PNRR, per l’attuazione: cittadino al centro, competenze interne e piattaforme tecnologiche

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Ecco una sintesi dei risultati dell’indagine realizzata da FPA in esclusiva per Salesforce, dal titolo “PNRR e PA digitale: sfide e opportunità per le amministrazioni centrali e locali”. L’indagine ha coinvolto 84 tra CIO e RTD delle principali amministrazioni centrali e locali responsabili dell’erogazione di servizi pubblici a cittadini e imprese

20 Giugno 2022

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Andrea Baldassarre

Responsabile Area Content Development FPA

Foto di GeoJango Maps su Unsplash - https://unsplash.com/it/foto/Z8UgB80_46w

Le risorse messe a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per la digitalizzazione della nostra pubblica amministrazione rappresentano un’occasione unica per ripensare drasticamente l’interlocuzione tra istituzioni e cittadino, abilitando quella trasformazione tecnologica, organizzativa e culturale da tempo invocata dagli operatori del settore e lentamente avviata nel corso del tempo.

Consce dell’opportunità offerta da un contesto forse irripetibile, molte amministrazioni non si affacciano alla sfida del PNRR partendo da zero, ma potendo contare su diverse iniziative avviate negli ultimi anni, anche in risposta all’emergenza pandemica. Per vincere la sfida del PNRR sarà tuttavia necessario lavorare con maggior efficacia e velocità rispetto al recente passato, improntando le diverse iniziative a un forte approccio citizen-centred, accompagnando gli investimenti previsti il rafforzamento delle competenze interne e orientando la scelta delle soluzioni tecnologiche verso piattaforme in grado di garantire governabilità dei progetti e rapidità di esecuzione, prestando sempre grande attenzione allo stretto legame tra digitalizzazione e sostenibilità.

Sono queste le principali evidenze emerse dall’indagine “PNRR e PA digitale: sfide e opportunità per le amministrazioni centrali e locali”, realizzata da FPA in esclusiva per Salesforce. L’indagine, che ha coinvolto 84 tra CIO e RTD delle principali amministrazioni centrali e locali responsabili dell’erogazione di servizi pubblici a cittadini e imprese, è stata presentata lo scorso 17 giugno nell’ambito di FORUM PA 2022.

Qui di seguito si riporta una sintesi dei risultati emersi.

PA digitale e “cittadino al centro”: luci ed ombre delle iniziative pregresse

Le risorse prevista dal PNRR in tema di PA digitale pongono particolare attenzione al ripensamento delle interazioni digitali tra amministrazioni e cittadino, al fine di mettere quest’ultimo al “centro” delle strategie di sviluppo dei servizi pubblici di nuova generazione. Un approccio in linea con le azioni già avviate nel corso degli ultimi anni, e rispetto al quale la maggior parte degli intervistati esprime un giudizio complessivamente positivo circa il livello di maturità raggiunto dalla propria amministrazione, in particolare sul fronte del design dei servizi pubblici (media voto 3,9 su un massimo di 5), anche in ottemperanza a quanto previsto dalle relative linee guida nazionali, oggetto di un recente aggiornamento. Tra gli ambiti individuati da tali linee guida, i rispondenti dichiarano di essersi focalizzati soprattutto elementi legati alla compliance disposizioni legislative e regolamentari, come affidabilità e sicurezza di siti e portali (82 amministrazioni su 84), trasparenza e contenuti obbligatori (80 PA) e accessibilità.

Di contro, le risposte dei partecipanti all’indagine evidenziano margini di miglioramento su temi quali personalizzazione dei servizi, analisi dei fabbisogni utente e sviluppo di interfacce utente coerenti, consistenti e ottimizzate per diversi dispositivi.

Sicuramente da migliorare anche le attività di valutazione della qualità dei servizi digitali offerti. Solo poco più della metà dei partecipanti all’indagine (45 su 84) dichiara infatti che la propria amministrazione ha adottato in questi anni key performance indicator (KPI) per misurare l’efficacia dei servizi erogati, e addirittura solo una piccola minoranza (7 rispondenti) afferma che tali indicatori sono applicati alla maggior parte delle attività svolte.

Finanziamenti PNRR per la PA digitale, tra benefici attesi e minacce all’esecuzione dei progetti

In base ai dati pubblicati a settembre dal Dipartimento per la Trasformazione Digitale, le risorse messe a disposizione dei soggetti attuatori sulla piattaforma PA Digitale 2026 a partire da aprile 2022 ammontano a oltre 2 miliardi di euro, con più di 17.000 PA registrate alla piattaforma e il 95% dei Comuni italiani che si è già candidato ad almeno un Avviso.

Numeri che confermano l’attivismo degli enti pubblici rispetto alle opportunità offerte dal PNRR, già emerso chiaramente dalla ricerca di giugno: già allora l’89% degli intervistati affermava che la propria amministrazione intendeva avvalersi delle risorse previste dal Piano per la trasformazione digitale della PA (tra queste, la totalità dei Comuni e la stragrande maggioranza di Regioni, Province, Città metropolitane ed enti del sistema sanitario).

Ma quali sono i principali benefici attesi dalle risorse messe a disposizione dal PNRR? In base alle risposte offerte dai rispondenti, l’incremento ed il miglioramento dei servizi offerti ed il contestuale aumento del loro utilizzo da parte dei cittadini (46 amministrazioni su 84), al fine di allineare il gap ancora oggi esistente tra domanda e offerta di servizi pubblici digitali (come evidenziato anche dal DESI 2022).

Rispetto invece alle principali sfide da affrontare nell’implementazione delle progettualità finanziate, emerge con forza la necessità di un rafforzamento delle competenze interne (49 rispondenti su 75), in particolare su temi strategici quali sicurezza informatica e data governance.

Sul fronte delle scelte tecnologiche necessarie all’implementazione dei progetti, gli intervistati pongono particolare attenzione alla minaccia connessa all’utilizzo di piattaforme digitali che alimentino il rischio di lock-in (52 rispondenti su 84), che potrebbe mettere a rischio il raggiungimento di milestone e target individuati dal Piano.

Lo stretto rapporto tra digitalizzazione e sostenibilità

Già da qualche anno le strategie nazionali per la PA digitale hanno evidenziato lo stretto legame esistente tra obiettivi di sviluppo sostenibile e azioni per una PA sempre più innovativa ed efficiente. Un legame riaffermato anche dall’aggiornamento 2021-2023 del Piano triennale per l’informatica nella pubblica amministrazione, che si propone di “promuovere lo sviluppo sostenibile, etico ed inclusivo, attraverso l’innovazione e la digitalizzazione al servizio delle persone, delle comunità e dei territori, nel rispetto della sostenibilità ambientale”.

In base alle opinioni espressa dal panel di intervistati, gli obiettivi di sostenibilità che potrebbero godere maggiormente di un ripensamento in chiave digitale della PA sono rappresentati dallo sviluppo di città e comunità sostenibili (52 su 84), il sostegno all’occupazione e alla crescita economica (43 su 84) e l’incremento dei livelli di salute e benessere (35 su 84). Sorprendentemente più basso invece il dato relativo agli obiettivi maggiormente connessi alla sostenibilità ambientale, la cui connessione con gli investimenti pubblici in digitalizzazione è stata ulteriormente rafforzata con l’applicazione del principio comunitario del DNSH (Do no significant harm) in ambito PNRR (compresi quelli sul digitale), e oggi ancor più significativo alla luce dell’attuale crisi energetica.  

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