Da Horizon al PON città: finanziare la Smart City si può, ma solo col mix funding

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Horizon 2020, Finanza innovativa, Fondi strutturali e PPP: delle diverse opzioni di funding per la Smart City si è discusso durante l’incontro dell’Osservatorio Smart City di ANCI del 18 febbraio. All’avvio della nuova programmazione del settennato 14-20 le città dell’Osservatorio si sono incontrate in ANCI per conoscere le diverse opportunità di finanziamento per i propri interventi in ambito Smart City. Alti livelli d’innovazione, Funding mix, azioni di sistema e strategie condivise sono state le parole d’ordine della giornata.

26 Febbraio 2014

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Valentina Piersanti

Horizon 2020, Finanza innovativa, Fondi strutturali e PPP: delle diverse opzioni di funding per la Smart City si è discusso durante l’incontro dell’Osservatorio Smart City di ANCI del 18 febbraio. All’avvio della nuova programmazione del settennato 14-20 le città dell’Osservatorio si sono incontrate in ANCI per conoscere le diverse opportunità di finanziamento per i propri interventi in ambito Smart City. Alti livelli d’innovazione, Funding mix, azioni di sistema e strategie condivise sono state le parole d’ordine della giornata.

A parlarci di finanziamenti per la ricerca e l’innovazione la dott.ssa Chiara Pocaterra di APRE che ha presentato alle Città promotrici dell’Osservatorio Horizon 2020, focalizzando il proprio intervento sul terzo pilastro del nuovo programma quadro: “societalchallenges”. La dott. ssa Pocaterra, oltre a dare delle importanti indicazioni operative sulle modalità di presentazione delle proposte, ha illustrato le call aperte per il 2014-2015 all’interno del topic Smart Cities & Communities.

Le opportunità offerte da Horizon, anche alle città, si ritrovano in sostanzialmente tutte le “societal challeges”. Elisa Filippi, dell’Osservatorio Smart City di ANCI, ha infatti selezionato una serie di call in scadenza nel corso del prossimo biennio su Horizon, che possono essere di interesse per le progettualità direttamente portate avanti dalle città sui diversi ambiti Smart di innovazione urbana. La ricognizione, illustrata da Elisa Filippi, parte in primo luogo dal risultato del monitoraggio dei progetti delle città promotrici dell’Osservatorio effettuato nel 2013. Lavorare in una logica di continuità, implementare strumenti per il riuso di soluzioni pilota già sperimentate dalle città pioniere, creare azioni di trasferimento e messa in rete delle progettualità sono infatti i tre elementi che contraddistinguono la logica dell’Osservatorio, la sua mission e soprattutto il bisogno delle città promotrici.

Chiuso il capitolo Horizon prende la parola Antonella Galdi, che ragguaglia le amministrazioni comunali presenti sul lavoro che ANCI sta portando avanti sui tavoli della programmazione nazionale. La novità più interessante è rappresentata dal programma Operativo Nazionale per le Città Metropolitane che, negli orientamenti comunicati dalle strutture del Ministro della Coesione, sarà focalizzato sui temi della smart city e, in particolare per le città del Mezzogiorno, della social innovation. Per arrivare a un risultato ottimale, però, vanno superate le criticità legate al basso livello di concertazione sulla definizione del Programma finora registrato con le città e alla scarsezza delle risorse previste, ovvero 35-40 milioni per ognuna delle città del centro-nord e fino a 100 per quelle del Mezzogiorno. La richiesta dell’ANCI è quella di armonizzare l’utilizzo delle risorse del PON con quelle che saranno messe a disposizione dall’asse urbano dei vari programmi operativi regionali, al fine di avviare progettualità di alto livello e impatto, superando le difficoltà registrate nella passata programmazione in termini di qualità e velocità della spesa. In questo modo, sarà possibile avviare politiche di sistema che guardino allo sviluppo anche delle città medie, leva centrale per la crescita del Paese.

I lavori nel pomeriggio riprendono con una relazione del prof. Marco Nicolai sugli strumenti finanziari. L’interesse delle città è alto quando il prof. Nicolai illustra il composito universo degli strumenti di finanza innovativa e lo fa ripercorrendo l’evoluzione normativa, spesso caotica e discontinua, che ha portato le amministrazioni territoriali a dover definire policy di sviluppo con spazio di manovra finanziaria decisamente ridotto da una pluralità di vincoli e impedimenti. Allo stesso tempo, l’adozione ampia e diffusa di strumenti finanziari innovativi ha allargato l’insieme degli strumenti messi a disposizione dell’amministrazione pubblica per rintracciare risorse a sostegno di spese correnti e investimenti. Il risultato è senz’altro quello che nell’immaginare politiche e progettualità di sviluppo delle città le amministrazioni locali si ritrovano in un quadro in cui le opzioni di funding tradizionalmente assunte sono totalmente rinnovante. 

La finanza innovativa pubblica – conclude Nicolai – può essere una risposta adeguata alle esigenze finanziarie del territorio. Richiede però un deciso commitment politico, una governance integrata, una crescita di competenze e del livello di conoscenza dei mercati, da un lato, e dall’altro: una maggior adattabilità, flessibilità e semplificazione degli strumenti; un’addizionalità finanziaria pubblico-privato e pubblico-pubblico che comportano necessariamente una gradualità nello sviluppo di un mercato delle ppp e un maggior cordinamento programmatico.

Sulla base degli innumerevoli spunti offerti dai relatori intervenuti si è avviata una discussione circa il piano di lavoro 2014 dell’Osservatorio Smart City. Dopo una breve presentazione di Valentina Piersanti e Mauro Savini del percorso fatto negli ultimi 12 mesi, Paolo Testa, responsabile dell’Osservatorio ANCI, ha illustrato le quattro linee di attività per l’anno in corso: conoscenza, apprendimento, sperimentazione, città metropolitane.

Conoscenza: l’Osservatorio proseguirà l’attività di monitoraggio dei progetti in essere nelle città promotrici avviata nel 2013 e riportata nel Vademecum, le finalità del monitoraggio saranno sempre più finalizzate a dare visibilità alle best practice territoriali e a creare un contesto abilitante per il riuso delle soluzioni sperimentate. Rientra in quest’area anche parte del lavoro che l’Osservatorio avvierà in collaborazione col progetto EPAS, presentato da Mario Caputo di Studiare Sviluppo: la costruzione di un handbook sugli strumenti finanziari e di un repertorio esemplificativo di progetti in ciascuno degli ambiti verticali della Smart City.

Apprendimento: in partnership con Forum PA, si riapre il ciclo di webinar di approfondimento e gli incontri laboratoriali all’interno dei tre grandi appuntamenti per le Smart City: Smart MED, Forum PA e Smart City Exhibition. Molti gli argomenti già in calendario: Open data, governance, energia, welfare e ruolo del terzo settore, ecc. L’offerta sarà inoltre arricchita dall’integrazione delle attività di apprendimento dell’Osservatorio con quelle della Scuola ANCI per giovani amministratori, e in particolare con i webinar previsti dai percorsi locali del Comune di Torino, che organizza il corso “Management della Smart City”, e del Comune di Lecce, che propone invece il percorso “Gli innovatori per cambiare la PA”.

Città metropolitane: si aprirà un tavolo di lavoro dedicato alle città metropolitane.

Sperimentazione: continua e si rafforza l’apporto concreto che l’Osservatorio con la sua rete di partner e consulenti intende fornire alle singole città. Rientra in quest’area il lavoro di supporto alla pianificazione per il quale l’Osservatorio ha già in questi mesi avviato un percorso con alcune città (Benevento, Lecce, Pordenone, Trento, Unione dei Comuni della Bassa Romagna Faentina, Terni, Napoli, Venezia, …) e si arricchisce, grazie ad EPAS, di un servizio di assistenza alla pianificazione finanziaria per una città in ciascuna delle regioni in convergenza. A queste due attività si unisce la Banca delle idee progettuali, una banca dati che consentirà a Città Promotrici e Proposer l’inserimento di idee progettuali da realizzarsi in cooperazione con altri soggetti dell’Osservatorio. Sulle progettualità future e condivise, in un’ottica di coordinamento e messa in rete, si lavorerà molto, perché questa appare una delle necessità primarie delle città dell’Osservatorio.

“Il piano di lavoro con la sua ricchezza ed articolazione è molto ambizioso, ma dal lavoro svolto con le città nei mesi passati è emerso inequivocabilmente l’altissimo bisogno di supporto dei Comuni. Ed è per questo che lavoreremo con le città tanto sul lato dell’implementazione delle competenze a livello locale, quanto su quello dei tools, degli strumenti – tecnologici e organizzativi – funzionali ad un rinnovamento sistemico dei territori urbani”. Queste le parole di conclusione dell’incontro del Presidente dell’Osservatorio Nazionale Smart City, Francesco Profumo.

 

 Fonte: Osservatorio Nazionale Smart City

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