PA digitale 2026: come funziona la piattaforma per accedere ai fondi del PNRR. Dal 4 aprile online i primi avvisi per gli enti locali

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Dal 4 aprile sulla piattaforma PA digitale 2026 – nata per consentire alle pubbliche amministrazioni di richiedere i fondi del PNRR dedicati al digitale, rendicontare i progetti e ricevere assistenza – saranno disponibili i primi avvisi per le amministrazioni locali. Lo ha annunciato il 30 marzo scorso il Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale Vittorio Colao. I fondi sono dedicati a 22.353 PA su tutto il territorio nazionale e saranno assegnati in ordine di prenotazione con l’erogazione in modalità voucher. Non sarà necessario presentare progetti, ma ogni PA in base a tipologia, dimensione e necessità riceverà un finanziamento predefinito

1 Aprile 2022

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Redazione FPA

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Dal 4 aprile sulla piattaforma PA digitale 2026 – nata per consentire alle pubbliche amministrazioni di richiedere i fondi del PNRR dedicati al digitale, rendicontare i progetti e ricevere assistenza – saranno disponibili i primi avvisi per le amministrazioni locali. Lo ha annunciato il 30 marzo scorso il Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale Vittorio Colao alla Conferenza Unificata con Regioni, Province e Comuni.

I fondi saranno assegnati in ordine di prenotazione con l’erogazione in modalità voucher. Non sarà necessario presentare progetti, ma ogni PA in base a tipologia, dimensione e necessità riceverà un finanziamento predefinito.

Il meccanismo dei voucher vale per gli investimenti che prevedono soluzioni standard (per un totale di quasi 2,9 miliardi):

  • 1.2 migrazione al cloud
  • 1.4.1 esperienza dei servizi pubblici
  • 1.4.3 pagoPA e app IO
  • 1.4.4 identità digitale (adozione SPID e CIE)
  • 1.4.5 Piattaforma notifiche digitali

Le altre misure prevedono invece il meccanismo della presentazione di progetti.

Per permettere una rapida implementazione del PNRR, in meno di un anno abbiamo costruito una piattaforma online unica per dare la possibilità a tutti i comuni di scegliere le iniziative di digitalizzazione dei servizi per ognuno prioritarie, in maniera però omogenea in tutto il Paese. Grazie anche al contributo di ANCI stiamo realizzando un metodo di lavoro più agile, rapido e condiviso, che possa divenire il metodo per accelerare gli investimenti della Pubblica Amministrazione italiana

Ministro Vittorio Colao

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di Redazione FPA

7 Aprile 2022

Che cos’è PA digitale 2026

La piattaforma PA digitale 2026, lanciata a novembre 2021 dal Dipartimento per la trasformazione digitale, guidato dal Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale Vittorio Colao, è stata progettata come punto di accesso alle risorse per la transizione digitale della PA, per consentire quindi alle amministrazioni di richiedere i fondi del PNRR dedicati al digitale, rendicontare i progetti e ricevere assistenza.

Finora su PA digitale 2026 è stato possibile registrarsi per ricevere informazioni e aggiornamenti sulle opportunità del PNRR in materia di digitalizzazione. Dalle prossime settimane saranno disponibili i primi avvisi pubblici riservati agli enti locali. Le amministrazioni potranno accedere a un’area riservata da cui sarà possibile candidarsi alle varie misure economiche.

Come registrarsi alla piattaforma PA digitale 2026

È necessario che il rappresentante legale di una PA presente su Ipa (Indice dei domicili digitali della Pubblica Amministrazione e dei Gestori di Pubblici Servizi), o una persona da lui incaricata, avvii la procedura di registrazione dell’amministrazione su PA digitale 2026.

Il processo di registrazione della PA prevede quattro passaggi:

  • Accedere tramite identità digitale Spid o Cie alla piattaforma.
  • Selezionare l’amministrazione. Una volta effettuato l’accesso, si deve inserire una email istituzionale e selezionare da una lista la propria amministrazione (mediante nome dell’ente o codice Ipa di riferimento).
  • Verificare, ed eventualmente aggiornare, i dati dell’amministrazione presenti su Ipa (le informazioni sono caricate automaticamente dalla banca dati Ipa).
  • Confermare la registrazione dell’ente e del suo rappresentante legale mediante il link di verifica ricevuto via Pec.
Come si accede a PA digitale 2026

Come partecipare agli avvisi

Dopo aver completato la registrazione alla piattaforma, ogni rappresentante legale, o un suo delegato, potrà invitare fino a un massimo di tre utenti (anche esterni) che potranno contribuire alla compilazione delle informazioni per aderire agli avvisi, quindi: avviare una candidatura, modificare le informazioni inserite e inviare la documentazione finale firmata dal rappresentante legale. Per essere valide le candidature dovranno però essere firmate digitalmente unicamente dal rappresentante legale dell’ente.

Senza firma digitale, non sarà possibile completare l’iter di candidatura alle diverse misure economiche.

Come ricevere l’assegnazione formale del finanziamento

Successivamente all’accettazione della candidatura, sarà necessario richiedere un Codice unico di progetto (Cup), strumento cardine per il funzionamento del Sistema di Monitoraggio degli Investimenti Pubblici (Mip). Richiedere un Cup è obbligatorio per tutte le iniziative realizzate utilizzando risorse provenienti da bilanci di enti pubblici o di società partecipate, direttamente o indirettamente.

Le amministrazioni saranno guidate sulla piattaforma ad hoc gestita dal Dipe (Dipartimento per la programmazione ed il coordinamento della politica economica) in cui, attraverso la compilazione di un form guidato, sarà possibile richiedere il Cup. Sarà quindi necessario essere in possesso di un’utenza del sistema Cup/Mip per poter procedere.

Le misure del PNRR presenti su PA digitale 2026

Sono 7 gli investimenti previsti dal PNRR per la digitalizzazione della PA e messi a disposizione attraverso 14 misure, per un totale di oltre 6 miliardi di euro:

  • 1.1 Infrastrutture digitali (900 mln)
  • 1.2 Abilitazione e facilitazione migrazione al cloud (1 mld)
  • 1.3.1 Piattaforma Digitale Nazionale Dati (556 mln)
  • 1.3.2 Sportello Unico digitale (90 mln)
  • 1.4.1 Esperienza dei servizi Pubblici (613 mln)
  • 1.4.2 Accessibilità (80 mln)
  • 1.4.3 Adozione PagoPA e app IO (750 mln)
  • 1.4.4 Adozione identità digitale (285 mln)
  • 1.4.5 Digitalizzazione degli avvisi pubblici (245 mln)
  • 1.4.6 MaaS (40 mln)
  • 1.5 Cybersecurity (623 mln)
  • 1.6 Digitalizzazione delle grandi amministrazioni centrali (611,2 mln)
  • 1.7.1 Servizio civile digitale (60 mln)
  • 1.7.2 Centri di facilitazione digitale (135 mln)

Le modalità di accesso ai fondi

A seconda della tipologia di misura e di PA, sarà possibile accedere alle risorse attraverso soluzioni standard o attraverso la presentazione di progetti.

Soluzioni standard

Con le soluzioni standard, pensate per le misure con una platea ampia di beneficiari (oltre 1.000 PA), si semplifica l’accesso ai fondi: non sarà necessario scrivere e presentare progetti per ricevere finanziamenti e le amministrazioni potranno accedere – con un’unica registrazione – a più misure, richiedendo, per esempio, sia finanziamenti per la migrazione al cloud che per il miglioramento dei siti web.

I contributi saranno riconosciuti alle amministrazioni sulla base del raggiungimento di specifici obiettivi predefiniti. Il processo di rendicontazione sarà quindi alleggerito, e non sarà necessario rendicontare le singole spese effettuate per ottenere i fondi.

Presentazione di progetti

Per le misure con una platea ristretta di beneficiari (fino a 1.000 PA), è invece prevista una modalità di accesso che prevede la presentazione di progetti, sempre ispirata ai principi della semplicità e della riduzione degli oneri amministrativi. Dei criteri di valutazione automatici consentiranno una valutazione dei progetti più rapida. In questo caso l’erogazione dei contributi seguirà alcuni passaggi che possono prevedere un’anticipazione e delle tranches, fino al saldo, erogate “a rimborso”.

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