La “carica delle 101”, vero e proprio laboratorio positivo di Idee nuove per la PA

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Il nostro contest sul miglioramento della Pubblica Amministrazione attraverso le proposte dei nostri lettori ha superato ogni più rosea aspettativa in termini di elaborazione propositiva. Software libero, maggiore efficienza energetica, lotta all’evasione fiscale ma anche diffusione dell’informazione turistica e “umanizzazione della detenzione”… Tante sorprese e tantissima creatività, che fra non molto saranno raccolte in una pubblicazione ad hoc, disponibile per tutti.

14 Dicembre 2011

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Tiziano Marelli

Articolo FPA

Il nostro contest “La tua Idea per una PA migliore” ha evidenziato quanto sia attuale, vivo e vivace il confronto sul bisogno di rinnovamento che attraversa la Pubblica Amministrazione nazionale. Di idee, come forse sapete, ne abbiamo ricevute ben 206, e le migliori le abbiamo raccolte in un pamphlet che vedrà presto la luce e che abbiamo deciso di chiamare “La carica delle 101 Idee per una PA migliore” . E non sono state solo le idee, ma anche i commenti, i suggerimenti, i veri e propri dibattiti – anche serrati, in molti casi – che si sono susseguiti a convincerci di avere contribuito ad aprire uno squarcio in un mondo che forse risente troppo di un immobilismo immotivato, una sensazione – del resto – che la crisi generale ha sicuramente contribuito ad acuire.

Alcune delle idee che ci sono giunte hanno sorpreso anche noi, per capacità di analisi e proposizione di temi autenticamente nuovi: tutti segnali che il settore è tutt’altro che spento e disposto a farsi ulteriormente mettere in ombra. Del resto, le prime cinque idee classificate in termini di consensi rispondono appieno a quanto ho appena affermato; esse riguardano l’adozione del sofware libero nella PA, la richiesta di maggior efficienza energetica negli edifici pubblici, la battaglia contro l’evasione fiscale attraverso la detraibilità delle spese, l’integrazione dei data base e la diffusione dei dati pubblici da parte di tutte le amministrazioni: possibilità questa, secondo l’ideatore, possibile in sole “tre mosse”. Semplificazione e snellimento, anzitutto: caratteristiche che metterebbero la cattiva burocrazia – con tutte le conseguenze legate all’appesantimento e allo stantio che come nomea si porta appresso – in una posizione sempre più defilata [alcune le stiamo approfondendo con delle brevi interviste da 60 secondi che trovate qui].

Largo spazio hanno anche trovato proposte davvero propositive relative ad un maggiore “ascolto” da parte dei cittadini, al telelavoro, all’anagrafe da centralizzare, al sistema sanitario e alla formazione del personale, e via di questo passo e creatività.

Fra tutte, due “Idee” mi hanno particolarmente colpito, e in maniera diversa. La prima riguarda l’ipotesi di creare degli infopoint turistici all’interno dei 14mila uffici postali: una proposta semplice, chiara e veloce da mettere in pratica se si decidesse di agire in tal senso, e questo è un auspicio che qui voglio senz’altro rilanciare sperando trovi applicazione nel più breve tempo possibile.

La seconda, invece, si spiega già abbastanza bene fin dal titolo che gli è stato dato, “Umanità nella detenzione”, e riguarda l’istituzione del braccialetto elettronico per detenuti (non condannati per reati gravi) da lasciare liberi ma da impegnare in lavori utili. Visto che l’idea va a toccare il problema molto allarmante e doloroso dell’ormai insostenibile sovraffollamento carcerario, e che recentemente il neo-ministro della Giustizia Paola Severino ha preso l’ipotesi in seria considerazione, piace pensare che il nostro palcoscenico creativo sia stato così lungimirante da precedere una decisione così importante, se mai (anche questo è un augurio) potesse anche questa vedere la luce in poco tempo.

In fondo, le… “cariche” di questo tipo devono servire proprio a spronare e ad anticipare i tempi, e se in qualche caso ci saremo riusciti – e i segnali che le proposte dei nostri lettori possano trovare ascolto ci sono tutti – significa che abbiamo lavorato bene, contribuendo insieme ad imboccare strade e percorsi finora non esplorati. Per il futuro della PA e per quello dei cittadini tutti, può essere solo un bene.

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