Verso una carta della cittadinanza digitale. Ne parliamo a #FPA2015

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La “Legge Madia” prevede una “Carta della cittadinanza digitale” che apre a nuovi diritti che l’accesso alla rete e l’uso delle nuove tecnologie rendono disponibili per i cittadini e imprese. Si tratta adesso di attuare quanto proposto e aprire nuovi canali di comunicazione tra pubblica amministrazione, cittadini e imprese. Il pomeriggio del 26 maggio a FORUM PA 2015 si terrà l’evento “Verso una carta della cittadinanza digitale” in collaborazione con Stati Generali dell’Innovazione.

13 Maggio 2015

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Flavia Marzano*

La “Legge Madia” prevede una “Carta della cittadinanza digitale” che apre a nuovi diritti che l’accesso alla rete e l’uso delle nuove tecnologie rendono disponibili per i cittadini e imprese. Si tratta adesso di attuare quanto proposto e aprire nuovi canali di comunicazione tra pubblica amministrazione, cittadini e imprese. Il pomeriggio del 26 maggio a FORUM PA 2015 si terrà l’evento “Verso una carta della cittadinanza digitale” in collaborazione con Stati Generali dell’Innovazione.

“La perseveranza è, rispetto al coraggio, ciò che la ruota è rispetto alla leva; il perpetuo rinnovarsi del punto di appoggio” (V. Hugo).

Come dichiarato dall’Associazione Stati Generali dell’Innovazione nella “Carta dei Diritti Digitali”, le tecnologie creano de facto un nuovo ecosistema, generando nuovi stili di vita e nuove esigenze in termini esistenziali, culturali, artistici, professionali e produttivi. In termini di effetti sull’uomo non sono né buone, né cattive e neppure neutrali, ma richiedono una rigorosa e consapevole guida e disciplina etica a salvaguardia dei diritti della persona.

È necessario quindi stabilire i principi, garanzie e diritti per l’accesso, utilizzo e gestione di:

  • strumenti di comunicazione digitali, indipendentemente dalla loro infrastruttura, protocolli, soluzione tecnologica, dispositivo di accesso;
  • reti di comunicazione globali, regionali o locali, indipendentemente dalla proprietà (pubblica o privata), finalità e obiettivi;
  • dati, informazioni, materiali documentali digitali, indipendentemente dal formato e dalle specifiche tecniche di accesso ed utilizzo”.

Anche in Italia oggi è stata predisposta una norma che prevede la garanzia del diritto di accesso ai dati (open government data), che introduce il concetto di cittadinanza digitale, e che con alcuni miglioramenti può includere pienamente anche la garanzia del diritto di accesso ai documenti (FOIA, Freedom Of Information Act) e a partecipazione, trasparenza e collaborazione (Open Government), e questo grazie anche al lavoro di molti stakeholder che da anni, su questi temi, hanno supportato e sollecitato la politica con competenza e perseveranza

La “Legge Madia” prevede una “Carta della cittadinanza digitale” che apre a nuovi diritti che l’accesso alla rete e l’uso delle nuove tecnologie rendono disponibili per i cittadini e imprese.

Non è successo tutto in un giorno, in particolare norme su trasparenza e openness sono presenti da tempo anche nel nostro impianto normativo ma finalmente sono sbocciate in un testo che a partire dal concetto di “digital first” prevede tra gli altri alcuni princìpi quali:

  • livello minimo di qualità, fruibilità, accessibilità e tempestività dei servizi on line
  • semplificazione dei procedimenti amministrativi;
  • connettività in banda larga e ultra larga;
  • accesso e riuso gratuiti di tutte le informazioni prodotte e detenute dalle amministrazioni pubbliche in formato aperto (FOIA);
  • alfabetizzazione digitale;
  • partecipazione (anche con modalità telematiche) ai processi decisionali delle istituzioni pubbliche;
  • sistemi di pagamento elettronico;
  • riduzione del divario digitale sviluppando per tutti i cittadini le competenze digitali di base.

Si tratta adesso di attuare quanto proposto e aprire nuovi canali di comunicazione tra pubblica amministrazione, cittadini e imprese in una sorta di circolo virtuoso che garantisca efficienza, efficacia, economicità ma anche semplificazione, organizzazione, ottimizzazione della spesa pubblica, diritto di accesso, trasparenza e soprattutto nuovi processi partecipativi e nuove consapevolezze da parte di tutti gli stakeholder anche in linea con gli obiettivi dell’Agenda Digitale Europea e senza dimenticare l’importanza della ridefinizione delle competenze del manager pubblico che dovrà farsi carico di garantire il principio del “innanzitutto digitale”.

Dobbiamo adesso lavorare per garantire che si arrivi alla completa attuazione di questa norma nel più breve tempo possibile, includendo tutti, ma davvero tutti gli attori che a buon diritto vogliono, possono e devono essere attivati a garanzia di una democrazia davvero partecipata e cittadinanza “full digital”.

Il pomeriggio del 26 maggio a FORUM PA 2015 si terrà l’evento “Verso una carta della cittadinanza digitale” in collaborazione con Stati Generali dell’Innovazione.

Il successo non è mai definitivo, il fallimento non è mai fatale; è il coraggio di continuare che conta.” (Sir Winston Churchill)

* Flavia Marzano è Presidente – Stati generali dell’Innovazione e Fondatrice di WISTER

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