Accesso a internet, famiglie italiane fanalino di coda in Europa

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Più connesse e tecnologiche, ma sempre indietro rispetto al resto d’Europa. È la fotografia delle famiglie italiane che emerge dal Rapporto Istat “Cittadini e nuove tecnologie. Nell’anno in corso, infatti, è cresciuta rispetto al 2010 la quota di famiglie che possiede un personal computer (dal 57,6% al 58,8%), l’accesso a Internet (dal 52,4% al 54,5%) e una connessione a banda larga (dal 43,4% al 45,8%). Tuttavia, se si prendono in considerazione le famiglie con almeno un componente tra i 16 e i 74 anni che possiede un accesso a Internet da casa, la media italiana è del 62% a fronte di una media europea pari al 73%. Per accesso al web delle famiglie, il nostro Paese si posiziona solo al ventiduesimo posto della graduatoria internazionale, al pari della Lituania e davanti solo a Portogallo, Cipro, Grecia, Romania e Bulgaria.

20 Dicembre 2011

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Redazione FORUM PA

Articolo FPA

Più connesse e tecnologiche, ma sempre indietro rispetto al resto d’Europa. È la fotografia delle famiglie italiane che emerge dal Rapporto Istat “Cittadini e nuove tecnologie. Nell’anno in corso, infatti, è cresciuta rispetto al 2010 la quota di famiglie che possiede un personal computer (dal 57,6% al 58,8%), l’accesso a Internet (dal 52,4% al 54,5%) e una connessione a banda larga (dal 43,4% al 45,8%). Tuttavia, se si prendono in considerazione le famiglie con almeno un componente tra i 16 e i 74 anni che possiede un accesso a Internet da casa, la media italiana è del 62% a fronte di una media europea pari al 73%. Per accesso al web delle famiglie, il nostro Paese si posiziona solo al ventiduesimo posto della graduatoria internazionale, al pari della Lituania e davanti solo a Portogallo, Cipro, Grecia, Romania e Bulgaria.

Cosa influisce sul digital divide? In Italia l’età fa ancora la differenza. Le famiglie con almeno un minorenne sono le più tecnologiche: l’84,4% possiede un personal computer, il 78,9% ha accesso a Internet e il 68% utilizza una connessione a banda larga. All’estremo opposto si collocano le famiglie di soli anziani di 65 anni e più, che presentano livelli modesti di dotazioni tecnologiche.

Ma anche il territorio e le differenze sociali pesano moltissimo sul digital divide. Le famiglie del Centro-nord che dispongono di un accesso a Internet sono oltre il 56% e  circa il 49% dispone di una connessione a banda larga, a fronte di valori pari, rispettivamente, al 48,6% e al 37,5% nel Sud. E se si confronta la disponibilità di personal computer, accesso a Internet e connessione a banda larga, il divario tra i nuclei in cui il capofamiglia è un operaio e quelli in cui è un dirigente, un imprenditore o un libero professionista è di circa 24 punti percentuali a favore di questi ultimi.

Come mai le famiglie non hanno l’accesso a internet? Il 41,7% dichiara di non avere le competenze necessarie per utilizzarlo; il 26,7% lo considera inutile e non interessante; il 12,7% non ha accesso da casa perché accede da un altro luogo; l’8,5% considera costosi gli strumenti necessari per connettersi e il 9,2% ritiene eccessivo il costo del collegamento.

Se poi, invece che alle famiglie, guardiamo ai singoli cittadini, anche qui il trend si conferma in crescita: nel 2011 il 52,2% della popolazione di 3 anni e più utilizza il personal computer (con una crescita di 1,2 punti percentuali rispetto al 2010) e il 51,5% della popolazione di 6 anni e più naviga su Internet (aumento di 2,6 punti percentuali).

Aumentano le donne che utilizzano internet: se nel 2005 erano poco più di un quarto (26,9% contro il 37,1% degli uomini), nel 2011 sono quasi la metà (il 46,7% contro il 56,6% degli uomini).

Nell’ultimo anno le differenze sociali sono rimaste sostanzialmente stabili, anche se gli operai hanno fatto registrare incrementi percentuali leggermente superiori a quelli riscontrati tra dirigenti, imprenditori, liberi professionisti, e direttivi e quadri.

Per cosa viene utilizzata la rete? Prevalentemente per spedire o ricevere e-mail (80,7% degli utenti di internet) e per cercare informazioni su merci e servizi (68,2%). I dati sono relativi agli ultimi tre mesi. Cresce, rispetto al 2010, la quota di coloro che usano Internet per leggere news o giornali on line (+7 punti percentuali), per informarsi su merci e servizi (+5,4), per avere informazioni sanitarie (+5).

Il 26,3% degli individui di 14 anni e più che hanno usato Internet nei 12 mesi precedenti l’intervista ha ordinato e/o comprato merci e/o servizi per uso privato, soprattutto per spese per viaggi e soggiorni e pernottamenti per vacanza.

Rimane stabile la quota di persone di 14 anni e più che hanno utilizzato Internet per ottenere informazioni dai siti della Pubblica Amministrazione, con un lieve calo percentuale spiegato dalla crescita di utilizzatori di internet per altri motivi.

Cosa si fa con il pc e con internet? La maggior parte delle persone che usano il personal computer sa effettuare operazioni base come copiare o spostare un file (85,4%) o copiare informazioni all’interno di un documento (85,1%), mentre solo il 13,7% sa scrivere un programma per computer e il 28,1% sa installare un nuovo sistema operativo o sostituirne uno vecchio.

Quasi la totalità delle persone di 6 anni e più che utilizzano Internet sa usare un motore di ricerca (94,2%) e una quota molto elevata sa spedire e-mail con allegati (83,1%). Oltre la metà degli utenti della rete sa trasmettere messaggi in chat, newsgroup o forum di discussione online (52,7%) e il 41,3% sa caricare testi, giochi, immagini, film o musica, ad esempio, su siti di social networking.

Social network in crescita. Accanto alla navigazione in rete per la consultazione dei siti e delle pagine web è sempre più diffusa la partecipazione a blog, social network (sociali e professionali) e wiki e la produzione di contenuti per il loro popolamento. Nel 2011 il 53,8% degli utenti internet consulta un wiki per acquisire informazioni e il 48,1% crea un profilo utente, invia messaggi o altro su Facebook, Twitter. E questa quota sale ancora se guardiamo ai giovani tra i 15 e i 24 anni: oltre il 76% crea un profilo utente, invia messaggi o altro su Facebook o Twitter, oltre il 63% consulta un wiki.

Infine, gli italiani sono “autodidatti del pc”. Secondo l’Istat, infatti, è soprattutto attraverso la pratica che gli utenti del web hanno acquisito le proprie competenze (75,9%), assieme all’aiuto ricevuto da colleghi, parenti e amici (68,7%).

FONTE: Istat

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