Se non noi, chi? Il Comune di Caltanissetta riusa SensorCivico

Home Open Government Partecipazione e Trasparenza Se non noi, chi? Il Comune di Caltanissetta riusa SensorCivico

A poco più di sei mesi dall’insediamento, la nuova giunta comunale di Caltanissetta ha implementato un servizio (Comunweb) in riuso utile all’ascolto del territorio. Ecco come approda in Sicilia SensorCivico. Ne abbiamo parlato con Giuseppe La Mensa, Assessore all’Innovazione e Smart City del Comune di Caltanissetta.

12 Dicembre 2019

B

Marina Bassi

Project Officer Area Ricerca, Advisory e Formazione FPA

Panorama di Caltanissetta, foto di AlessandroAM - CC BY-SA 4.0

Se non noi, chi? – Comunità, competenze ed impegno civico! era il titolo dell’articolo di Giuseppe La Mensa di maggio 2018. L’allora membro della community Open Data Sicilia, promuoveva in quell’occasione l’utilizzo di parametri giuridici obbligatori per la valorizzazione dei dati territoriali. Oggi, a più di un anno da quella pubblicazione, lo incontriamo in qualità di Assessore all’innovazione e Smart City del Comune di Caltanissetta, da subito impegnato per il coinvolgimento dei cittadini nelle segnalazioni legate al territorio. Da qui la scelta di implementare SensorCivico (micro-servizio Comunweb), che permette ai cittadini di segnalare malfunzionamenti urbani, con conseguente presa in carico a cura del comune.

SensorCivico

“Al mio insediamento in assessorato – maggio 2019 -, ho iniziato a ricevere decine di segnalazioni da amici e parenti attraverso i social, tutti ad oggetto disservizi da gestire con una certa urgenza. Data la mole di richieste in entrata, il rischio di perdita delle informazioni era considerevole, e abbiamo voluto trovare un meccanismo che permettesse l’automazione delle informazioni”, dice La Mensa.

Una soluzione Open Source

Non è stato difficile per il Comune trovare a quel punto una soluzione open source che permettesse di direzionare le segnalazioni verso uno stesso canale, inaugurandolo in prima versione in soli due mesi, a luglio 2019. Da un lato, come detto, l’idea era di far raggiungere un unico canale; il valore aggiunto, poi, è stato invece di gestire in maniera più efficiente anche le risposte. “Oggi siamo poco più di 300 dipendenti, non sarebbe stato troppo facile stare dietro tutte le istanze. Dopo quattro mesi di lavoro, gestiamo 400 contatti di cui il 70% circa segnalazioni, 15% suggerimenti e 15% reclami”.

Un cambiamento culturale

È chiaro che a livello operativo l’implementazione di un servizio di questo tipo richiede impegno, non tanto tecnicamente, quanto per la necessità di cambiamento culturale che ne deriva, soprattutto trattandosi di un Comune non esattamente sovra-dimensionato. “Anche questo non è stato un grosso svantaggio, anzi; abbiamo spiegato alla cittadinanza qual era il processo, cosa avrebbe comportato, e che i primi tempi gli sarebbe stata richiesta fiducia”.

L’approccio Data Driven

Proprio la fiducia accordata al Comune permetterà secondo le previsioni di avere una panoramica del numero e del livello di approfondimento delle tematiche da affrontare, con un approccio data driven, restituendo continue informazioni in termini di rifiuti, mobilità, stato di manutenzione delle strade e in generale sulla rete urbana.

Nel frattempo, una volta sperimentato SensorCivico, le intenzioni del Comune propendono chiaramente in una collaborazione continua e permanente con ciò che era ed è ancora (come la forte community Open Data Sicilia) e quello che sarà e potrebbe essere, ovvero l’implementazione di altri servizi Comunweb in stretto contatto con il Consorzio dei Comuni Trentini.

“Non dobbiamo reinventare nulla – conclude La Mensa -, esistono dei servizi di qualità, sono in open source, e sono pronti per essere sperimentati insieme alla cittadinanza. Adesso dobbiamo solo lavorare sulla fortificazione della community digitale”.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!