La frammentazione istituzionale ostacola lo sviluppo dei territori italiani. Il progetto ITALIAE del Dipartimento per gli affari regionali e le autonomie mira a superare queste barriere attraverso iniziative di capacity building e accompagnamento alle Unione di comuni. Nel nostro ReportagePA dedicato al progetto abbiamo raccolto le testimonianze di sindaci e amministratori nel corso di cinque tappe territoriali. Ecco cosa è emerso
16 Gennaio 2025
Redazione FPA
Nei mesi scorsi, in un lungo viaggio da nord a sud dell’Italia, grazie alla collaborazione con il Dipartimento per gli affari regionali e le autonomie, abbiamo esplorato cinque territori, Unioni di comuni partner del progetto ITALIAE: l’Unione Valle del Torbido in Calabria; l’Unione Terre dell’Olio e del Sagrantino in Umbria; l’Unione Reno Galliera in Emilia-Romagna; l’Unione del Fossanese in Piemonte; e la Comunità del Friuli Orientale in Friuli Venezia Giulia.
“ITALIAE, nell’ambito delle iniziative di capacity building dei fondi strutturali europei, è il progetto che si propone di affrontare una delle priorità che l’Italia si è assunta di risolvere nel rapporto con Bruxelles, disciplinato dall’Accordo di Partenariato: la frammentazione istituzionale”.
Giovanni Vetritto, Direttore generale del Dipartimento per gli affari regionali e le autonomie,
Cosa è emerso dal nostro incontro con sindaci, amministratori locali e tecnici comunali? Ve lo raccontiamo in questa puntata attraverso la voce di alcune delle persone intervistate nelle diverse tappe: tutte ci hanno raccontato risultati raggiunti, criticità affrontate e obiettivi futuri, ognuno mettendo in evidenza le specificità del proprio territorio. Tuttavia diversi temi sono tornati più volte, andando a costituire un filo rosso del nostro viaggio. Tra questi temi, senza dubbio la centralità delle persone, intese sia come dipendenti delle Unioni che come destinatari dei servizi (cittadini e imprese). E poi, di conseguenza, l’importanza della valorizzazione delle competenze professionali, l’attenzione al miglioramento dell’efficienza ed efficacia dei servizi. Senza dimenticare un elemento centrale del progetto ITALIAE: la collaborazione tra soggetti diversi, non solo istituzionali ma anche soggetti legati al mondo imprenditoriale o del terzo settore.
In studio con noi Giovanni Xilo, esperto di associazionismo comunale e coordinatore tecnico del Laboratorio Permanente di ITALIAE, al quale abbiamo chiesto quali lezioni abbia tratto da questa esperienza.
Il viaggio ha confermato l’appropriatezza del nome ‘ITALIAE’.
“ITALIAE evoca la presenza nel nostro territorio di situazioni problematiche molto diverse, tutte accomunate da una debolezza strutturale e gestionale dei piccoli comuni italiani, che di converso diventa anche una difficoltà di rappresentanza istituzionale, di promozione e tutela del territorio”, spiega Xilo.
Un terzo dei comuni italiani è associato, molti da oltre 10, 15, 20 anni. Tuttavia, a livello nazionale, c’è scarsa consapevolezza di questa realtà, il che evidenzia la necessità di sviluppare analisi, monitoraggi e processi di valutazione, già avviate per le unioni di comuni italiani. I risultati sono disponibili su OpenItaliae.
In Italia esistono soluzioni consolidate di associazionismo comunale che hanno dimostrato efficienza ed efficacia, mettendo in sicurezza i piccoli comuni minacciati dalle scarse risorse. L’associazionismo rappresenta una risposta strategica alle vulnerabilità dei comuni, nonostante le resistenze culturali e i timori di perdita di autonomia. Tra l’altro, regioni ed enti come ANCI possono dare un impulso decisivo. L’interesse verso il progetto ITALIAE è in crescita e proviene da realtà come il Consiglio Nazionale degli Architetti, l’Istituto Nazionale di Urbanistica e l’ASviS, che ne condividono lo spirito collaborativo per affrontare le sfide istituzionali.
Il team nazionale di esperti del progetto ITALIAE supporta i comuni nell’organizzazione e gestione economico-finanziaria dei servizi locali, coinvolgendo sindaci, amministratori e tecnici nei processi di ripensamento dei servizi. Aderire al progetto ITALIAE permette di affrontare le prospettive dell’Unione in maniera innovativa. Utilizzando un metodo analitico tramite l’analisi dei dati e il confronto con altre realtà, è possibile individuare gli obiettivi per lo sviluppo futuro dell’Unione. Questo approccio ha consentito a molte amministrazioni dell’Unione dei Comuni di stabilire e raggiungere obiettivi significativi in termini di servizi, efficienza, nuove opportunità e traguardi che non sarebbero stati possibili altrimenti.
“Non è un problema avere 8000 sindaci, ma lo è credere di poter contare su 8000 uffici tecnici”, conclude Vetritto.
Vi invitiamo a rivedere tutte le puntate del nostro “ReportagePA – Speciale Progetto ITALIAE” sulle nostre pagine, sul canale FPAtv e sui canali social di FPA.
Credits:
Direzione progetto e sviluppo contenuti: Michela Stentella
Riprese video: Rachele Maria Curti, Maurizio Costa
Montaggio: Gianmarco Rizzo
Responsabile Logistica: Alessandra Maggini