Come evitare il “consumismo” della medicina personalizzata

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21 Dicembre 2015

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Pierosandro Tagliaferri, Docente di Oncologia Medica, Università Magna Graecia di Catanzaro

Gli ultimi anni hanno testimoniato un cambio di paradigma nella medicina. Da un trattamento orientato per patologia si è passati a trattamenti orientati al singolo paziente sulle basi di caratteristiche individuali. Per esempio, nell’oncologia contemporanea, neoplasie come il cancro del polmone o il cancro della mammella sono oggi considerate un insieme di patologie “parallele” ma legate a specifiche lesioni molecolari che hanno una vera e propria funzione di driver e quindi costituiscono bersagli molecolari ad alta specificità.

Al contempo il paziente portatore della neoplasia presenta caratteristiche ereditarie che modificano ad esempio il metabolismo dei farmaci e ne possono modulare l’efficacia ma anche la tossicità.

Le moderne tecnologie di analisi, quali il Next Generation Sequencing o il Profiling Molecolare con microarrays rappresentano potentissimi strumenti per l’identificazione di tali dati molecolari e quindi per produrre informazioni di grande importanza per la corretta gestione del trattamento.

Se da una parte la medicina personalizzata rappresenta il futuro della medicina moderna, essa pone importati problematiche che investono l’intera società con implicazioni di tipo economico, ma anche etico e sociale.

Queste tecnologie producono dati in enorme quantità che possono condurre ad informazioni “sensibili”, quali ad esempio il rischio di sviluppare neoplasie od altre malattie genetiche.

Se da una parte è necessario, e viene attuato, uno stretto controllo da parte degli enti regolatori per il trasferimento di tali informazioni in ambito clinico, si sta assistendo alla proliferazione di offerte in ambito commerciale, spesso non validate in maniera opportune e di dubbia utilità clinica, se non addirittura pericolose.

La medicina personalizzata rappresenta una grande opportunità ma è un processo che necessita di una governance.

Le opportunità in tal senso, in termini di sanità digitale, sono enormi. Se da una parte si possono definire criteri innovativi per la gestione delle informazioni sul web, il fascicolo sanitario può contenere quelle informazioni che possono rappresentare un ausilio essenziale in ambito clinico, quali per esempio dati di farmacogenetica in grado di permettere il controllo delle tossicità farmacologiche.

E’ necessario un grande impegno delle società scientifiche, delle organizzazioni di pazienti e di tutti I possibili stakeholder per definire linee guida e modalità attuative in uno sforzo congiunto che rappresenta una grande battaglia di civiltà.

Un impegno in tal senso può permettere di evitare il “consumismo della medicina personalizzata”, ma reindirizzare il sistema verso una dimensione comunitaria per sfruttarne i benefici, le enormi potenzialità in una vision comunitaria e solidaristica.

E’ in corso una rivoluzione a cui dare una risposta di civiltà.

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