I piccoli Comuni contano: ecco il nuovo modello per siti e servizi web della PA
Team per la Trasformazione digitale e Consorzio dei Comuni trentini insieme per realizzare il modello al quale tutti i Comuni italiani dovranno adeguarsi, come previsto dal Piano triennale per l’informatica nella PA. Partendo dall’esperienza di ComunWeb e da una visione che mette al centro il cittadino, come ci spiega in questa intervista Walter Merler, Responsabile Area innovazione del Consorzio
3 Settembre 2019
Michela Stentella
Content Manager FPA
Creare siti web e servizi online davvero a misura di cittadino? D’ora in poi sarà più semplice per i Comuni italiani grazie a un’esperienza che parte dal territorio e che diventa patrimonio comune. Nasce infatti il “Nuovo Modello per la realizzazione di siti e di servizi web delle Pubbliche Amministrazioni”, che verrà presentato giovedì 5 settembre a Trento nella sede del Consorzio dei Comuni trentini e al quale tutti i Comuni italiani dovranno ora adeguarsi, secondo quanto previsto dal Piano triennale per l’informatica nella PA 2019-2021. Il modello è l’esito di un progetto nazionale curato dal Team per la Trasformazione digitale, si basa su linee guida e kit di Designers Italia e ha visto proprio il Consorzio dei Comuni trentini protagonista nello sviluppo e nella sperimentazione sulla scia dell’esperienza maturata con ComunWeb, la piattaforma (promossa dal Consorzio e realizzata con il supporto di Opencontent e FPA) individuata dal Team come esempio virtuoso a livello nazionale per quanto riguarda la digitalizzazione nei piccoli Comuni.
Le piccole realtà locali diventano quindi attori centrali della trasformazione digitale, come e forse più delle grandi città. Una visione territoriale e “cittadino-centrica” che il Consorzio dei Comuni Trentini sostiene da sempre, come sottolinea Walter Merler, Responsabile Area innovazione del Consorzio. “Il percorso che dal 2012 portiamo avanti con ComunWeb, un vero e proprio ecosistema collaborativo che vede protagonisti i Comuni delle nostre Valli, tipicamente piccoli Comuni, si basa su tre paradigmi: l’amministrazione condivisa, l’economia collaborativa e l’open government. In questa visione i cittadini sono soggetti attivi, competenti e responsabili e contribuiscono alla risoluzione di problemi di interesse comunitario. I nostri modelli innovati mettono al centro le comunità, il capitale sociale, l’attenzione ai beni comuni, la cultura della trasparenza e dell’openness. Non a caso ComunWeb è rilasciato in riuso secondo le nuove linee guida AgID sull’acquisizione e il riuso del software nella PA”.
“Crediamo che serva un progetto di sistema per dare concreta attuazione ai contenuti del Piano triennale – conclude Merler – e per fare questo non si può prescindere dalla valorizzazione e dal riuso delle esperienze realizzate sui territori”.
“Questo percorso portato avanti dal Team digitale e dal Consorzio dei Comuni Trentini conferma come per innovare la nostra PA servano sempre più cassette degli attrezzi, strumenti pratici, più che leggi e normative – sottolinea Gianni Dominici, Direttore generale di FPA -. E conferma come l’innovazione in Italia veda protagoniste non solo le grandi città, ma anche i piccoli Comuni. Non dobbiamo quindi parlare solo di smart city, ma anche di smart land…è questa la specificità del nostro Paese. È necessario un cambiamento culturale che metta al centro la cooperazione tra enti, la connettività e la collaborazione tra PA, cittadini e imprese. Insomma, un’innovazione di sistema, in cui la PA crea valore collaborando con il territorio e mettendo in connessione i centri che lo compongono. Per farlo serve naturalmente un forte endorsement politico, ma anche l’empowerment, la crescita di chi ogni giorno lavora nella PA, puntando su ricambio generazionale e sviluppo di nuove competenze”
Ma come è fatto il nuovo modello per siti e servizi web della PA e, in particolare, per i siti comunali? È composto da un’area pubblica e da un’area personale, riservata al cittadino dotato di SPID. L’area pubblica (ComunWeb) è un modello di sito web avanzato, adatto a promuovere i contenuti di un ente locale in modalità multicanale con un’esperienza utente molto gradevole. Il sistema accompagna i redattori nella gestione dei contenuti, rappresentati e strutturati secondo gli standard dell’informazione previsti dalle ‘Linee Guida di Design di siti e servizi della PA’; i dati vengono valorizzati anche attraverso gallerie fotografiche, calendari, mappe, grafici e motori di ricerca. È pensato per le redazioni distribuite: ogni funzionario interviene nel flusso di gestione in base alla propria competenza. I comuni che lo adottano ottengono un duplice beneficio: nuovi canali di dialogo con il cittadino e strumenti per gestire il processo di trasformazione digitale.
L’area personale (Stanza del Cittadino), invece, può essere utilizzata per inviare le proprie istanze (es. iscrizioni asilo nido), verificare lo stato delle proprie pratiche in tempo reale, ricevere comunicazioni da parte del Comune (messaggi, scadenze, documenti) ed effettuare pagamenti. Permette di creare nuovi servizi digitali secondo flusso (service pattern) definito nelle linee guida di design e integrato con le piattaforme abilitanti. Quest’area, progettata utilizzando lo “starter KIT per il sito di un comune“, si integra facilmente con le applicazioni già presenti presso l’ente, favorendo un approccio architetturale che separa i livelli di back end e front end; il profilo del cittadino si arricchisce ad ogni interazione e riduce la necessità di chiedere più volte le stesse informazioni (once only). Uno strumento pratico per gestire il processo di trasformazione digitale in conformità col Piano Triennale.
Qui il video con l’evento di presentazione del 5 settembre a Trento, primo passo di un percorso di formazione e affiancamento per segretari di Comuni e Comunità di Valle/Responsabili della transizione al digitale, con l’obiettivo di aiutare gli Enti a rispettare adempimenti normativi e scadenze.