Progetto “Giustizia on line” al Sud, i motivi del flop
Il progetto GOL avrebbe dovuto consentire di attivare, negli uffici giudiziari delle Regioni dell’obiettivo Convergenza e del Mezzogiorno, il processo civile telematico, dematerializzando integralmente sia i flussi informativi e di comunicazione tra uffici per una riduzione dei tempi di svolgimento del processo civile, rendendo di fatto gli uffici pronti ad adottare l’intero workflow con ulteriori progressivi risparmi di tempo. Obiettivo raggiunto? Non proprio, vediamo perché
7 Novembre 2016
Maurizio Reale, avvocato

Presentato ufficialmente nel dicembre 2013 dal Ministero della Giustizia (Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria, del Personale e dei Servizi Direzione Generale per i Sistemi Informativi Automatizzati), il progetto GOL – Giustizia On Line nasceva nell’ambito del piano di azione del Ministero per la coesione territoriale per lo sviluppo telematico e il potenziamento degli uffici giudiziari; il progetto prevedeva la riprogrammazione di cospicui fondi della Comunità Europea per i Programmi Operativi Nazionali nelle quattro Regioni dell’obiettivo Convergenza (Campania, Calabria, Puglia, Sicilia) e di risorse nazionali nelle altre quattro Regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Molise, Sardegna).
Due le principali linee d’azioni del progetto GOL – Giustizia On Line:
- la prima linea d’azione, avrebbe dovuto sviluppare e diffondere presso gli 80 Uffici Giudiziari destinatari del Progetto una modalità più avanzata della diffusione delle notifiche telematiche in quanto, seppure le comunicazioni telematiche fossero, all’epoca, già in uso in tutti gli Uffici Giudiziari presenti sul territorio nazionale, sussisteva ancora la prassi di allegare alle comunicazioni telematiche copie informatiche, ossia documenti cartacei scansionati. L’obiettivo era quindi quello di sviluppare una modalità più evoluta di utilizzo delle piattaforme telematiche stimolando la creazione di provvedimenti nativi telematici attraverso la consolle dei magistrati. Nell’ambito di questa Linea di Azione si prevedeva, infatti, il potenziamento delle conoscenze da parte dei magistrati nell’utilizzo della Consolle destinata al giudice civile al fine di aumentare l’efficienza del processo di notifica telematica e la diffusione del sistema delle notifiche telematiche in un gruppo di Uffici Giudiziari che comprendeva i Tribunali e le Corti di Appello appartenenti ai Distretti giudiziari localizzati nelle regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna;
- la seconda linea d’azione avrebbe dovuto supportare l’attivazione del sistema di gestione del flusso di lavoro dei decreti ingiuntivi in formato digitale-telematico in 23 degli 80 Uffici Giudiziari destinatari della prima linea di azione.
Così come chiaramente annunciato dal Ministero, l’insieme delle due linee d’azione (obiettivi) avrebbe dovuto consentire di attivare, negli uffici giudiziari interessati dal progetto GOL, “il processo civile telematico come sistema di gestione digitale e telematico del processo civile, dematerializzando integralmente sia i flussi informativi e di comunicazione tra uffici giudiziari, legali ed altri professionisti, sia le parti del procedimento inerenti i decreti ingiuntivi, con il conseguimento di un risultato atteso in termini di sostanziale riduzione, nella media, dei tempi di svolgimento del processo civile rispetto a tali fasi, e rendendo di fatto gli uffici pronti ad adottare l’intero workflow con ulteriori progressivi risparmi di tempo” .
Quindi, una sensibile riduzione della durata dei processi civili da raggiungere, anche e soprattutto, attraverso una sempre più costante e crescente dematerializzazione degli atti, provvedimenti e documenti.
Ma tali obiettivi, sono stati effettivamente raggiunti? Il progetto GOL è stato veramente in grado di sviluppare una modalità più evoluta di utilizzo delle piattaforme telematiche stimolando la creazione di provvedimenti nativi telematici attraverso la consolle dei magistrati?
A dire il vero, no, anche se altri obiettivi sono stati in effetti raggiunti quali quelli di ridurre il divario di efficienza tra Nord e Mezzorgiorno e di dotare gli uffici giudiziari coinvolti di adeguate risorse hardware e software per affrontare con serenità il processo civile telematico cosa questa possibile anche grazie alla concomitante riprogrammazione di cospicui fondi della Comunità Europea per i Programmi Operativi Nazionali nelle quattro Regioni dell’obiettivo Convergenza (Campania, Calabria, Puglia, Sicilia) e di risorse nazionali nelle altre quattro Regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Molise, Sardegna).
La constatazione più amara è che, a mio avviso, l’obiettivo primario non solo non è stato raggiunto nel 2014, a seguito delle attività poste in essere dal progetto GOL, ma non può dirsi raggiunto neanche adesso, novembre 2016, e ciò anche “complice” un legislatore che, attraverso i suoi provvedimenti normativi, non ha favorito il processo di dematerializzazione dei provvedimenti negli uffici giudiziari se è vero, come è vero che il comma 4 dell’art. 16 bis del DL 179/12 obbligava i magistrati al deposito telematico del solo decreto emesso a seguito di deposito telematico di ricorso per decreto ingiuntivo con ciò consentendo quindi, per tutti gli altri provvedimenti del magistrato, la facoltà e quindi la scelta tra deposito telematico e deposito cartaceo e che l’ articolo 16 bis comma 9 bis , come logica conseguenza del comma 4 stesso articolo, dovesse necessariamente prevedere che “ Le copie informatiche, anche per immagine , di atti processuali di parte e degli ausiliari del giudice nonchè dei provvedimenti di quest’ultimo, presenti nei fascicoli informatici o trasmessi in allegato alle comunicazioni telematiche dei procedimenti indicati nel presente articolo, equivalgono all’originale anche se prive della firma digitale del cancelliere di attestazione di conformità all’originale .”.
Da una parte, quindi, il progetto GOL con gli indicati obiettivi da raggiungere ma, dall’altra, una legislatore che ad oggi non ha avuto il coraggio di emanare norme capaci di aiutare in generale il sistema giustizia ed in particolare il processo civile a liberarsi, in tempi rapidi, dalla carta; sarebbe bastato e basterebbe una semplice modifica normativa con la quale introdurre l’obbligo del deposito telematico per i difensori, gli ausiliari del giudice e per i magistrati, di ogni atto, documento e provvedimento.
Ma il progetto GOL non ha visto solo l’impegno del Ministero della Giustizia in quanto, un grande apporto, soprattutto per la formazione sull’intero territorio nazionale, è stato dato dall’Avvocatura attraverso la sua massima rappresentanza istituzionale: il C.N.F. (Consiglio Nazionale Forense ).
Il C.N.F., non appena a conoscenza del progetto GOL, ha immediatamente aderito e contribuito allo sviluppo del medesimo e si è adoperato per la sua conoscenza e diffusione tanto che con la comunicazione del 16 gennaio 2014 inviata ai Presidenti dei Consigli degli Ordini e Referenti Informatici delle regioni coinvolte (Campania, Calabria, Puglia, Sicilia, Abruzzo, Basilicata, Molise e Sardegna) invitava questi ultimi alla riunione che si sarebbe tenuta presso la sede istituzionale nel corso della quale da una parte sarebbe stato presentato il progetto GOL e dall’altra sarebbero state rese note le iniziative a sostegno degli Ordini interessati.
Proprio in occasione di tale incontro, al quale partecipavo sia come referente informatico del COA di Teramo sia come componente della Commissione Informatica del C.N.F., venivo indicato dal C.N.F. quale figura di raccordo con i consigli degli Ordini coinvolti e ciò non per particolari meriti e/o competenze ma solo perché all’interno della Commissione Informatica del C.N.F. ero l’unico appartenente ad una delle regioni coinvolte dal progetto GOL.
Il C.N.F. ha così immediatamente provveduto a:
- creare apposito indirizzo mail gol@cnf.it al quale potevano rivolgersi i referenti informatici dei COA coinvolti dal progetto per ogni esigenza o richiesta relativa alla formazione / creazione di tavoli di lavoro che vedessero in coinvolgimento dell’avvocatura, della magistratura e dei funzionari di cancelleria;
- creare apposita pagina sul sito istituzionale nella quale era possibile trovare materiale di utilità sul processo civile telematico
- creare una vera e propria “task force” che, attraverso la F.I.I.F. (Fondazione Italiana per l’Innovazione Forense) fino al mese di luglio 2015, operando sull’intero territorio, ha garantito e assicurato, agli Ordini che ne hanno fatto richiesta, giornate formative sul processo civile telematico; ritengo doveroso, a tal proposito, citare (in rigoroso ordine alfabetico) le colleghe e i colleghi che, insieme a me, per mero spirito di servizio, hanno reso possibile la formazione sul territorio, capitanate degli avvocati Lucio Del Paggio (Coordinatore F.I.I.F.), Carlo Allorio (Consigliere C.N.F.) e Carla Broccardo (Consigliere C.N.F.): gli avvocati Valentina Carollo, Daniela Dondi, Mauro Ferrando, Paolo Lessio, Francesco Paolo Micozzi, Alessio Pellegrino, Fabrizio Pettoello, Andrea Pontecorvo, Giovanni Rocchi, Juri Rudi;
- garantire la presenza, con la partecipazione di alcuni componenti della F.I.I.F., agli eventi organizzati dal Ministero della Giustizia per la diffusione del progetto GOL che hanno interessato le regioni coinvolte;
- aprire un canale youtube con la presenza di numerosissimi tutorial audio video (tutti realizzati dal gruppo di lavoro della F.I.I.F.) sull’utilizzo degli strumenti informatici /telematici e sulle connesse attività da porre in essere per un corretto uso del PCT;
- assicurare la presenza nel canale i-tunes di audio guide (podcast) sul PCT;
- realizzare un cortometraggio sul deposito telematico di un ricorso per ingiunzione di pagamento;
- aprire un forum di discussione sul PCT dedicato ai referenti informatici dei COA.
Nel mese di febbraio del corrente anno si sono svolti i seminari conclusivi di presentazione e diffusione del progetto GOL e sono stati altresì resi noti i risultati finali contenuti in due ebook: il primo contiene l’ infografica di sintesi del progetto , il secondo il monitoraggio, valutazione disseminazione dei risultati del progetto .
Sono fermamente convinto che ancora lungo sia il cammino da percorrere affinchè il processo di informatizzazione delle giustizia civile possa dirsi veramente completato ma non posso nascondere che, negli ultimi quattro anni, siano stati conseguiti importanti risultati, forse non quelli auspicati, ma sicuramente tali da far ben sperare per il prossimo futuro; i risultati fino ad oggi raggiunti sono stati soprattutto frutto della sinergia tra tutte le componenti del processo: avvocatura, magistratura, cancellerie; la Giustizia On Line deve, quindi, necessariamente continuare a confrontarsi con tutte le parti del processo perché il processo appartiene ai suoi protagonisti e non ad uno solo di essi.