Uno sguardo sulla natura quantitativa e qualitativa dei cambiamenti demografici, per cogliere le relazioni esistenti tra dinamiche di popolazione e impatto sullo sviluppo del paese. L’intervista di Carlo Mochi Sismondi a Gian Carlo Blangiardo, Presidente Istat, in occasione di FORUM PA 2022
14 Luglio 2022
Redazione FPA
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ci impone delle scadenze pressanti che ci porteranno ad avere un modello paese più solido, ma questo paese rischia di basarsi su una popolazione che sta cambiando volto. Venerdì 8 luglio è stato presentato a Roma il Rapporto Istat Annuale 2022, un approfondimento dell’Italia oggi e delle dinamiche demografiche già in fase recessiva da qualche anno.
Da elaborazioni su dati Istat, emerge un’Italia con un accentuato invecchiamento della popolazione e questo potrebbe comportare delle conseguenze impattanti sul nostro sviluppo socio-economico. È da questa constatazione che parte anche la Conversazione tra Carlo Mochi Sismondi, Presidente FPA, e Gian Carlo Blangiardo, Presidente Istat, che si è tenuta il 16 giugno in occasione di FORUM PA 2022.
Blangiardo mostra l’inversione del rapporto nonni/nipoti attraverso tre grafici a piramide, che riguardano le persone con almeno 50 anni nel 1971, nel 2021 e nel 2070. È immediatamente evidente il processo in atto, quello di una popolazione che acquisisce sempre più anziani. Altro elemento di rilievo riguarda gli aspetti quantitativi del cambiamento. Tra le dinamiche vi è l’improvvisa discesa della popolazione italiana residente (705mila in meno dal 1.1.2014 al 31.12.2019) e l’allargamento della forbice tra morti e nati anno dopo anno (nel 2008 i nati scendono decisamente rispetto ai morti).
“Fra qualche decennio avremo 830mila morti e 350mila nati, in un paese che nell’arco di 50 anni rischia di perdere – secondo l’ipotesi mediana di previsioni Istat – 12 milioni di abitanti”. È questo il risultato di una dinamica che ha anche un contributo netto di natura migratoria. Il numero di lavoratori potenziali scende molto e il saldo migratorio con l’estero, previsto positivo, non sembra essere l’unica soluzione. “A fronte di questi numeri, il vero problema, sta – secondo il presidente Blangiardo – nel garantire una vita dignitosa attraverso un sistema sanitario che funzioni”.
Carlo Mochi Sismondi sposta l’attenzione sul problema dell’invecchiamento attivo dal punto di vista della domanda di lavoro. “Avere capacità, esperienza e competenze oggi, nella prospettiva dell’essere attivi nel mercato del lavoro, è importante. La pubblica amministrazione – afferma Blangiardo – dovrebbe riuscire a creare le condizioni che consentano l’attività di chi vuole rimanere attivo con delle regole flessibili, incentivate, di valorizzazione e sviluppare il più possibile l’interscambio tra generazioni”. Tra i temi analizzati nella “Conversazione con…” anche le nascite nel primo trimestre 2019-2022, il tasso di occupazione delle donne e natalità, la conciliazione lavoro e famiglia.