Smart Working: la formazione come leva del cambiamento. L’esperienza del progetto VeLA
Investire sulle persone e farle crescere, attraverso un percorso formativo che sappia trasmettere un approccio a un pensiero innovativo. È quello che sta facendo il Progetto VeLA – promosso dalla Regione Emilia-Romagna – con le 9 amministrazioni coinvolte
21 Marzo 2019
Elvira Zollerano
Responsabile progetti formativi FPA
Andrea Lisanti
Senior Consultant P4I
La spinta all’innovazione e al cambiamento organizzativo non può partire solo dall’alto, da obblighi istituzionali o indicazioni normative. Sono le persone che compongono le organizzazioni, che le vivono e le guidano che sono chiamate a mettersi in gioco per avviare progetti innovativi innescando leve di cambiamento.
Succede però che a volte la fatica più grande per chi vuole portare sviluppo e innovazione sia soprattutto quella di tentare di coinvolgere e convincere la propria organizzazione a fare quel passo in più, ma necessario, per innovare. Investire sulle persone e farle crescere, attraverso un percorso formativo che sappia trasmettere non solo tecniche, ma anche un approccio a un pensiero critico, innovativo e orientato allo sviluppo, è quello che sta facendo il Progetto VeLA – promosso dalla Regione Emilia-Romagna – con le 9 amministrazioni coinvolte.
Cos’è il Progetto VeLA
Finanziato dal PON Governance e Capacità istituzionale 2014/2020, VeLA è un progetto importante sull’implementazione dello Smart Working nelle PA. Un progetto innovativo con una forte spinta al cambiamento non solo organizzativo, ma prima di tutto culturale, in un momento cruciale per le amministrazioni nel loro percorso più generale di transizione al digitale.
L’idea di fondo è quella di creare consapevolezza sul tema dello Smart Working all’interno delle amministrazioni, al fine di sviluppare le leve operative e manageriali efficaci per gestire organizzazioni dinamiche e flessibili, orientate ai risultati in un momento di trasformazione verso processi e modelli di servizio più spinti verso il digitale.
Il percorso formativo
I destinatari primari di questo percorso sono da un lato i Dirigenti, che si troveranno ad affrontare l’evoluzione del proprio ruolo nella gestione di risorse umane all’interno di un modello organizzativo orientato ai risultati, al lavoro per obiettivi e svolto in mobilità, oltre che a valutare l’impatto dell’introduzione dello Smart Working sull’organizzazione stessa; dall’altro lato i Leading Group, ossia gruppi di lavoro costituiti presso ciascuna amministrazione, formati da dirigenti e funzionari chiamati a guidare questo progetto. Circa 100 persone in formazione quindi per ciascuna Amministrazione partner.
Per coinvolgere il più possibile questi importanti attori del cambiamento, è stato progettato un percorso formativo blended che, attraverso un mix di sessioni di aula e distance learning, permettesse di trattare un tema ampio e complesso come quello dello Smart Working.
Partendo dalla condivisione della sua definizione, passando per un approfondimento delle leve di progettazione per giungere man mano ad affrontare aspetti più manageriali quali il nuovo ruolo del responsabile nel mutato contesto organizzativo attuale e l’impatto di questa nuova modalità di lavoro su processi e attività.
Per i Leading Group sono stati previsti inoltre affondi verticali che approfondissero le modalità gestione del cambiamento all’interno di un progetto di Smart Working.
A che punto siamo
Ad oggi, Dirigenti e Leading Group di 4 delle 9 amministrazioni coinvolte nel progetto hanno già intrapreso questo percorso e hanno potuto comprendere appieno le spinte che concorrono alla necessità di innovare i propri modelli di lavoro, confrontarsi con i maggiori esperti in Italia sull’argomento e ascoltare le esperienze di altre pubbliche amministrazioni e di aziende che hanno già fatto questo importante passo verso modelli di organizzazione del lavoro più maturi.
La formazione in presenza ha preso il via lo scorso 6 marzo con l’incontro in Regione Veneto, a seguire Regione Lazio, Friuli Venezia Giulia e Provincia Autonoma di Trento. Ad inizio aprile saranno invece rese disponibili le prime videolezioni che approfondiranno le iniziative di lavoro agile nelle pubbliche amministrazioni italiane ed europee e faranno chiarezza sul quadro normativo di riferimento.
Ovviamente non sono stati tralasciati gli altri attori fondamentali del processo di innovazione, ossia i dipendenti delle amministrazioni. Contemporaneamente alle attività dedicate a Dirigenti e Leading Group, sono in fase di realizzazione 8 video-pillole, specificatamente pensate per i futuri Smart Workers, che li aiuteranno nell’evoluzione delle proprie modalità di lavoro affrontando di volta in volta temi quali la gestione delle riunioni, l’utilizzo di strumenti di collaborazione e comunicazione digitale, nonché ad aspetti legati al lavoro per obiettivi e risultati.
Il primo passo di un processo continuo
Per poter cogliere i reali benefici dello Smart Working, le Pubbliche Amministrazioni devono considerare questo percorso formativo come il primo reale passo verso progettualità più ampie. Innovare le modalità di organizzazione del lavoro in ottica Smart è un processo continuo, che abilita di volta in volta nuove possibili iniziative e che permette ad ogni step di questo percorso di cogliere benefici che, in ambito pubblico ancora più che in quello privato, possono fare davvero la differenza nel prossimo futuro.