L’intelligenza si sposta dagli oggetti alle reti: IOT e smart city a #FPA2015

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Smart city, internet delle cose ed utility. Questi i tre elementi alla base dell’evento organizzato in maniera congiunta il 27 maggio prossimo dall’Osservatorio Innovazione digitale nelle Utility e dall’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano nell’ambito di FORUM PA 2015.

29 Aprile 2015

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Tommaso Del Lungo

Articolo FPA

Smart city, internet delle cose ed utility. Questi i tre elementi alla base dell’evento organizzato in maniera congiunta il 27 maggio prossimo dall’Osservatorio Innovazione digitale nelle Utility e dall’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano nell’ambito di FORUM PA 2015.

Il tema della smart city comprende una serie di aspetti differenti, ma è indubbio che molte delle opportunità per rendere le città più intelligenti passano dalla tecnologia. In particolare l’Internet degli oggetti o Internet of Things, come ormai abitualmente viene definito, è uno tra gli ambiti tecnologici più promettenti e che sta mostrando tassi di crescita e campi di applicazione davvero interessanti.

“Abbiamo scelto di proporre il tema dell’Internet delle cose lavorando in maniera congiunta con i dati dei due Osservatori, perché crediamo che uno dei motori di innovazione delle città nell’immediato futuro sarà la capacità delle grandi aziende multiservizi di digitalizzare i propri processi, sia dal punto di vista interno che sul lato dell’offerta”. A parlare è Angela Tumino Responsabile della ricerca per l’Osservatorio Internet of Things che a metà marzo ha presentato i dati del proprio rapporto annuale, indicando il 2014 come l’anno della svolta per l’IOT.

Uno dei motivi per cui da anni si indica il mercato delle Utility come quello in grado di far cambiare il passo alle smart city è legato all’ambito dello smart metering e dei cosiddetti contatori intelligenti che si porta dietro la costruzione di un’infrastruttura di comunicazione capillare, fondamentale per garantire la disponibilità rapida di dati alle centrali operative. Immaginiamo delle autostrade capaci di collegare terminali intelligenti distribuiti in tutte le case e in tutti i locali commerciali ed industriali, raccogliere informazioni ed analizzarle per permettere a chi ci governa di prendere decisioni in maniera più consapevole.

“Fino ad oggi – continua Tumino – tutto ciò era rimasto un discorso abbastanza teorico a livello di dichiarazione di intenti. A fine 2014, invece, abbiamo visto nascere un polo di progetti orientati a fare sinergia a livello di infrastruttura tecnologica di comunicazione tra lo smart metering per la rete del gas (che una normativa impone obbligatorio per il 60% della rete entro il 2018) ed applicazioni per l’illuminazione pubblica o per la raccolta dei rifiuti”.

Ciò a cui si riferisce Angela Tumino sono i sei progetti co-finanziati dalla Autorità per l’energia elettrica, il gas e sistema idrico destinati a sperimentare in otto città italiane l’integrazione di diversi servizi di pubblica utilità sulle reti per il monitoraggio intelligente dei consumi di gas.

“Una sessione dell’evento del 27 sarà certamente dedicata a questo tipo di progetti, anche perché sulla scia di quelli co-finanziati dall’Autorità in questi mesi ne sono nati altri basati sulle stesse logiche. Condividere le reti di comunicazione tra servizi differenti comporta, infatti, enormi sinergie a livello di costo e permette di abbattere gli investimenti e le spese di gestione dell’infrastruttura”.

Un punto centrale se si pensa che uno tra i motivi principali che frenano la messa a regime di progetti pilota o sperimentazioni in chiave smart city è rappresentato proprio dalla limitata capacità di spesa delle amministrazioni comunali.

“Un secondo livello che tratteremo nell’appuntamento a FORUM PA, è rappresentato dai sistemi di data analytics a valle della raccolta di dati, che sono la chiave per passare dai dati alle informazioni e dalle informazioni alle decisioni, che permettono una migliore gestione dei servizi e della città in genere”.

“Una altro elemento fondamentale – aggiunge Chiara Sgarbossa responsabile della ricerca dell’Osservatorio Innovazione nelle Utility – è che lo smart metering non è l’unica area sulla quale si stanno muovendo le aziende di gestione di servizi pubblici. L’innovazione nelle utilitiy è molto più pervasiva ed investe tutti gli aspetti della gestione di una grande azienda: dai processi interni, all’innovazione di prodotto, fino al CRM e al contatto con gli utenti finali. Nell’evento del 27 mostreremo una sorta di classifica degli investimenti che stanno portando avanti queste aziende da cui risulterà evidente anche l’evoluzione della domanda di innovazione”.

“Infine – chiude Tumino – troverà spazio anche la mobilità, in particolare l’infomobilità che è esattamente uno degli ambiti che potrebbe beneficiare delle sinergie tra reti di servizi differenti. Nell’ultimo rapporto dell’Osservatorio abbiamo calcolato i possibili risparmi derivanti dall’applicazione di queste sinergie di rete legate al supporto della mobilità all’interno della città, ottenendo la cifra di 4,2 miliardi di euro su scala nazionale”.

Insomma la partita non è assolutamente di poco conto e si sta giocando esattamente in questo momento.

L’appuntamento è per mercoledì 27 maggio con l’evento “L’innovazione digitale delle Utility per lo sviluppo delle Smart City”

 

 

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