Potlatch italiano e programmazione francese

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Come in un rito infinito, un potlatch

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appunto, eccoci di nuovo a distruggere quello che faticosamente si era costruito. Più o meno in quasi tutti dei tanti (troppi) centri di programmazione di questo governo affollato c’erano provvedimenti in itinere, quasi tutti buoni, stipati ordinatamente in attesa che si svelenisse un clima da rissa permanente e potessero intraprendere o concludere il loro viaggio nel neghittoso mare parlamentare.

 

29 Gennaio 2008

Articolo FPA

Come in un rito infinito, un potlatch

[1]

appunto, eccoci di nuovo a distruggere quello che faticosamente si era costruito. Più o meno in quasi tutti dei tanti (troppi) centri di programmazione di questo governo affollato c’erano provvedimenti in itinere, quasi tutti buoni, stipati ordinatamente in attesa che si svelenisse un clima da rissa permanente e potessero intraprendere o concludere il loro viaggio nel neghittoso mare parlamentare.

 

Vederli bruciare in un rito tribale infinito solo "per affermare pubblicamente il proprio rango o per riacquistarlo nel caso lo abbiano perso" (come cita testualmente la definizione di potlatch che però si riferisce a tribù di nativi americani) fa veramente rabbia.
Non ci possiamo permettere di ricominciare sempre da capo con la scuola, con le politiche giovanili e per la famiglia, con la sanità, con le comunicazioni, con le opere pubbliche, con i trasporti, con l’assetto istituzionale del Paese… Tanto meno ce lo possiamo permettere nei temi di maggiore interesse di questa newsletter.

Avete chiaro tutto quello che è "in itinere" e che dovrà ricominciare da capo?
Elenco solo alcuni provvedimenti già avanti nel loro viaggio in parlamento, ma vi assicuro che sono solo una piccola parte:

  • I provvedimenti di liberalizzazione e regolazione dei mercati;
  • Il codice delle Autonomie;
  • La riforma delle autorità indipendenti;
  • Le nuove norme sulla cittadinanza;
  • Le norme sulla modernizzazione delle amministrazioni pubbliche (sì proprio il ddl Nicolais approvato alla Camera e fermo al Senato);
  • La riforma delle professioni;
  • La disciplina delle televisioni.

Una parola ancora sulla sanità: i giornali di oggi parlano delle inchieste su episodi raccapriccianti della sanità in Calabria, anche qui si era finalmente trovato un difficile consenso per un coraggioso piano del Ministero della Salute. Che fine farà? Nella prossima nebbia temo che possiamo senza fatica immaginare anche in questo caso chi ci guadagnerà…

La mia non è una presa di posizione politica, ma manageriale: di fronte a questo immane spreco, per di più di un Paese permanentemente in crisi finanziaria, resto attonito… Come Babette (vi ricordate il film tratto dal racconto della Blixen?) che vede calpestare il suo pranzo da chi non sa minimamente valutare quanto questo possa esser costato in termini di fatica e di soldi…

Per contro andatevi a leggere (purtroppo ad oggi è solo in francese) il rapporto Attali pubblicato sulle pagine di Astrid (il centro studi presieduto da Bassanini che ci permette da molti anni, con un lavoro di grande qualità, di conoscere e farci un’idea di tutto quel che si muove nell’ambito delle riforme delle istituzioni e della PA). Vi cito, traducendolo io, solo l’elenco delle otto ambizioni fondamentali che poi sono alla base di 20 "decisioni fondamentali" che si articolano in 305 proposte concrete:

 

 

  • Preparare i giovani all’economia della conoscenza e all’assunzione del rischio;
  • Prender pienamente parte alla crescita mondiale e divenire campioni di una "nuova" crescita;
  • Migliorare la competitività delle imprese francesi e in particolare delle PMI;
  • Costruire una società della piena occupazione;
  • Sopprimere le rendite, ridurre i privilegi, favorire la mobilità;
  • Creare delle nuove sicurezze a misura delle crescenti instabilità;
  • Instaurare una nuova "governance" al servizio della crescita;
  • Non mettere l’attuale livello di vita in carico alle future generazioni.

 

 

Interessante vero? Vi raccomando però caldamente di leggere tutto il rapporto (o almeno l’abstract) che potrete trovare sulla Rassegna pubblica di Astrid.
Peccato che io sia stato costretto poi a andare in farmacia e comprarmi un potente antiacido per il mio crescente magone..


Carlo Mochi Sismondi 

[1] Secondo la definizione della wikipedia il potlatch è una cerimonia che si svolge tra alcune tribù di Nativi Americani della costa nordoccidentale del Pacifico degli Stati Uniti e del Canada, come gli Haida, i Tlingit, i Tsimshian, i Salish, i Nuu-chah-nulth e i Kwakiutl (Kwakwaka’wakw). Il potlatch assume la forma di una cerimonia rituale, che tradizionalmente comprende un banchetto a base di carne di foca o di salmone, in cui vengono ostentate pratiche distruttive di beni considerati "di prestigio".
Attraverso il potlatch individui dello stesso status sociale distribuiscono o fanno a gara a distruggere beni considerevoli per affermare pubblicamente il proprio rango o per riacquistarlo nel caso lo abbiano perso.

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