Un milione di libri dalle biblioteche al web: siglato accordo tra MIBAC e Google

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Si tratta della prima collaborazione firmata da Google con un ministero della cultura per la digitalizzazione di volumi su Google Books. Diventeranno così accessibili a tutti, e in tutto il mondo, le opere non coperte da copyright dei più grandi intellettuali, scrittori, scienziati e pensatori italiani, conservate nelle Biblioteche nazionali di Roma e Firenze.

10 Marzo 2010

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Michela Stentella

Articolo FPA

Si tratta della prima collaborazione firmata da Google con un ministero della cultura per la digitalizzazione di volumi su Google Books. Diventeranno così accessibili a tutti, e in tutto il mondo, le opere non coperte da copyright dei più grandi intellettuali, scrittori, scienziati e pensatori italiani, conservate nelle Biblioteche nazionali di Roma e Firenze.

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Le opere di Dante, Petrarca, Leopardi, Manzoni e di molti altri autori non più protetti dal diritto d’autore (quindi testi antecedenti al 1868) verranno messe on line e, quindi, saranno consultabili da chiunque nel mondo, in maniera gratuita e veloce. L’accordo siglato oggi, dopo 9 mesi di trattative, da Google e dal ministero italiano per i Beni culturali (MIBAC) prevede, infatti, la digitalizzazione e l’inserimento su Google Books di circa un milione di volumi conservati nelle Biblioteche nazionali di Roma e Firenze.

Si tratta della prima partnership di questo tipo sottoscritta da Google con un ministero della cultura, anche se sono già 40 nel mondo le biblioteche nazionali e universitarie che hanno raggiunto un accordo con Google Books per la digitalizzazione dei propri volumi (solo 8 di queste sono biblioteche non di lingua inglese; tra queste, la Biblioteca Nazionale Catalana, la Biblioteca pubblica bavarese e la Biblioteca nazionale di Francia).

Due sono gli obiettivi principali dell’accordo, come ha sottolineato Mario Resca, Direttore Generale per la Valorizzazione del patrimonio culturale: da una parte la conservazione e la tutela di testi di grande valore (che attraverso la digitalizzazione saranno preservati dagli agenti atmosferici, dall’usura del tempo e anche da eventuali calamità naturali); dall’altra, la valorizzazione e la diffusione nel mondo del nostro grande patrimonio non solo librario, ma culturale in senso più ampio.
Per avere un’idea delle opere che saranno incluse nel progetto, basti pensare che, oltre a famosi testi letterari, saranno digitalizzate anche rare opere scientifiche del XVIII Secolo e dell’Illuminismo; opere illustrate e litografie di ogni epoca; rare prime edizioni di opere del XIX Secolo; opere di Giambattista Vico, Keplero e Galileo Galilei; erbari e farmacopee del XIX Secolo. Insomma, molte opere che attualmente sono di difficile o limitato accesso. 

Entro due anni sarà completata l’attività di catalogazione dei volumi scelti; la successiva digitalizzazione sarà completamente a carico di Google, che inoltre allestirà in Italia lo scanning center, ovvero il “quartier generale” dell’operazione, creando un centinaio di posti di lavoro.
“Se avessimo dovuto occuparci noi della digitalizzazione di una mole così vasta di libri – ha dichiarato Mario Resca – avremmo dovuto prevedere una spesa di circa 100 milioni di euro”.
Google, invece, ha già le competenze e le tecnologie adatte per affrontare questa impresa: basti pensare che Google Books contiene già più di 12 milioni di opere, accessibili agli utenti di cento Paesi. Lo ha ricordato Nikesh Arora, president Sales Operation & Business Development di Google, sottolineando il ruolo fondamentale svolto da internet nell’eliminazione delle barriere e nella libera diffusione delle informazioni e l’intenzione del gigante di Mountain View (a cui ben risponde l’accordo con il MIBAC) di arricchire sempre più la mole di conoscenze disponibili sul web con lingue e culture diverse da quella anglosassone che, al momento, egemonizza la rete.

L’accordo, inoltre, non ha carattere di esclusività: Google fornirà alle due biblioteche di Roma e Firenze le copie digitali di ciascun testo. In questo modo, le copie potranno essere messe a disposizione anche sui siti web delle stesse biblioteche e su piattaforme diverse da Google Books, per esempio quella del progetto Europeana.

“L’accordo ha un forte significato politico – ha concluso Sandro Bondi, Ministro per i Beni e le Attività Culturali –. Si tratta della prima intesa a livello governativo che permette a un protagonista del web di accedere a un patrimonio librario nazionale. L’Italia si pone così all’avanguardia in questo settore, con la convinzione di arricchire enormemente il patrimonio culturale disponibile gratuitamente nella rete e nel farlo si avvale di un partner tecnologico di primaria importanza. La speranza è che questo sia solo un punto di partenza e che presto molti altri volumi possano essere disponibili. In questo modo aiuteremo nel proprio lavoro le istituzioni preposte alla diffusione della cultura italiana nel mondo e avvicineremo ulteriormente alle proprie radici le giovani generazioni di italiani all’estero”.

 

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