Conoscenza e relazioni, perché con CantieriPA il “fare” innovazione è diventato un metodo

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Con un anno di lavoro sulle spalle, possiamo affermare che stiamo davvero realizzando l’obiettivo che con Cantieri PA ci siamo posti: accompagnare lo
sviluppo digitale dell’amministrazione italiana, attraverso più canali di
confronto e approfondimento, per un sistema più equo e sostenibile. Inoltre
oggi, come ieri, non vogliamo che questi momenti di lavoro collaborativo
(perché di questo parliamo) si pongano come gli ennesimi tavoli impegnati a
spulciare la normativa, dicendoci “cosa” fare. Per questo abbiamo creato una
metodologia di lavoro nuova che risponde alla domanda: “come” fare innovazione. Ora a questo si aggiunge una nuova piattaforma di networking pronta accogliere le community più attive di FPA

12 Aprile 2017

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Eleonora Bove e Andrea Baldassarre

Rimettere al centro le persone, le loro conoscenze e relazioni è la chiave per fare innovazione in tutti i contesti, ancora di più nel settore pubblico. Lo scriviamo ormai da anni che le esperienze e le buone pratiche sono in grado, se condivise, di dare un vantaggio competitivo ad ogni organizzazione. La sharing knowledge genera altra conoscenza ed è proprio questo di cui ha bisogno la nostra PA, spesso vinta dalle numerose norme chiamata ad applicare. Norme di cui non abbiamo più tanto bisogno, perché ciò che manca davvero oggi sono le relazioni, in cui coloro che credono che si possa fare innovazione nella pubblica amministrazione possano trovare un patrimonio cognitivo, competenze e know-how per realizzare azioni concrete di innovazione. Con Cantieri PA abbiamo dato vita a rapporti basati su linguaggi e valori comuni che hanno generato nuovi saperi ed esperienze. Ora siamo ripartiti con la nuova edizione e dopo soli due incontri abbiamo coinvolto: quaranta tra responsabili e dirigenti pubblici, più di trenta amministrazioni, quattordici grandi aziende di tecnologia e innovazione e quattro Università. Con all’attivo due tavoli (Procurement e Sicurezza) e altri cinque ai nastri di partenza (Documenti, Scuola, Cittadinanza, Sanità e PatrimoniPA net), sono questi i primi numeri.

Cantieri PA è il percorso di advocacy strutturato da FPA con l’obiettivo di lavorare in modo più fattivo e attuale con amministrazioni, università e aziende di tecnologie e servizi avanzati per lo sviluppo di una PA più veloce, efficiente e attenta alle esigenze dei cittadini. In parole semplici: una PA in grado di produrre “valore pubblico”, quindi una buona PA.

Importanti Enti centrali come il Senato della Repubblica, AgID, Ministero Sviluppo Economico, Corte dei Conti, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Miur, Mibact, Ministero dell’Interno, Consip, Inail e Inps si sono seduti (letteralmente) intorno ad un tavolo, insieme ad alcune selezionate aziende, per lavorare sullo sviluppo dell’amministrazione italiana. Usciamo perciò dalle sale convegno, per entrare in “cantieri” attivi, dove ci rimbocchiamo le maniche e ci apriamo allo scambio di visioni e esperienze. Perché mettere insieme PA e aziende? Siamo convinti sostenitori della cooperazione tra pubblico e privato; solo dall’azione congiunta di tutte le componenti in gioco: governo, imprese, università e cittadinanza attiva può venire l’innovazione. E l’azione di FPA è proprio quella di favorire la collaborazione tra soggetti diversi, ma comunemente impegnati a sostenere il cambiamento, perché questo ultimo sia possibile (le parole sono di Gianni Dominici). Ad esempio in questo numero trovate delle nostre prime video interviste ad alcuni protagonisti della community di FPA, che ci hanno spiegato cos’è per loro innovazione.

Con un anno di lavoro sulle spalle, quindi, l’ambizioso obiettivo che con Cantieri PA ci siamo dati comincia a essere sempre più realizzabile: accompagnare lo sviluppo digitale dell’amministrazione italiana, attraverso più canali di confronto e approfondimento, per un sistema più equo e sostenibile. Inoltre oggi, come ieri, non vogliamo che questi momenti di lavoro collaborativo (perché di questo parliamo) si pongano come gli ennesimi tavoli impegnati a spulciare la normativa, dicendoci “cosa” fare. Per questo abbiamo creato una metodologia di lavoro nuova, un format rinnovato a partire dai contenuti, che rispondono ad una domanda operativa: “come” fare innovazione. Eccoli i report nati, nel corso della scorsa edizione, dallo scambio spontaneo di esperienze tra coloro che nel pubblico di trovano ad applicare le stesse norme.

Nel metodo perché abbiamo dato una struttura alla collaborazione, senza rinunciare a metter insieme soggetti, approcci epistemologici e interessi diversi in un unico momento di lavoro. Che non si esaurisce nei quattro incontri in presenza, previsti per ciascun tavolo, ma che prosegue on line sulla piattaforma pensata e progettata da FPA affinché il confronto tra i protagonisti del tavolo e tra questi e la propria comunità di riferimento sia continuo. Questo nuovo spazio virtuale non è soltanto strumento di lavoro a supporto del tavolo negli intervalli temporali tra gli incontri in presenza, ma un vero e proprio spazio di condivisione e confronto tra i diversi operatori della PA centrale e locale responsabili dell’attuazione delle specifiche policy inerenti le varie aree verticali del processo di digitalizzazione della PA.

L’obiettivo di questo nuovo strumento è quello di coagulare intorno a ciascun tavolo di lavoro delle vere e proprie comunità epistemiche, ovvero network di referenti pubblici accomunati non soltanto da analoghi ruoli formali all’interno delle rispettive amministrazioni, ma anche e soprattutto dalla condivisione di expertise, conoscenze e valori comuni rispetto ai processi di innovazione della PA: dai responsabili dello sviluppo dei servizi online per cittadini e imprese, ai referenti dei progetti di dematerializzazione e gestione documentale; dai coordinatori della sicurezza informatica degli enti centrali e locali, ai responsabili dell’innovazione dei processi di approvvigionamento della PA; dai protagonisti dei progetti di innovazione degli ambienti di apprendimento nella Scuola, a quelli relativi alla digitalizzazione del Sistema Sanitario Nazionale.

Le community dei Cantieri si configurano quindi come laboratori multidisciplinari permanenti, che alterneranno sessioni di lavoro collaborativo in presenza a momenti di riflessione e approfondimento a distanza. Un modello di lavoro che funziona, come l’avvio estremamente positivo dell’edizione 2017 ci mostra. Tanto che abbiamo deciso di estenderlo ad altre iniziative, a partire dalla nuova edizione di Patrimoni PA Net, il laboratorio FPA e TEROTEC sui servizi integrati di gestione e valorizzazione per i patrimoni immobiliari e urbani pubblici, che prenderà il via il prossimo 27 aprile a Roma.

Siamo quindi solo all’inizio di un lungo percorso di ricerca aperto e interattivo, in cui le politiche vengono esaminate con i tanti punti di vista coinvolti, abbattendo le linee che separano in silos ogni ufficio, ente, processo per far uscire problematiche diffuse e ostacoli a cui trovare, insieme, le soluzioni.

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