Ministero Welfare: verso la riforma dell’attività medica intramoenia

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Il Sottosegretario alla Salute Ferruccio Fazio si è detto favorevole ad una riforma che permetta la libera professione privata dei medici pubblici a patto che il numero di prestazioni di attività pubblica siano uguali o superiori a quelle non convenzionate con il sistema sanitario nazionale.

4 Novembre 2008

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Redazione FORUM PA

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Il Sottosegretario alla Salute Ferruccio Fazio si è detto favorevole ad una riforma che permetta la libera professione privata dei medici pubblici a patto che il numero di prestazioni di attività pubblica siano uguali o superiori a quelle non convenzionate con il sistema sanitario nazionale.
La proposta prevede che il medico possa, alla fine dell’orario di lavoro, svolgere attività professionale dentro o anche fuori dall’ospedale, a sua scelta. “Ovviamente – ha osservato Fazio – sono cose che vanno regolamentate. Il punto cruciale e’ che il medico non dovrà fare più prestazioni private di quelle che fa all’interno dell’ospedale durante l’orario di lavoro. Se vorrà fare molta attività libera professionale, dovrà fare ancora più attività pubblica”.

"Stiamo trasformando l’Agenas in ente terzo per la valutazione delle prestazioni ospedaliere – ha detto Fazio – quindi ricoveri, prestazioni ambulatoriali, diagnostica e anche valutazione dei medici. Saremo in grado in tempi brevi di fare la valutazione del numero delle prestazioni dei medici e della loro qualità. Questo ci consente di disegnare il nuovo sistema della libera professione". "L’idea non è ancora formalizzata, ma – conclude il Sottosegretario – la metteremo giù nei prossimi giorni e siamo aperti ai suggerimenti del mondo politico e professionale".

L’annuncio di Fazio arriva a poche settimane dal termine del 30 novembre entro il quale i medici devono esprimere la scelta se vogliono lavorare in esclusiva o no per il servizio pubblico, percependo o rinunciando alla indennità sullo stipendio. E arriva a pochi mesi dal 31 gennaio, quando scatterà un’altra scadenza: quella entro la quale le Regioni dovranno adeguarsi alla legge 120 del 2007 per la creazione di spazi organizzati per permettere ai medici di svolgere la propria attività libera professionale all’interno e per conto del servizio pubblico. Fonte: ilbisturi.it

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