EDITORIALE

FORUM PA 2021: ripartire insieme

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Al centro del FORUM PA 2021, che si svolgerà, in modalità digitale, dal 21 al 25 giugno, non poteva che esserci la ripresa del Paese. Una ripresa che si fonda sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e sull’uso lungimirante del cosiddetto Recovery Fund e che deve vedere un impegno comune da parte di tutti. Ed è proprio questo il senso del claim della trentaduesima edizione di FORUM PA: ripartire insieme

11 Febbraio 2021

Carlo Mochi Sismondi

Presidente FPA

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Ogni anno in questa stagione, a cavallo tra l’inverno e un primo accenno di primavera, ci confrontiamo sul tema del FORUM PA, l’appuntamento annuale che dà spazio all’innovazione della PA e dei sistemi territoriali e connette i soggetti attori di questo processo, e che quest’anno si svolgerà, in modalità digitale, dal 21 al 25 giugno. Quest’anno il compito è stato facile perché il tema è tanto chiaro quanto importante: al centro del FORUM PA 2021 ci sarà la ripresa del Paese. Una ripresa che deve vedere un impegno comune di tutti e che si fonda sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e sull’uso lungimirante del cosiddetto Recovery Fund.

Anche nella complessa congiuntura politica che stiamo vivendo in questi giorni, le direttrici di questo sviluppo sono definite e chiaramente indicate dal Piano stesso e dai vincoli europei: sviluppo sostenibile e transizione ecologica; innovazione e trasformazione digitale; inclusione e coesione sociale sono gli assi che dovranno dar forma al futuro del Paese nei prossimi decenni. Su questi assi si declinerà anche il FORUM PA 2021, ma guardandoli dall’ottica che ci è propria: quella del ruolo del “government” in questo percorso. Una pubblica amministrazione rinnovata e rigenerata non è infatti solo uno degli obiettivi del Piano, occupando la prima posizione nella prima delle sei Missioni, ma ne è insieme motore e precondizione.

Ma, come abbiamo più volte detto, le amministrazioni arrivano a questo appuntamento con la storia in condizioni di fragilità. Fragili perché impoverite nella consistenza del personale, ma anche per una digitalizzazione ancora incompleta e per la carenza di profili tecnici adeguati a prendere la direzione delle sei missioni strategiche del Piano. Missioni che spaziano dall’impresa 4.0 all’efficientamento energetico, dalle tecnologie digitali di frontiera alla scuola, dalle politiche sociali alle grandi infrastrutture.

La constatazione di questa fragilità, figlia di più di un decennio di incuria, che solo recentemente sta lasciando il passo ad una maggiore consapevolezza, può portare però a tre diversi atteggiamenti, di cui uno solo ha, a nostro parere, possibilità di successo. Si può, come abbiamo sentito perorare da molti soggetti politici, aggirare l’ostacolo invece che superarlo. È la scelta di creare amministrazioni parallele, commissariamenti “modello Genova”, iniziative a “burocrazia zero”, norme in deroga che bypassino i controlli invece di riformarli, per fa sì che siano un aiuto e non un ostacolo. È una strada che non garantisce né la qualità degli interventi, né la democrazia, né tantomeno la partecipazione e che, aggirandoli, lascia i problemi insoluti e un’amministrazione deprivata e demotivata. Il secondo atteggiamento è quello che chiameremo della ricerca del Santo Graal, ossia della “riforma radicale”: dopo decenni di riforme tutte epocali, e tutte incompiute, questa tentazione non dovrebbe avere più cittadinanza e dovrebbe essere ormai acclarato che i cambiamenti non si fanno (solo) con le leggi. Rimane la terza via, quella virtuosa, promuovere il rafforzamento della PA con azioni di costante, fattivo e intelligente accompagnamento.

Il FORUM PA 2021 parte da questo approccio e vuole incoraggiare queste azioni di accompagnamento all’innovazione. Prima di tutto è necessario, infatti, rafforzare le organizzazioni, focalizzando gli enti verso le missioni strategiche del Piano e orientando a queste missioni l’analisi dei fabbisogni di nuovo personale dirigente e del comparto, necessario per sopperire all’esodo di centinaia di migliaia di dipendenti negli ultimi dieci anni che non sono stati rimpiazzati. Saranno le missioni a indirizzare l’individuazione dei profili necessari che, a loro volta, permetteranno di disegnare percorsi concorsuali mirati e veloci. È necessario assumere nuove forze giovani, preparate e motivate e farlo presto e bene.

Bisognerà poi operare per una drastica crescita quantitativa e qualitativa della formazione dei dipendenti pubblici perché possano consapevolmente partecipare alla trasformazione digitale e alle innovazioni che il tempo presente impone. È necessario tornare ad investire in formazione quell’1% del monte salariale che, promesso vent’anni fa, è ancora lontano.

Le politiche di semplificazione devono essere perseguite con sempre maggior coraggio evitando di gravare sui cittadini con tempi ed oneri burocratici insostenibili e sfruttando al massimo una reingegnerizzazione dei processi e dei servizi che devono divenire “nativamente” digitali. Una buona amministrazione è un’amministrazione interoperabile e che, per questo, non interpella i cittadini se non per fornire veri servizi. È un’amministrazione che, in sinergia con le aziende fornitrici, abbraccia i nuovi paradigmi tecnologici, dal cloud all’intelligenza artificiale, dalla data analysis alla API economy e li usa con intelligenza e lungimiranza, mantenendo sempre una grande attenzione per le persone e i loro diritti.

Infine le amministrazioni devono aprirsi alla partecipazione dei cittadini e delle loro associazioni, devono promuovere la collaborazione, devono garantire sempre la disponibilità e la pubblicità di dati aperti, certificati e aggiornati, da intendersi come “bene pubblico”, in modo da rendere possibile il monitoraggio civico delle politiche.

Questa è la Pubblica Amministrazione che FORUM PA 2021 vuole promuovere e mettere in evidenza: una PA di cittadini al servizio dei cittadini e che ritrovi appieno la sua dignità e l’orgoglio di appartenenza che le spettano come importante presidio di diritti e di democrazia. Saranno le amministrazioni così rinnovate che potranno aiutare il paese sulla strada di uno sviluppo sostenibile basato sull’innovazione del suo sistema produttivo industriale ed agricolo, del suo sistema di cultura e turismo, delle sue infrastrutture, delle competenze e delle capabilities delle sue persone.

In quest’opera di individuazione e valorizzazione delle innovazioni e di costruzione di utili relazioni tra i soggetti noi, nel costruire FORUM PA 2021, non siamo soli: lavoriamo in stretta collaborazione con le amministrazioni più innovative; con le donne e gli uomini che quotidianamente vanno oltre la cultura dell’adempimento, che percorrono strade nuove, che accettano il rischio di sbagliare; con le aziende che hanno accettato il ruolo di partner d’innovazione e che stanno portando nella PA nuove tecnologie; con le università e i centri di ricerca; con le associazioni della cittadinanza organizzata, che sono insieme un continuo stimolo per il miglioramento dei servizi e una importante risorsa di saperi e di soluzioni. Lavoriamo poi assieme a tutti voi che ci seguite e sostenete.

È questo il senso del claim della trentaduesima edizione di FORUM PA: ripartire insieme.

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