, l’accesso al lavoro.
  • Il 17 ottobre sarà la volta di Stefano Pisano che ha preso il testimone da Angelo Vassallo nel Comune di Pollica per il progetto Città Slow Tourism. Il tema sarà quello della qualità, della lentezza, della sostenibilità e dell’identità locale come possibili fattori di competitività per lo sviluppo turistico delle destinazioni minori. La qualità della vita, che attrae residenti e turisti, viene proposta come strategia di sviluppo locale,  come fattore che contribuisce anche ad una maggiore equità e stabilità delle comunità.
  • Il 18 ottobre, infine,verrà presentato il caso di MIDDEN-DELFLAND, SMART AND SLOW CITY: il Sindaco, Arnoud Rodenburg presenterà la Town Hall di questo piccolo centro realizzata in bioarchitettura con elementi che coniugano il meglio del passato e della modernità.

Questi sono solo alcuni degli appuntamenti dedicati alle Città Slow all’interno di Smart City Exhibition.

Una città Smart è anche una città Slow se saprà vivere il tempo presente nel modo migliore possibile tenendo lo sguardo costantemente rivolto al futuro, utilizzando le grandi opportunità tecnologiche e culturali del nostro tempo senza mai dimenticare il patrimonio di esperienza che ci viene dalla storia e dalla cultura di un territorio.

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