Robobraille: le parole da ascoltare

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RoboBraille è un servizio dedicato ai ciechi e agli ipovedenti che permette di rendere più agevole l’accesso a libri, riviste, materiale di studio e, più in generale, a tutto ciò che è scritto. Consente di effettuare alcune interessanti operazioni su documenti di testo in svariati formati, in maniera veloce ed automatica. Il mondo della disabilità ha molte sfaccettature ed è complesso: non c’è una soluzione unica, ma la tecnologia aiuta.

20 Febbraio 2008

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Maria Di Paolo

Articolo FPA

RoboBraille è un servizio dedicato ai ciechi e agli ipovedenti che permette di rendere più agevole l’accesso a libri, riviste, materiale di studio e, più in generale, a tutto ciò che è scritto. Consente di effettuare alcune interessanti operazioni su documenti di testo in svariati formati, in maniera veloce ed automatica. Il mondo della disabilità ha molte sfaccettature ed è complesso: non c’è una soluzione unica, ma la tecnologia aiuta.

Premessa
"Un ipovedente che si ritrova tra le mani un manuale informatico di 640 pagine, col mandato di leggerlo prima che diventi vecchio… non può che desiderare di reincarnarsi in uno scanner completo di software OCR. Per fortuna Michele (Michele Diodati, autore del libro "Accessibilità, guida completa" n.d.r.) mi ha messo a disposizione una versione in PDF del suo volume; a questo punto mi sono armato di pazienza e, manina manina, ho ricavato una ulteriore versione.. da convertire in formato MP3 attraverso il servizio RoboBraille. Così ho potuto comodamente ascoltare il testo durante i viaggi da pendolare, interrompendomi all’occorrenza per visionare con i miei occhialoni aplanatici quanto omesso dalla versione audio. Non so quanti altri hanno fatto simili esperienze di lettura; io ne sono rimasto sorprendentemente appagato".

Chi scrive è Franco Frasolla, dell’ANS – associazione nazionale subvedenti e quella che racconta è la sua "lettura" di un testo resa possibile grazie a Robobraille.

RoboBraille
RoboBraille è un servizio dedicato ai ciechi e agli ipovedenti che permette di rendere più agevole l’accesso a libri, riviste, materiale di studio e, più in generale, a tutto ciò che è scritto. Consente di effettuare alcune interessanti operazioni su documenti di testo in svariati formati, in maniera veloce ed automatica: conversione in formato audio MP3, conversione in formato Braille (tranne che per l’Italia, Cipro e Portogallo) contratto, utile per chi utilizza una barra o una stampante Braille, funzioni di conversione di formati di testo quali Microsoft Word, MS-DOS, RTF, pagine web nel formato testo normale di Windows.

Per utilizzare RoboBraille non è necessario installare sul proprio PC alcun software specifico, ma basta una comune connessione ad Internet e la capacità di inviare e ricevere e-mail. È sufficiente, infatti, mandare una mail con il testo in allegato all’indirizzo audio@robobraille.org (questo è l’indirizzo per letture in italiano) e il sistema dopo qualche minuto o poche ore, dipende dalla grandezza del file, invia sulla posta elettronica del mittente un link attraverso il quale è possibile scaricare il file mp3 che contiene la lettura vocale del testo inviato. A differenza di strumenti come gli screen reader (sintetizzatori vocali che leggono i testi sulle pagine internet) Robobrille consente all’utente di non essere legato al computer ma di poter caricare il file mp3 su qualunque supporto. Questo è estremamente importante: le persone con inabilità visiva hanno la predisposizione a sviluppare altri sensi per cui possono apprendere e studiare anche soltanto ascoltando una lezione.

"E’ questione di allenamento", ci spiega Luca Liberali, responsabile tecnico del progetto per l’Italia, "chi ha poca vista ha una memoria eccezionale, io stesso ho fatto l’università in questo modo".

La sintesi vocale è prodotta dalla Loquendo (una costola di Telecom, la stessa famiglia di voci che utilizza trenitalia per le stazioni).

Il contesto europeo
Il servizio nasce nel 2004 in Danimarca e viene poi inserito in un progetto europeo a cui si uniscono, come soggetti "validatori", Cipro, Gran Bretagna, Irlanda e Portogallo fino a coinvolgere recentemente Francia e Lituania. Nei paesi del nord Europa, dove è diffuso l’utilizzo del braille contratto, una sorta di braille stenografato che ottempera al problema della voluminosità dei testi prodotti in linguaggio braille, l’applicazione è in grado di "tradurre" un file di testo in questo tipo di linguaggio. Questi contenuti possono poi essere letti utilizzando uno strumento elettronico che simula un foglio braille. In Italia si è pensato ad una soluzione diversa perché il braille è poco conosciuto, poco utilizzato: c’è una sorta di resistenza psicologica al braille, perché il braille vuol dire cieco.

Una risposta a quali problemi?
"Uno studio di mercato ci ha aiutati a capire quali sono le difficoltà che incontrano le persone con inabilità visiva" ci spiega Carla Mondolfo, Presidentessa dell’A.N.S., "e ci ha dato la dimensione di quanti di loro frequentano la scuola o l’università". In realtà l’Italia è molto carente da questo punto di vista perché ha delle statistiche molto generiche e poco puntuali sulle categorie dei disabili. Inoltre, come tutto ciò che riguarda i cambiamenti culturali, non è ancora diffusa, in genere, la cultura di cittadini diversamente abili. Fino a poco tempo fa gli ipovedenti e i ciechi, tranne eccezioni, avevano come unico sbocco lavorativo quello di centralinista. Oggi la tecnologia aiuta, possono studiare, prepararsi a ben altre professioni, ma il sistema educativo – solo per fare un esempio – non sempre è all’altezza: per questo intervengono le associazioni come l’A.N.S. o servizi come Robobraille. Questo servizio si è rivelato utile non soltanto nella lettura dei libri ma anche per tenersi informati attraverso internet. I ciechi e gli ipovedenti che hanno dimestichezza con il computer possono fare tutto da soli, hanno dei software speciali di sintesi, ma è necessario che siano preparati, che acquisiscano competenza. L’ A.N.S. consente alle Asl, e alle amministrazioni pubbliche in genere, di trasformare una parte delle loro informazioni, quelle di pubblica utilità, in audio così da renderle disponibili agevolmente su internet.

Non solo per ipovedenti
L’idea che è dietro al progetto RoboBraille è interessante: il servizio può tornare utile anche a categorie che non hanno problemi di inabilità visiva, ma che semplicemente possono sfruttare le opportunità offerte da un sintetizzatore vocale. È il caso di chi passa molto tempo in macchina per lavoro e ha mille documenti da leggere: può convertirli con RoboBraille e ascoltarli con l’autoradio. L’altra possibilità è sfruttare il sintetizzatore vocale per avere disponibili documenti in altre lingue: pensiamo a italiani che studiano inglese, piuttosto che portoghese o, al contrario, stranieri che vivono e lavorano in Italia. Possono inviare un file nella loro lingua all’indirizzo dato (oltre ad audio@robobraille.org ci sono altri indirizzi per gli altri Paesi europei che utilizzano questo sistema). In realtà il concetto è proprio questo: le tecnologie non devono essere discriminanti, il che vuol dire che devono servire non solo a coloro per cui sono state pensate ma al maggior numero di utenti possibili, in diverse forme.

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